Manzato: “una soluzione per avvicinare al comparto primario 250 giovani fino a 30 anni d’età
Meno rendite e burocrazia, più credito per l’acquisto di terreni demaniali e per innovare l’impresa e, ancora, supporti formativi per migliorare un lavoro che non si improvvisa: quello dell’imprenditore agricolo. Dieci i punti contenuti nel “Patto con il Veneto” che i giovani agricoltori hanno presentato una settimana fa all’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato, ricevendo a partire da ora le prime risposte durante la conferenza stampa organizzata nel cuore dello start up del Nord est, l’azienda H-Farm di Ca’Tron. In un faccia a faccia con i giovani aspiranti agricoltori 30, Manzato ha messo in fila tutte le questioni sollevate dalla nuova generazione agricola, rappresentata dai delegati Stefano Ervas (Coldiretti), Daniela Giarin (Cia), Sandro Urban (Copagri), Filippo Sussi (Confagricoltura).
A loro è stata annunciata una soluzione ponte approvata al Tavolo Verde che favorirà la nascita di altre 250 nuove imprese grazie all’accordo tra Regione Veneto e l’Ismea (Istituto di economia agraria), che mette a disposizione altri 7,5 milioni di euro prima dell’avvio del Programma di Sviluppo Rurale previsto nel 2014.
I nuovi imprenditori agricoli (il Veneto ne conta 1.500 insediati negli ultimi tre anni) hanno un diploma, la responsabilità d’azienda e puntano a un modello di sviluppo ecosostenibile. “Loro sono giustamente al centro dell’attenzione – ha evidenziato Manzato –, per il loro lavoro a servizio della collettività, per la promozione della qualità della vita, per la tutela e conservazione del territorio. Con il loro mestiere sviluppano reddito e un’economia solidale, che rende il primario l’unico settore in controtendenza in questo periodo di grave crisi”.
“Nonostante una pletora di adempimenti quotidiani che tolgono all’attività circa cento giorni all’anno – ha aggiunto l’assessore –, i giovani non si arrendono, continuano ad investire, rassicurati dall’impegno che la Regione del Veneto sta profondendo nello snellimento delle procedure e nel ridimensionamento degli enti strutturali. Non dobbiamo nascondere a chi vuole avviare un’impresa, anche attraverso l’acquisizione di terreni agricoli demaniali, le difficoltà esistenti, ma abbiamo il dovere morale di sostenere concretamente le loro speranze”.
“Dalle agroenergie fino all’offerta di servizi alle scuole come le fattorie didattiche – ha sottolineato Manzato –, dalle convenzioni con le pubbliche amministrazioni per la cura del verde agli accordi di filiera: la ‘formula’ per rilanciare un’economia di nuova generazione è costruire una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione e mettere in moto adeguati meccanismi di assistenza allo start up”.
A questo proposito, Riccardo Donadon, presidente di H-Farm, è intervenuto per ricordare l’imminente apertura di un bando per premiare l’idea imprenditoriale rurale e ad alta tecnologia che potrà essere sviluppata a H-Farm. Anche Paolo Bedoni ha illustrato i progetti che intende sostenere Cattolica Assicurazioni, non ultimo quello di pensare ad una città d’impresa diffusa.