Tempesta sul direttore sanitario della Ulss 12 Vincenzo Nardacchione per una delibera galeotta

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luca zaia mani conserte 1Zaia: “si deve sradicare la logica dei privilegi. Gli italiani negli ospedali sono tutti uguali, siano il presidente della Repubblica o il Papa”

Sulla testa del direttore sanitario della Ulss 12 Vincenzo Nardacchione sono caduti i fulmini del governatore veneto Luca Zaia per una delibera galeotta, tipica del più becero stile reverenziale nei confronti dei vip di turno. “Delle due l’una: o la direttiva inviata in occasione della visita del Capo dello Stato a Venezia è stata scritta e motivata da eccesso di zelo, preoccupati di fare brutta figura con i potenti di turno, oppure era dettata dalla logica della corsia preferenziale. In ogni caso, siamo di fronte, con tutta evidenza, a una cultura del privilegio da sradicare.” Con queste parole, il presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, interviene sulla vicenda che ha coinvolto l’Ulss 12 e il direttore sanitario dell’Ospedale Civile, Vincenzo Nardacchione che avrebbe mandato un messaggio di posta elettronica per ricordare ai primari che i vip che si dovessero sentire male a Venezia devono essere tutti dirottati all’ospedale di Mestre.

“In qualità di garante della sanità di tutti, sono costretto ad intervenire – spiega Zaia – per assicurare i Veneti che l’unica direttiva che riconosco come propria in questa Regione, è che qui i cittadini sono tutti uguali di fronte alla salute e vengono curati tenendo conto della patologia da cui sono affetti nel luogo in cui vivono.” Per Zaia “questo principio deve valere per il presidente della Repubblica, per il Pontefice e per il presidente della Regione, così come per ogni cittadino. La logica della corsia preferenziale è un retaggio di antiche prassi cortigiane, malcostume nazionale contro il quale questa amministrazione si è molto impegnata, va sradicata fino in fondo”.

Zaia va oltre: “sempre a proposito di grottesche disposizioni impartite al personale, sono certo che in questa Regione non esistano ospedali di serie “A” e ospedali in cui si curano, invece, le persone normali, così come certifico ai miei concittadini che il presidente della Regione è assolutamente contrario alla prassi in vigore in quei Paesi dove prima di curare un paziente gli si chiede di esibire una carta di credito. In Veneto i pazienti sono tutti uguali, qualsiasi sia il loro censo, il loro ceto, il proprio ruolo istituzionale.”

“Infine, con rammarico, devo constatare che esiste, e mi auguro solo in una infelice espressione lessicale, il concetto di Vip, quasi che la popolarità possa costituire di per sé un vantaggio competitivo. Accettare – precisa il Governatore – la logica del “very important person” costringerebbe a interrogativi inquietanti: aprire un ufficio prenotazioni sanitarie a queste persone dedicato? E la biancheria nei letti dovrà essere di un altro colore? Nessuno che interpreti con questa filosofia il concetto della cura e dell’assistenza si deve sentire costretto a lavorare per la sanità del Veneto”. I Vip e tutti i loro cortigiani sono avvertiti.

“Ho chiesto, nel frattempo, al segretario generale alla sanità – conclude il Presidente – di attivare su questo episodio il servizio ispettivo per analizzare ogni risvolto di questa vicenda e eventualmente assumere le conseguenti azioni.”

Comunicato n. 1209/2012 (PRESIDENTE)