Nasce “Arcipelago Scec”: a Caorle una nuova modalità di scambio di beni

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accettoscec 1Una forma istituzionalizzata di baratto inventata dall’economo agrario Andrea Tronchin
di Gemma Canzoneri

Mentre negli altri Paesi del mondo, usare buoni sconto e coupon sembra essere all’ordine del giorno, in Italia il concetto di “barattare” qualche centesimo di euro, o quando ci va bene addirittura qualche euro, con dei pezzettini di carta che non siano dei veri e propri soldi, esiste, anche se non allo stesso modo, ma è conosciuto ed utilizzato da pochi. Si tratta più che altro di un sistema di controllo dei prezzi dei supermercati, on line e, a quanto sembra, viene utilizzato solo in alcune regioni d’Italia, come ad esempio nel Lazio.

Da qualche tempo, però, un nuovo meccanismo sembra volersi far spazio all’interno del mercato economico, rafforzando il sistema economico locale, difendendo il sistema economico globale. Utopia? No, ma “Arcipelago Scec”: linfa rivitalizzante locale. Un progetto che, secondo uno dei suoi ideatori, l’economo agrario Andrea Tronchin, in un momento economico ristretto come quello attuale, ha qualcosa di strategicamente incredibile: inserire all’interno del circuito economico locale, chiamato “isola”, una serie di abbuoni cartacei da poter utilizzare per gli acquisti nelle attività aderenti. Questi abbuoni, chiamati Scec, vengono emessi gratuitamente sul mercato tramite una semplice iscrizione web, disponibili per qualsiasi utente, acquirente o venditore. Una moderna forma di baratto, dunque, che rappresenterebbe per tutte le località aderenti, una medicina omeopatica, gratuita e priva d’interessi, al problema del debito. Una vera rivoluzione mentale del concetto di economia, che funziona solo se unito alla consapevolezza, uno strumento di proprietà esclusiva dei cittadini, privo di vincoli politici o territoriali.

Ecco un esempio concreto: una pizzeria aderente, a fronte di una spesa totale di 20 euro, si potrà usufruire di uno sconto del 10% pagando 18 euro e 2 Scec. Il pizzaiolo che incassa gli Scec potrà poi rispenderli nel circuito locale aderente. Ciò significa una riduzione reciproca dei prezzi e, secondo gli ideatori, così facendo, l’Euro potrà riacquisire potere d’acquisto e la liquidità del territorio non viene inghiottita dal gorgo della grande distribuzione, ma rimane in tasca ai cittadini.

Apri fila di questo interessante progetto è la località balneare di Caorle dove, da alcuni mesi, i commercianti hanno aperto le porte ad un nuovo concetto di economia introducendo per primi nel loro mercato gli Scec. Sono già quaranta le attività aderenti e oltre cento i soggetti privati iscritti, secondo la Confcommercio, attualmente rappresentante l’hot-spot di distribuzione Scec di Caorle, entro il prossimo anno il numero potrebbe raddoppiare.

Una gestione totalmente autonoma per chi decide di utilizzare questo nuovo metodo di scambio economico. Basterà solamente iscriversi al sito www.scecservice.org per poter ricevere ogni mese gli Scec da ritirare poi negli hot spot abilitati dei comuni aderenti.