Tondo: “un servizio fondamentale per la cura di molte patologie grazie alle cellule staminali emopoietiche”
L’accordo tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Regione del Veneto finalizzato alla collaborazione nel campo della raccolta, lavorazione e conservazione di sangue cordonale è stato rinnovato su proposta del presidente della Regione, Renzo Tondo. Con la stessa delibera il presidente è stato autorizzato alla sottoscrizione dell’accordo, per il quale non derivano oneri aggiuntivi a carico della amministrazione regionale.
Il sangue del cordone ombelicale rappresenta un’importante fonte di cellule staminali emopoietiche (CSE), il cui trapianto costituisce un’efficace strategia terapeutica nella cura di patologie tumorali e non tumorali. Pertanto, per l’alta valenza sociale della donazione del sangue del cordone ombelicale, la regione Friuli Venezia Giulia ha già attivato una rete regionale di raccolta in tutti i punti nascita regionali con l’obiettivo di promuovere la raccolta solidaristica del sangue cordonale, concorrendo a soddisfare il fabbisogno nazionale, europeo e internazionale di CSE.
Dal 2008, la regione Friuli Venezia Giulia ha avviato un programma di interventi atti a incentivare e ottimizzare l’attività di donazione, raccolta e trasporto del sangue da cordone ombelicale, mediante l’istituzione di una rete regionale che ha coinvolto tutti i Punti nascita operanti sul territorio e sottoscritto un accordo con la regione Veneto per la collaborazione nel campo della raccolta, lavorazione e conservazione del sangue da cordone ombelicale. Tale accordo, ora rinnovato, è stipulato sulla base del decreto ministeriale che istituiva una rete nazionale di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale ed ha lo scopo di ottimizzare il processo sulla base di bacini di utenza adeguatamente dimensionati, per ragioni di efficienza operativa, di qualità degli standard e di economicità. Inoltre, è finalizzato a permettere l’operatività della rete di raccolta del sangue placentare atta a garantire a tutte le partorienti nel Friuli Venezia Giulia, che rispondono ai requisiti previsti dalla normativa vigente, la possibilità di operare la scelta della donazione volontaria del sangue di cordone ombelicale.
Il prelievo è a carico del Punto prelievo (ovvero l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia presso la quale avviene il parto) che seguirà i protocolli scritti, concordati con la PDCBB (Banca di sangue di cordone ombelicale dell’Azienda ospedaliera di Padova-Padova Cord Blood Bank/PDCBB) in merito alle procedure da seguire per garantire la conformità ai criteri di selezione delle donatrici. Ogni Punto prelievo si impegna a fornire alla PDCBB le unità di sangue placentare idonee, in base ai requisiti forniti dalla Banca stessa, secondo disponibilità. Il trasporto delle unità di sangue cordonale dai Punti prelievo del Friuli Venezia Giulia alla PDCBB viene eseguito secondo modalità e tempi concordati con la Banca stessa. Esso viene organizzato a cura e onere della Regione Friuli Venezia Giulia, secondo modalità previste dalla normativa vigente e regolamentate a livello regionale.
La Banca di sangue di cordone di Padova provvede, senza oneri a carico della Regione Friuli Venezia Giulia, allo screening sierologico, alla tipizzazione, processazione e conservazione delle unità di sangue placentare raccolti presso i Punti prelievo friulani e si impegna a inviare i dati di ciascuna unità idonea all’utilizzo trapiantologico all’IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry), secondo gli standard operativi aggiornati dall’IBMDR stesso. Eventuali ulteriori spese ed oneri rimangono a carico della Banca di sangue di cordone di Padova. I Punti prelievo del Friuli Venezia Giulia si impegnano a selezionare le donatrici, a dare corretta informazione alle stesse sul prelievo, a raccogliere le informazioni anamnestiche e il consenso informato, come da istruzioni operative della PDCBB e in conformità alla normativa vigente.