Approvata una risoluzione per giungere alla creazione della Macroregione Europea per le Alpi. Attenzione alle energie rinnovabili
Dall’incontro scoltosi a Bad Ragaz nel Cantone San Gallo in Svizzera tra tutti i presidenti delle regioni dell’arco Alpino di Arge Alp potrebbe scaturire una macroregione europea delle Alpi, che potrebbe assurgere a diventare una potenza economica e sociale nel cuore dell’Europa. Come è stato convenuto dai capi di governo, le Regioni costituiranno un apposito comitato di pilotaggio per armonizzare la strategia macroregionale europea. Un contributo ad essa dovrebbe giungere dalla riunione dei contraenti della Convenzione delle Alpi in programma nel settembre 2012 a Poschiavo. Quindi, in occasione della conferenza Arge Alp in programma per il 12 ottobre 2012 ad Innsbruck dovrebbe essere organizzato un incontro per illustrare il documento integrato ai rappresentanti della Commissione Europea e dei governi nazionali al fine di sollecitare la creazione della Macroregione Europea per le Alpi.
Uno scenario decisamente interessante, che come sottolinea il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, dove la strategia macroregionale rivesta notevole importanza per il futuro delle aree montane. Nel corso della conferenza, incentrata sul tema “Le Alpi: fonti di energia rinnovabile”, i capi di governo hanno avuto uno scambio proficuo sui progetti Arge Alp in atto nel settore e confrontarsi con esempi di “best practice”.
In concomitanza con la conferenza dei capi di governo, a Bad Ragaz è avvenuto il passaggio di consegne alla presidenza fra il presidente Willi Haag (Canton San Gallo) e il presidente Günther Platter (Land Tirolo) che guiderà la Comunità di lavoro delle Regioni dell’Arco alpino fino alla metà del 2013. Platter intende quale suo compito durante questo anno portare avanti la creazione della Macroregione Europea per le Alpi, uno scenario fattibile che coronerebbe i 40 anni di vita della comunità Arge Alp.
Da parte sua, il presidente della provincia di Trento ha sottolineato la necessità di centralizzare la nascenda macroregione sulla realtà della montagna: “non abbiamo interesse alla costruzione di una macroregione padano-bavarese, in cui le regioni di montagna sarebbero ancora più marginalizzate e minoritarie”. Bene “l’approvazione di una strategia macroregionale per le Alpi per affrontare più efficacemente le sfide comuni e sfruttare al meglio le grandi potenzialità, valorizzando innovazione e forza economica”, ma secondo Dellai ha puntualizzato che “deve restare chiaro che le gente di montagna e alpina ha le sue peculiarità e il diritto di governarle”. Concetto ribadito anche dal presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, “nella convinzione che non si debba aprire un contenzioso preliminare tra grandi città della pianura subalpina e zone alpine propriamente dette, perché è invece necessario cementare un’alleanza reciproca, pur nella tutela delle diversità”.
All’appuntamento di Bad Ragaz non poteva mancare il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il leader uscente della Lega, Umberto Bossi, quest’ultimo soddisfatto per l’avvio formale del progetto, per quella che in ambienti della maggioranza in Regione Lombardia viene definita una “Padania europea”. Concetto ribadaito dal governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota: “le regioni che insistono sull’arco alpino rappresentano 70 milioni di abitanti, che sono il cuore pulsante dell’Europa. E’ chiaro che lavorare insieme è l’unica via anche per uscire da questa crisi ed è la via per poter avere una prospettiva. L’obiettivo – ha detto Cota – è quello di poter affrontare assieme dei problemi comuni e poterli risolvere insieme. Non possiamo pensare che gli Stati nazionali rappresentino una camicia di forza, soprattutto in un periodo in cui si parla di globalizzazione e di Europa. Territori che hanno delle caratteristiche omogenee dal punto di vista socioeconomico, dal punto di vista delle esigenze concrete, sotto l’aspetto delle vocazioni socio-produttive, devono poter sviluppare delle politiche comuni, parlando direttamente agli Stati e all’Europa”.
Per il leader della regione Veneto, Luca Zaia, “abbiamo rilanciato il ruolo delle regioni nel percorso di formazione dell’Europa, introducendo un elemento di modernità nelle relazioni interne del vecchio continente. L’obiettivo che ci siamo posti è superare i confini e di portare l’integrazione europea ad un livello più vicino ai cittadini e in linea con lo spirito dei padri fondatori dell’Europa”.
Infine, Liuca Ciriani, vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, ha parlato di “primo passo concreto di questa macroregione europea che raggruppa molte delle aree più produttive del continente. E’ stato importante essere presenti; molte regioni di quest’area affrontano problematiche comuni e presentano punti di forza molto simili, per questo è opportuno dare il via ad una collaborazione che possa, congiuntamente, far crescere ancora di più le nostre realtà”.
Hanno partecipato all’elaborazione del documento d’iniziativa le regioni francesi Provence-Alpes-Côte d’Azur, Rhône-Alpes e Franche-Comté, le regioni tedesche di Baviera e Baden Württemberg, le regioni Lombardia, Valle D’Aosta, Piemonte, Veneto e Friuli/Venezia Giulia, le province autonome di Bolzano e Trento, per l’Austria i Land Tirolo, Salisburgo e Vorarlberg, i cantoni svizzeri dei Grigioni, S. Gallo, Ticino, Uri, Svitto e Vallese, nonché rappresentanti della Slovenia.