Ribasso dei prezzi dei carburanti di Agip, bene la “prima”

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distributore pompa pistole diesel benzina 1L’iniziativa di Eni di proporre benzina e gasolio a prezzo ribassato di 20 centesimi al litro nei finesettimana ha riscosso notevole successo, costringendo le altre compagnie ad inseguirla. Divina: “seconda mossa azzeccata di Scaroni. Ora servono provvedimenti strutturali”

La mossa fatta da Eni di ribassare per tutti i fine settimana estivi il costo dei carburanti nei selfservice “Iperself” di 20 centesimi al litro ha contribuito a rompere il cartello petrolifero, visto che tutte le altre compagnie sono state costrette loro malgrado a seguirla, pena il rischio di non vendere una goccia di benzina e di gasolio il sabato e la domenica. Proporre ai consumatori la benzina al prezzo fisso di 1,6 euro e il gasolio a 1,5 euro (salvo variazioni dei prezzi internazionali e addizionali regionali) è senz’altro una notevole mossa promo pubblicitaria, volta anche a stimolare i consumi dei carburanti, oggi decisamente in calo (e con essa i ricavi dei petrolieri) per via del caro prezzi dovuto in particolare all’eccesso di pressione fiscale gravante su benzina e gasolio. Comunque sia, Eni ha fatto da apri pista, seguita immediatamente da Esso, Totalerg e Q8, segno che qualche margine di azione sui prezzi industriali c’è ed è possibile da applicare a favore dei consumatori, non fosse altro che già da tempo le cosiddette “pompe bianche” esterne alle grandi catene distributive petrolifere praticano da settimane e tutti i giorni prezzi al consumatore molto vicini a quelli stracciati praticati da Eni & Sorelle solo nei fine settimana.

Sergio Divina 1Questa situazione ha sollevato la riflessione del presidente della Commissione speciale prezzi del Senato, Sergio Divina, che negli ultimi mesi ha “marcato” da vicino i petrolieri per convincerli a pratiche commerciali più vicine alle esigenze dei consumatori. Secondo Divina “già in passato il presidente di Eni Scaroni ha fatto una mossa intelligente. Si recò in sede OPEC e propose ai produttori di petrolio di tenere il ‘prezzo giusto’ del barile. Un prezzo troppo elevato avrebbe comportato per i Paesi importatori la necessità di fare ingenti investimenti sulle rinnovabili (e ricadute negative nel futuro per i Paesi produttori), viceversa un prezzo troppo basso, invece, finirebbe per scoraggiare la ricerca sulle energie alternative, e sarebbe negativo per noi e per i Paesi petrolio-dipendenti, ottenendo un considerevole successo”. Divina ricorda il lavoro degli ultimi mesi compiuto dalla Commissione: “nel corso del nostro lavoro in Commissione Prezzi, più volte abbiamo chiesto alla Compagnia di Stato (ENI) di intervenire calmierando il prezzo dei combustibili, considerando che essa si deve anche far carico di altri problemi del Paese oltre che pensare a guadagnare ‘vendendo benzina’. Oggi pare che le nostre richieste siano andate a buon fine. Il presidente di ENI ha infatti deciso di tenere il prezzo di benzina e gasolio nei fine settimana al limite del sottocosto. Questo comporterà che tanti Italiani, anche quelli in difficoltà economiche contingenti, potranno ancora fare qualche giorno di vacanza fuori porta nei weekend, e l’economia turistica non subirà grossi contraccolpi negativi. Per non dire dell’economia in generale, visto che con benzina e gasolio ‘gira’ gran parte dell’economia nazionale”.

Quanto all’esito della riduzione dei prezzi praticata da Eni seguita immediatamente da altre compagnie leader di mercato, Divina osserva come “oggi il mercato sia maturo per avere un bene come i carburanti offerti a prezzo netto, depurato di quei ricarichi che servono per coprire le spese di campagne promozionali o di fidelizzazione della clientela o pagare gli ingaggi milionari dei calciatori. Credo che oggi la migliore fidelizzazione possibile sia quella costituita dall’offerta del prezzo più basso possibile durante tutti i giorni della settimana, così come fanno già da tempo le cosiddette ‘pompe bianche’. Credo che uno dei compiti principali di Eni, così come di altre compagnie, sia quello di razionalizzare la catena produttiva e distributiva, rivedendo in profondità le politiche commerciali, in modo da ridurre i costi finali dei carburanti per i consumatori e per l’intero sistema Paese”.