Liberalizzare in Trentino i saldi sulla base delle necessità dei singoli esercenti

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LNT Sergio Divina 1Divina: “la Provincia dovrebbe venire incontro alle difficoltà dei commercianti”

L’economia e il commercio in particolare sta attraversando il peggior momento dal secondo dopoguerra. Lo dicono i dati ufficiali resi noti da Istat e Censis: la propensione al risparmio è al 12% (solo 12 famiglie su 100 riescono a risparmiare, dato più basso dal 1995) ed i consumi registrano nei primi tre mesi un -2,7%, una calo sempre più generalizzato che coinvolge i beni durevoli e anche il settore alimentare. Una situazione che allarma gli imprenditori, che vengono ingrossarsi i magazzini e calare le vendite, rendendo spesso insostenibile l’equilibrio economico delle aziende che ha sollecitato il senatore Sergio Divina a chiedere alla provincia di Trento di liberalizzare le svendite per poter alleggerire le scorte dei negozianti, permettendo loro di introitare preziosa liquidità.

Per Divina “il calo dei consumi e il calo di domanda interna significano l’affacciarsi di una stagione terribile per il settore del commercio, che come tanti altri, si trova in sofferenza già da parecchio tempo. Poiché non arrivano risposte dal Governo nazionale in merito a sviluppo e crescita (anzi, pare che lo Stato assorba tutti i residui risparmi attraverso ritocchi al rialzo della pressione fiscale), è bene che ogni Regione e Provincia metta in campo azioni tampone per salvare quel che è possibile delle economie locali”.

Il rimedio della crisi dei consumi per Divina passa attraverso “l’abbassamento dei prezzi, in modo che i consumatori ritornino ad acquistare. Le stagioni dei saldi provocano impennate di consumi dovuti proprio al miglior potere d’acquisto coi medesimi importi. La provincia di Trento dovrebbe deliberare di derogare alle date rigide in cui iniziano i saldi (svendite) di fine stagione consentendo così ai commercianti di prendere una boccata d’ossigeno proprio ora che si presentano alcune importanti scadenze fiscali per loro”. Ciò favorirà anche tante famiglie che oggi non riescono, con i residui risparmi, ad acquistare beni di cui necessitano, o che solo grazie a costi minori sono disposte ad acquisire. Divina guarda a quanto già fatto in altre realtà: “un provvedimento simile è già stato adottato dalla regione Lombardia il 7 giugno scorso, per la durata sperimentale di un anno. Poiché tante famiglie trentine hanno già differenziato il periodo delle vacanze (per scelta o per necessità) anche nel mese di giugno fruendo dei prezzi di bassa stagione, è bene che anche queste possano beneficiare delle promozioni che l’attuale legge autorizza molto più avanti. Diversamente sarebbe una beffa e tanti commercianti continuerebbero ad avere i negozi vuoti in attesa dei saldi”.