Garda, presentato il progetto “Lago sicuro” per l’inizio della stagione turistica sulla sponda veronese

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La CRI di Bardolino presenta nella sede della provincia le misure e i mezzi messi in campo

Nella Sala Rossa al Palazzo Scaligero, il vicepresidente e assessore della provincia di Verona all’Ambiente Fabio Venturi assieme a Giovanni Codognola, assessore provinciale alle Politiche della sicurezza, hanno presentato il progetto “Lago Sicuro” che riguarda l’organizzazione del soccorso della Croce Rossa Italiana di Bardolino sulla sponda veronese del Lago di Garda.

Per fornire un servizio sempre più efficiente e funzionale, la CRI di Bardolino ha firmato un protocollo d’intesa con le tre centrali operative del 118 operanti sul lago (Verona, Brescia e Trento), a questo si aggiunge la sinergia con gli altri enti operanti sul lago (Guardia Costiera, VVFF, Polizia, Carabinieri e associazioni di volontariato). I mezzi CRI del gruppo di Bardolino sono gli unici mezzi sanitari attivi sulla sponda veronese, per questo motivo è necessario dotarsi di attrezzature sempre più innovative e sofisticate. A tal fine, si è reso necessario l’acquisto di un apparecchio chiamato ROV (Remotely Operated Vehicles), un veicolo a comando remoto in grado di osservare e registrare immagini, utile nelle esplorazioni di fondali in differenti tipologie di indagine quali sorveglianza marina, controllo ecologico, prelievi e ricerca e soccorso persone. Il costo del mezzo ammonta a 16.000 euro.

Per il vicepresidente Venturi “il progetto ‘Lago Sicuro’ della Croce Rossa di Bardolino consiste nel coordinamento di tutte le associazioni e gli enti che operano per la sicurezza del lago, in questo modo si garantisce maggiore efficienza e migliore utilizzo dei mezzi di soccorso. Ricordio infatti che la tranquillità di residenti e turisti, assicura alle spiagge veronesi del lago maggior competitività. La CRI di Bardolino, in seguito alla crescente richiesta d’interventi di salvataggio, ha deciso di investire in nuove attrezzature in modo da garantire maggiore sicurezza”. Per l’assessore Codognola “il lago di Garda rappresenta un’importante risorsa turistica per il nostro territorio, la sicurezza lungo le sue sponde diventa quindi un dovere non solo verso la comunità, ma anche verso i numerosi turisti che affollano le spiagge, soprattutto adesso con la stagione estiva alle porte. Il lavoro svolto dalla Croce Rossa di Bardolino richiede quasi sempre un intervento rapido che scatta quando qualcuno non rispetta la legge e si viene così a trovare in situazione di pericolo”.

Soddisfatto il sindaco di Bardolino Ivan De Beni: “il comune di Bardolino ha sempre accolto con entusiasmo i progetti messi in atto dalla Croce Rossa. La sezione locale è ormai diventata un vero e proprio fiore all’occhiello per la comunità, e il ‘Progetto Lago Sicuro’ rappresenta un valore aggiunto per la nostra offerta turistica. Sin dal 1998, anno di costituzione della sezione CRI di Bardolino, questi ragazzi hanno fatto passi da gigante, migliorando le tecniche di salvataggio e dotandosi di tecnologie sempre più avanzate. Tengo a precisare che parte del progetto è stata finanziata con la tassa di soggiorno e che gli albergatori ritengono questa iniziativa di enorme utilità, in quanto la sicurezza sul lago e sulle spiagge ne aumenta considerevolmente l’attrattività della sponda veronese”.

I dettagli tecnici degli interventi che saranno predisposti per garantire la sicurezza sul lago sono stati illustrati dal responsabile 118 provinciale Alberto Schoensberg: “l’iniziativa messa in atto incontra il nostro massimo appoggio e consolida ulteriormente il rapporto del 118 provinciale con la CRI di Bardolino. Conosciamo ormai la professionalità di questa associazione avendo assistito, negli anni, ad un progressivo miglioramento delle attività. Credo sia giunto il momento di riunire attorno ad un tavolo tutte le associazioni delle tre Province che operano per la sicurezza sul lago di Garda, al fine di rendere il servizio sempre più coordinato ed efficiente”.

“La CRI di Bardolino è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni – ha detto il

responsabile provinciale soccorsi in acqua CRI, Emilio Buzzi – riuscendo a dotarsi di attrezzature e mezzi sempre più sofisticati. Negli ultimi anni si è presentata l’esigenza dell’acquisto di un macchinario, il ROV (Remoted Operated Underwater Vehicle), che permetterebbe alla sezione di Bardolino di poter ampliare le proprie competenze e i campi di intervento. Le ultime tragedie hanno evidenziato come l’utilizzo di un macchinario del genere, attualmente in dotazione sulla sponda bresciana, permetterebbe ai nostri soccorritori di poter esplorare il fondale più dettagliatamente, aumentando le possibilità di ritrovamenti”.