Celebrato alla presenza dei ministri della cultura d’Italia e Slovenia il riconoscimento Unesco
Cividale del Friuli, sede del primo ducato longobardo in Italia, è stata da ufficialmente inserita nella lista del “Patrimonio mondiale dell’Umanità” con lo scoprimento della targa Unesco che ne certifica l’avvenuta iscrizione. “Il riconoscimento Unesco a Cividale per l’intera comunità del Friuli Venezia Giulia significa un di più di responsabilità verso la nostra comune storia ma soprattutto verso le future generazioni. Come Regione autonoma continueremo a fare la nostra parte” ha dichiarato l’assessore regionale Roberto Molinaro. Una cerimonia, che il ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, ha definito “ancora più significativa”, vista la concomitanza con la giornata di lutto nazionale a memoria delle vittime del terremoto in Emilia “perché l’inaugurazione di questo sito – ha detto il ministro – dimostra tutta la voglia di rinascita di questa terra e del Paese”.
La manifestazione, alla quale ne seguiranno altre negli altri centri della rete “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774)”, si è svolta nel monastero di Santa Maria in Valle, alla presenza appunto del ministro Ornaghi, del collega sloveno Ziga Turk, del sindaco in carica di Cividale, Stefano Balloch e del suo predecessore Attilio Vuga. Nel suo intervento di saluto in rappresentanza del presidente della Regione Renzo Tondo, Molinaro ha rivolto il suo ringraziamento ai due ministri, in particolare ad Ornaghi “per essere ospite in una realtà dove la cooperazione nella materia dei beni culturali tra Stato e autonomie locali è quotidianità” e a Turk perché “con la sua presenza il ministro sloveno sottolinea la dimensione europea del Friuli Venezia Giulia e testimonia l’intensa cooperazione che ci lega alla Repubblica di Slovenia”. Molinaro ha indicato nel riconoscimento Unesco “una responsabilità in più ma anche una grande strategica opportunità di crescita dove il patrimonio culturale è risorsa a tutto tondo non solo per la crescita dell’attrattività del luogo ma anche per la riappropriazione della nostra storia, quella del periodo longobardo”.
Un riconoscimento che secondo Molinaro “diviene conseguentemente una bussola per il futuro, quello che questa terra protagonista suo malgrado della storia d’Europa del XX secolo, preferisce ed ama, con salde radici nella sua identità e con gli orizzonti ampi del mondo”.
Questo non è un traguardo, secondo Molinaro, ma “la tappa di un percorso di valorizzazione di Cividale fortemente voluto dall’intero territorio”. Molinaro ha indicato il percorso messo in atto Cividale come “un’azione esemplare da replicare anche nelle altre realtà già riconosciute dall’Unesco come Aquileia, le Dolomiti e l’antico sito palafitticolo di Palù di Livenza – queste ultime di recentissima nomina – e come per Cividale parte di reti nazionali o internazionali e che ci fanno essere davvero ‘un piccolo compendio dell’universo’ di ispirazione nieviana”.
Al termine della cerimonia nella quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Balloch, Attilio Vuga, il presidente della provincia di Udine Pietro Fontanini, il vescovo emerito di Udine Pietro Brollo, Andrea Arcai presidente Associazione Italia Longobardorum e assessore comunale di Brescia, gli ospiti hanno visitato il Tempietto longobardo, monumento simbolo della cultura longobarda in Italia. Al termine del programma delle celebrazioni Unesco, i ministri Lorenzo Ornaghi e l’omologo sloveno Ziga Turk, entrambi in visita a Cividale per la prima volta, si sono confrontati in un incontro a porte chiuse sulle politiche culturali adottate dai rispettivi Paesi.