Chisso: “la seconda provincia più industrializzata d’Italia non può rimanere esclusa dai nuovi collegamenti ferroviari”
Il sistema economico vicentino ha bisogno dell’alta capacità ferroviaria: la seconda provincia più industrializzata d’Italia non può restare esclusa dai collegamenti su ferro con il resto d’Italia, il centro Europa, il Baltico, i Paesi dell’Est. E, all’ipotesi che la TAV/TAC bypassi il capoluogo berico, risponde con un progetto di massima che dimostra con i numeri l’ampiezza del potenziale bacino d’utenza, e con la tecnica la fattibilità di una nuova stazione, vero e proprio snodo intermodale gomma – ferro, collegata con il sistema autostradale, a servizio dell’industria, del commercio e dei passeggeri dell’intero territorio.
Il progetto in questione è stato realizzato dal gruppo di lavoro ing. Vittore Ceretti di Milano, Idroesse Infrastrutture di Padova e Metropolitana Milanese per conto di Confindustria, Confartigianato e Confcommercio vicentini, con il supporto di Camera di Commercio, Provincia, Comune capoluogo e Regione. I contenuti tecnici della iniziativa progettuale sono stati presentati nella sede dell’ente camerale dall’ing. Gianmaria De Stavola, della Idroesse Infrastrutture, in occasione della X Giornata dell’Economia Vicentina, specificamente dedicata a questo tema, presenti l’assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso, il presidente della Camera di Commercio Vittorio Mincato, il sindaco di Vicenza Achille Variati, il presidente della provincia Attilio Schneck, il coordinatore della conferenza dei sindaci interessati al progetto Diego Marchioro, il presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto con i presidenti di Confartigianato Agostino Bonomo e di Confcommercio Sergio Rebecca.
Il progetto prevede una nuova stazione in zona Fiera, collocata sopra i fasci di binari e affiancata da un ampio parcheggio da circa 1.200 posti auto, collegato al casello Vicenza Ovest della A4. Qui confluirebbero linea tradizionale, nuovi binari dell’Alta capacità e quelli del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale con la Vicenza – Schio e la Vicenza – Treviso. L’alta capacità arriverebbe da ovest sotto passando Altavilla e proseguirebbe a est in galleria a doppio binario e unica canna sotto la città per circa 8 km, a nord del tracciato attuale, per uscire nuovamente a livello campagna all’esterno del centro abitato. Sotto il profilo dei costi, tale soluzione sarebbe realizzabile in sei anni con una spesa di circa 900 milioni, decisamente inferiore ai 1.400 ipotizzati a suo tempo per una soluzione in galleria con stazione all’altezza della attuale fermata.
Completamente d’accordo le categorie economiche, “che ora confidano nella politica”, Comune di Vicenza (per Variati è una occasione irripetibile sulla quale chiederà al Consiglio Comunale di porre da subito i necessari vincoli nell’attuale piano d’interventi) e amministrazione provinciale. Soddisfatto Chisso, per il quale la proposta completa il percorso approvativo dell’Alta Capacità Ferroviaria Verona – Padova, sul cui tracciato il CIPE aveva dato il suo parere favorevole ancora nel 2006, demandando la soluzione della problematica “Vicenza” ad una seconda fase. “Con questa progettualità lasciamo perdere i campanili – ha affermato – e facciamo parlare i numeri: è il bacino d’utenza che dà validità economica alla fermata e il ragionamento funzionale ed economico fila perfettamente. Ora portiamo assieme il progetto ad Rete Ferroviaria Italiana”.