Peghin: “combattiamo la crisi per risanare il paese con la crescita”
Il Parco scientifico e tecnologico “Galileo” di Padova affronta la crisi e cresce, come dimostra il bilancio 2011 approvato dall’assemblea dei soci riunitasi nella sede del Parco in corso Stati Uniti.
Il documento presenta molti aspetti interessanti che indicano come ci sia un incremento della voglia, anche da parte delle imprese del territorio, di ricerca e innovazione per vincere la crisi e contribuire a risanare il Paese con la crescita.
Anche il Parco Galileo soffre la difficile situazione determinata dalla crisi del debito pubblico tanto che la perdita registrata, e già prontamente recuperata con tempestive cessioni, è da imputarsi in primo luogo alla svalutazione degli investimenti in titoli obbligazionari, in fasi economiche serene normalmente garantiti, che, negli anni passati, avevano portato anche ad incrementi di 163.000 euro di valore nominale (anno 2009) e che vennero scelti come unico strumento di investimento proprio per la loro affidabilità. Il bilancio si chiude con una passività di 71.000 euro determinata, inoltre, anche da un significativo incremento, pur nella razionalizzazione condotta, del prezzo dei beni al consumo e a minori contributi per progetti specifici.
“Il 2011 – commenta il presidente del Parco, Francesco Peghin – è stato un anno certamente molto particolare: il Parco ha incrementato il valore della propria produzione rispetto al 2010, portandola a 2.177.000 euro con un incremento di oltre il 2,5%; questo aumento si verifica nonostante ci sia stata, nell’ultimo biennio, una diminuzione dei contributi pari al 20% e ci sia stato un ulteriore taglio di 30.000 euro rispetto al 2010 dei progetti assegnati dalla Camera di commercio di Padova nell’ambito del piano strategico 2011. Ad aumentare – continua Peghin – sono i costi per affitti e consumi che passano dai 233.000 del 2010 ai 279.000 euro del 2011: un aumento dovuto alla crescita dei costi relativi a manutenzione e riscaldamento. E, insieme a questo, si è vista una reale diminuzione della capacità di investimento da parte di aziende, soprattutto medie e piccole, e di Enti Pubblici che, in una fase tanto difficile come è quella che stiamo vivendo, hanno dovuto necessariamente ridurre i loro interventi”.
La riduzione dei costi è stata attuata attraverso due linee di intervento: “la prima legata alla razionalizzazione dei costi di gestione, la seconda dismettendo il nostro patrimonio di obbligazioni in un momento in cui il mercato ha dato segnali, seppur timidi, di ripresa” ha sottolineato Peghin, secondo cui in questo modo “siamo riusciti a diminuire in modo significativo i costi di gestione da 674.000 del 2010 a 665.000 euro del 2011. In particolare, i costi del personale appartenente all’area gestionale ed amministrativa diminuiscono da 391.000 del 2010 a 372.000 euro nel 2011”.
Per Peghin “in un momento così difficile per le imprese, il segnale positivo che emerge da questo bilancio 2011 è comunque evidente: la strada della ricerca e dell’innovazione è quella scelta dalle nostre PMI per battere la crisi economica che stiamo vivendo e la scelta di tornare ad investire in termini di ricerca è un indicatore chiaro della fiducia che c’è per il nostro lavoro e per il futuro che ci attende”.