Accolto dal presidente del Consiglio regionale, Franz, e dal presidente della Regione, Tondo
Dopo la sua visita nei giorni scorsi in Carinzia, il XIV Dalai Lama Tenzin è arrivato ad Udine, accolto dal presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz e dal presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Ronzo Tondo. “Incontrare Sua santità TenzinGyatso è stato emozionante per la sua capacità di comunicare intensità spirituale, forza interiore, concretezza, tenacia e, nonostante tutto, serenità”. Il presidente del Consiglio regionale Franz, che al Dalai Lama ha consegnato in dono un mosaico eseguito dagli allievi della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, riassume così l’atmosfera del breve incontro avuto a Udine, assieme ad altre autorità regionali e cittadine. Il dono è “un piccolo segno per testimoniare, a nome dell’intera comunità regionale, la vicinanza alla causa della terra del Dalai Lama e del suo popolo oppresso. Il rispetto dei diritti umani di tutti e la causa del popolo tibetano sono valori condivisi da tutti coloro che credono e vogliono giustizia e pace”. Proprio quella pace di cui parla la “preghiera per il giorno e per la notte” tessuta sulla sciarpa bianca donata a sua volta dal Dalai Lama.
Subito dopo, il Dalai Lama ha incontrato avuto nel capoluogo friulano il presidente della Regione Renzo Tondo ed il presidente della provincia di Udine Pietro Fontanini, con i quali si è soffermato sulle caratteristiche di una regione capace di rispettare e valorizzare culture e fedi diverse, una provincia fiera della propria identità, un mondo che vive grandi difficoltà ed ha bisogno di un messaggio di fiducia e di speranza. Il presidente Tondo, che già aveva incontrato il Dalai Lama nei giorni scorsi in Carinzia, lo ha ringraziato per la visita, rilevando in questi incontri il segno di una forte spiritualità che aiuta ad affrontare con fiducia le difficoltà che il mondo sta attraversando. Le parole di augurio e di speranza del Dalai Lama hanno trovato espressione concreta nel dono della sciarpa bianca, usanza tibetana per esprimere un buon auspicio per l’avvio di un percorso nel segno delle buone intenzioni di chi la offre.
Successivamente, Tondo e il Dalai lama hanno inaugurato la mostra proposta dall’Associazione culturale Dharma Sugata per la visita del Dalai Lama e promossa dalla Regione assieme al Comune di Udine nella quale sono esposti nella ex chiesa di San Francesco circa 700 manufatti tibetani, perlopiù di arte sacra antica, provenienti dalla collezione privata di oltre cinquemila pezzi di Enrico Dellacà e che il direttore dei Civici musei udinesi, Marco Biscione, non ha esitato a definire “la più ampia raccolta privata d’Europa”.
“La mostra ‘Tibet mistero e luce’ rappresenta un’altra significativa occasione per avvicinare il pubblico regionale e italiano a un popolo e a una cultura lontana proprio nel momento in cui Sua Santità il Dalai Lama raggiunge per la seconda volta in cinque anni Udine e si incontra con la nostra comunità con un programma alquanto strutturato: il suo non è infatti un semplice passaggio in Friuli Venezia Giulia, ma è proprio un’occasione per approfondire la sua testimonianza con una serie di lezioni” ha commentato Tondo che si è complimentato con il prof. Dellacà per la qualità dell’esposizione e “la tenacia con la quale lo studioso e appassionato di cultura tibetana ha saputo raccogliere in tanti anni importanti opere che testimoniano il fascino di una storia e di una civiltà ricca di sfumature e sensibilità”.
All’inaugurazione, alla quale sono intervenuti il sindaco di Udine Furio Honsell e il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il folto pubblico è stato onorato della presenza del monaco maestro Ghesche Lobsang Pendhe che con la sua toccante testimonianza ha ricordato le dolorose vicende del suo popolo, “il cui territorio è stato invaso dalle guardie cinesi che hanno devastato cinquemila monasteri, distrutto migliaia di statue simbolo del sacro e di una religiosità da loro considerata ‘veleno’”.
In un soecono incontro pubblico, il Dalai Lama ha detto che “ogni singolo individuo può contribuire a peggiorare o a migliorare il mondo con i suoi comportamenti, anche quando si parla problemi di dimensioni globali, come l’inquinamento o il surriscaldamento del pianeta”. Il Dalai Lama ha poi affrontato il tema della violenza e della non-violenza declinate nei confronti dell’umanità ma anche della natura e dell’ambiente, dialogando con il teologo e scrittore Vito Mancuso e con il neuropsichiatria infantile Franco Fabbro.