Lago di Ledro, all’avvio della stagione turistica un cantiere sulla spiaggia impedisce la fruibilità del lago

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Lago ledro cantiere spiaggia 3 1Poletti: “bisogna sapere programmare meglio i lavori per non penalizzare il turismo”

Quello che accade sulle sponde del lago di Ledro è esemplificativo dei danni che una cattiva programmazione dei lavori può causare al turismo, specie all’avvio di una stagione che non si presenta sotto buoni auspici, complice la crisi economica.

Chi avesse la ventura di avventurarsi sul lago di Ledro, in questi giorni trova impossibile accedere alla spiaggia, causa la presenza di un cantiere per il rifacimento del lido. Tanti turisti, i primi della stagione estiva, si sono trovati davanti a questo spettacolo arrivando nelle località turistiche della Val di Ledro. Una situazione per gli operatori insopportabile e – quel che è peggio – evitabile se solo si fosse posta attenzione a programmare l’inizio dei lavori evitando la stagione estiva. “Si tratta di una mancanza di sensibilità – spiega Fabio Poletti, presidente FAITA Trentino, la federazione dei gestori dei campeggi aderente a Confcommercio – nei confronti del settore turistico, per molti mesi all’anno motore vitale dell’economia di questa valle”. I gestori di campeggio e altri operatori turistici della località hanno denunciato il disastroso stato in cui si trova una delle maggiori ricchezze paesaggistiche del Trentino.

“Nessuno contesta – dichiara Poletti – l’utilità dei lavori, che anzi dovrebbero abbellire ulteriormente il paesaggio. Ciò che non è tollerabile è il danno incalcolabile derivato da una mancata programmazione degli stessi. Si potevano individuare finestre fuori dal periodo di alta stagione entro cui aprire i cantieri senza doverci trovare, a tre giorni dall’Ascensione e a dieci dalla Pentecoste (festività importanti per la clientela tedesca), con la riva del lago inaccessibile dai campeggi, transennata e con un via vai, tra le strutture e la stessa riva, di camion carichi di materiali di riporto”.

Lago ledro cantiere spiaggia 2 1Poletti, decisamente arrabbiato nei confronti degli amministratori pubblici, si arrovella: “vorrei fare una domanda ai nostri amministratori: loro sarebbero disposti a fare la vacanze in una struttura senza l’accesso alla spiaggia, con un generatore acceso tutto il giorno e la polvere che i camion sollevano ad ogni passaggio? La settimana scorsa due pullman di turisti sono arrivati e, non appena vista la situazione, hanno fatto dietrofront. Lo stesso hanno fatto anche cinque famiglie che avevano prenotato qui”.

A Poletti ha dato man forte anche Enzo Bassetti, presidente della sezione autonoma Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino e vicepresidente UNAT: “il turismo è uno dei cardini della nostra proposta: non possiamo permetterci di fare degli sforzi notevoli nella promozione e poi vanificare tutto con questo tipo di atteggiamenti. Ci aspettiamo che le amministrazioni siano consapevoli dell’importanza che le attività turistiche hanno anche in termini di occupazione e di apporto al prodotto interno nella nostra provincia”.

Per Stefania Oradini, direttrice del Consorzio Pro Loco Valle di Ledro “è un vero peccato, in prossimità di una specie di secondo ferragosto, farsi trovare un queste condizioni. Chi arriva in Valle di Ledro chiede di vivere intensamente la natura: per noi “pace”, “quiete”, “relax”, sono le parole d’ordine della promozione turistica. Comprometterle o non tutelarle significherebbe infliggere un danno grave al comparto intorno al quale ruota la vita della nostra comunità. In questo senso l’apertura di cantieri pubblici e privati, senza un’attenta regia nella loro programmazione, rischia di provocare danni seri all’offerta turistica”.

In Germania, Paese da cui provengono il 35% degli ospiti della Val di Ledro, esiste la cosiddetta “tabella di Francoforte” che assegna con precisione la percentuale di danno rimborsabile per vacanza rovinata a causa dei rumori provenienti dai cantieri – quando questi impediscono di godere pienamente del riposo programmato. È una tabella che tutti gli abitanti del Nord Europa conoscono molto bene. “Se dovessero tornare a casa delusi – spiega Oradini – dalla qualità dei nostri standard ambientali sarebbero guai seri. Non vogliamo con questo richiamo penalizzare il settore edile, anch’esso colpito duramente negli ultimi anni, piuttosto trovare tutti insieme un modo chiaro e regolamentato per convivere, in particolare nei mesi di afflusso turistico. Ci sentiamo perciò di chiedere a Comune e Provincia di Trento una migliore programmazione dei cantieri pubblici per evitare di vedere vanificati gli sforzi dei privati che investono nelle proprie strutture e quindi nel turismo ledrense, oltre a quelli del nostro Consorzio di promozione e della stessa Trentino Marketing”.