Anguille, il Veneto avvia l’azione di ripopolamento per combattere l’estinzione

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Prima semina a Pellestrina. Manzato: “vogliamo far rifiorire questa specie un tempo molto diffusa, oggi protetta dalla Cites”

Per combattere il rischio di estinzione dell’anguilla, oggi specie inclusa nell’elenco Cites (Convenzione sul commercio internazionale di varietà animali in pericolo di estinzione, meglio conosciuta come Convenzione di Washington), la regione del Veneto ha avviato la prima azione di ripopolamento in Italia avvenuta nelle acque prospicienti il litorale di Pellestrina, isola della laguna di Venezia.

Avvalendosi di risorse comunitarie a disposizione della regione del Veneto, nell’ambito delle attività previste dal piano nazionale approvato dalla Commissione Europea nel luglio 2011 per la ricostituzione degli stock di anguilla europea, a provvedere alla semina di circa 200 kg di anguille allo stadio di “argentine” è stato il Magistrato alle Acque, attraverso il suo concessionario Consorzio Venezia Nuova, con l’intervento operativo di Thetis e l’assistenza di un mezzo navale utilizzato dalla Capitaneria di porto di Chioggia per le operazioni di vigilanza sulla pesca.

L’intento è incrementare la migrazione delle anguille europee nel loro lungo viaggio fino al mar dei Sargassi, al largo delle Isole Antille, l’unico sito ad oggi scientificamente riconosciuto per la riproduzione della specie.

“Con quest’azione vogliamo ripopolare l’anguilla, la cui presenza si è ridotta in questi ultimi anni del 90%” spiega l’assessore alla pesca della Regione del Veneto, Franco Manzato, che ricorda come “l’obiettivo è di ripopolare le acque, per salvaguardare una specie un tempo molto diffusa, che rappresenta una risorsa ittica originale e importante, ma anche per mantenere vive la cultura e le tradizioni legate al mondo della pesca. Ci fa piacere che il Magistrato alle Acque si ponga come partner della Regione del Veneto nell’ambito di queste politiche di protezione”.