Assemblea Confindustria del Friuli Venezia Giulia: richieste infrastrutture, energia e fiscalità di vantaggio

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alessandro calligaris confindustria FVG
alessandro calligaris confindustria FVGTondo: “via libera ai cantieri per le opere pubbliche”
Calligaris: “tagliare decisamente la spesa pubblica senza aumentare le tasse”

Si è svolta ad Udine l’assemblea annuale di Confindustria del Friuli Venezia Giulia, discutendo sul tema “Efficienza, innovazione, ambiente: il nostro futuro”. Nel suo intervento, il presidente Alessandro Calligaris ha sottolineato come “l’aumento di due punti dell’iva sarebbe deleterio perché abbatterebbe ancora di più i consumi, già scesi a livelli bassissimi. L’Italia deve dare un taglio netto alla spesa pubblica e deve tornare ad investire risorse nella crescita”.

Rivolgendosi al ministro dell’Ambiente Corrado Clini presente in rappresentanza del Governo, Calligaris ha chiesto “di fare in modo che le ben note capacità imprenditoriali e industriali di questa regione non vengano mortificate da condizioni operative più onerose che gli imprenditori in Friuli Venezia Giulia devono sostenere rispetto ai loro colleghi dei territori confinanti di Austria e Slovenia, ad iniziare dal costo dell’energia, raccomandando a Clini che sono necessarie l’attivazione “di nuove linee elettriche e del rigassificatore”.

LuciA Calligaris ha dato man forte il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci: “nella pubblicità televisiva contro l’evasione fiscale bisognerebbe aggiungere che uno Stato incapace di pagare in tempo è uno Stato che ha gravissime pecche morali” incassando un’ovazione da parte dei presenti in assemblea. Per Luci “fa molta impressione che un imprenditore si tolga la vita perché, oberato dai debiti, non riesce a riscuotere i crediti dallo Stato: sarebbe utile una pubblicità televisiva martellante che comunicasse, accanto al fatto che l’evasione fiscale non è solo un reato, ma anche una grossa scorrettezza morale, che è deplorevole non solo chi non versa i tributi, ma anche chi, incassandoli, non salda il debito nei termini”.

All’assemblea non ha fatto mancare la sua presenza il mondo della politica. Per il presidente della regione Renzo Tondo “è necessario fare il rigassificatore a terra e realizzare due elettrodotti, verso Somplago e verso il Friuli centrale, anche a costo di giocarci una parte del consenso, per dare alle nostre imprese, oltre agli strumenti finanziari e alle indispensabili infrastrutture, anche la possibilità di avere a disposizione energia a costi accettabili, quali elementi fondamentali per creare occupazione ed essere competitive”.

Rispondendo alle precise richieste del presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, della stessa Marcegaglia intervenuta in teleconferenza e del presidente regionale Alessandro Calligaris, Tondo ha sottolineato che sul rigassificatore l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia è disponibile ad assumersi le proprie responsabilità, stando su questo aspetto dalla stessa parte del Governo, che peraltro ha già completato le procedure per la valutazione di impatto ambientale, come ha precisato lo stesso Clini. Quindi Tondo, riallacciandosi alle affermazioni del presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini, che nel suo indirizzo di saluto aveva detto che il Friuli Venezia Giulia non può continuare a fare troppo da solo (in tema di infrastrutture, di sanità, ecc.) all’esponente del governo nazionale ha invocato “non maggiori risorse ma più responsabilità, in termini di fiscalità di vantaggio, per consentire alla Regione di decidere chi favorire e chi no, a seconda delle opportunità del momento, politiche, geografiche, territoriali”. Tondo, richiamandosi all’appello al Governo di Luci e Marcegaglia di uscire dalla sola logica del rigore e dell’austerità per avviare politiche di crescita, di sviluppo, di autentica riduzione della spesa pubblica, di maggiore semplificazione e sburocratizzazione, ha rivendicato l’operato della sua amministrazione in quattro anni di governo, anche nell’intento di “immettere qualche elemento di fiducia in un momento in cui è montante un clima antipolitico. Dopo essere stati i primi, quattro anni fa, ad abbattere il debito, abbiamo l’ambizione di essere tra i primi a mettere importanti paletti nella direzione della crescita”. Per il presidente della regione, centrale è il tema del lavoro, con la necessità di continuare ad aiutare le imprese a creare e sostenere l’occupazione, senza tralasciare il tema delle infrastrutture.

Circa il rischio che alcune aziende scelgano di de localizzare la propria attività, Tondo ha ribadendo che offrire energia a costi più bassi e fiscalità di vantaggio vanno proprio nella direzione di trattenere le imprese sul territorio del Friuli Venezia Giulia.

Su questa apertura, a latere del convegno, l’amministratore delegato e presidente di Danieli, Giampiero Benedetti, ha affermato come l’investimento da 400 milioni di euro per un nuovo impianto siderurgico potrebbe essere realizzato in Friuli Venezia Giulia anziché in Serbia “se le valutazioni saranno più o meno equivalenti”. Benedetti ha precisato che la Danieli “sta valutando varie aspetti, come il costo dell’energia, la logistica e il costo del personale e la creazione di una nuova linea elettrica è la questione fondamentale”. Sui posti di lavoro che verrebbero creati dal nuovo impianto, Benedetti ha infine precisato che in Serbia potrebbero venire creati un migliaio di nuovi posti di lavoro più altri 2.000 dell’indotto, mentre in Friuli “il numero delle persone sarebbe inferiore perché verrebbe ottimizzato con l’acciaieria che c’è già. Farla qui – ha concluso – darebbe un futuro più solido a quella già esistente”.