Proposta supportata da tutto il gruppo PdL della regione
Anche il Veneto, sulla scia di quanto stanno facendo altre pubbliche amministrazioni, deve organizzare in proprio la riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali della Regione e degli enti locali, sottraendo l’incombenza ad Equitalia nei confronti della quale sta montando un malessere sempre più diffuso dei cittadini a causa di un modo di procedere aggressivo, spesso poco rispettoso degli aspetti umani che queste situazioni comportano e per di più iniquo. Questa la proposta fatta dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che per accelerare l’operazione informa predisporrà una mozione, da sottoporre la prossima settimana alla attenzione dei capigruppo, così da consentirne la discussione e la approvazione in Aula alla prima riunione utile del Consiglio. La mozione – anticipa il presidente – inviterà la Giunta a predisporre un provvedimento che individui le modalità, i sistemi e le procedure organizzative per lo svolgimento di questa attività.
Perché anche la regione del Veneto deve staccarsi dai servizi di Equitalia? Per Ruffato “due sono le ragioni che mi hanno spinto a farmi promotore di questa iniziativa: la necessità di istaurare con i cittadini un rapporto diverso da quello imposto oggi da Equitalia, più umano dunque, più attento ai singoli casi, più comprensivo e dialogante ma soprattutto meno esoso; secondo, l’opportunità di trattenere in loco quella parte di tributo che il cittadino attualmente è costretto riconoscere all’agenzia nazionale di riscossione, attuando quindi una scelta di vero federalismo fiscale a beneficio delle nostre comunità”. Ruffato ricorda a questo proposito che non si tratterebbe di una somma esigua se si pensa che nel 2010 i tributi riscossi coattivamente in Veneto da Equitalia hanno quasi raggiunto la cifra di 600 milioni su cui grava l’aggio di riscossione del 9%.
Quanto al fatto che tocchi alla Regione affrontare e risolvere questo problema, Ruffato lo giustifica soprattutto con la necessità di mettere a disposizione degli enti locali uno strumento che consenta loro di sottrarsi dalla morsa di Equitalia, operazione che non tutti sarebbero in grado di sostenere in proprio.
La proposta del presidente del Consiglio regionale veneto è fatta propria dal gruppo consiliare del PdL: “è ora di finirla con i metodi da Santa Inquisizione messi in atto da Equitalia. E’ ora di sostituire Equitalia, che dimostra sul territorio di essere troppo aggressiva nei confronti dei cittadini contribuenti, creando spesso dei disagi inutili ed evitabili nei confronti delle PMI e delle famiglie. Le normative ce lo permettono già ora, e ben venga quindi la proposta del Presidente Ruffato E la si applichi al più presto”. Lo affermano Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vicecapogruppo del PdL in Consiglio regionale del Veneto che condividono, e sosterranno pienamente la proposta di Clodovaldo Ruffato.
“Alcuni municipi, come il comune di Calalzo di Cadore, guidato dal sindaco Luca De Carlo”, afferma Cortelazzo, “hanno già dato il benservito ad Equitalia e gestiscono in proprio il servizio con notevole risparmio da parte dei cittadini che non si vedono così raddoppiare gli importi dopo la scadenza di pagamento e non si vedono più applicare l’aggio del 9%”. E oltre all’area del Cadore, anche alcune realtà comunali del Polesine si stanno organizzando per gestire in proprio il servizio.
Per Bond e Cortelazzo “prima va instaurato un rapporto meno asettico e drastico e quindi più civile e umano con il cittadino. Le tasse e i tributi vanno pagati, ma bisogna mettere la gente nelle condizioni di farlo. Quindi bisogna capire perché il contribuente non riesce a pagare, e poi favorire la rateizzazione dell’imposta: ma diciamo basta a quelle assurde maggiorazioni imposte da Equitalia che a volte aumentano del 135% il tributo dovuto inizialmente”.