Presentata l’VIII edizione del Festival internazionale di danza contemporanea della Biennale di Venezia

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Festival Biennale danza venezia Nowhere and everywhere at the same time - performer Brock Labrenz c.Philip Bussmann 1
Festival Biennale danza  venezia Nowhere and everywhere at the same time - performer Brock Labrenz c.Philip Bussmann 1Evento dall’8 al 24 giugno 2012 con 12 spettacoli, dei quali 5 prime internazionali e 5 prime italiane
di Giovanni Greto

Il presidente Paolo Baratta e il direttore artistico Ismael Ivo hanno presentato ufficialmente l’imminente ottava edizione del Festival internazionale di danza contemporanea della Biennale di Venezia nella sede di Ca’ Giustinian. Dall’8 al 24 giugno si succederanno 12 spettacoli, tra i quali 5 prime internazionali e 5 prime italiane, che avranno come tema ‘Awakenings’, “risvegli”, con l’intenzione di celebrare e invitare al risveglio della vita e della creatività.

Sarà lo stesso Ivo ad inaugurare il festival al teatro alle Tese dell’Arsenale (repliche il 9 e il 10) con la coreografia ‘Biblioteca del corpo’. Protagonisti i 25 danzatori dell’Arsenale della Danza – giovani tra i 19 e i 30 anni provenienti da Italia, Stati Uniti, Grecia e Brasile – che dal 30 gennaio, attraverso gli incontri aperti al pubblico ‘Open doors’, stanno preparando lo spettacolo, acquisendo contemporaneamente una nuova percezione per arricchire il proprio bagaglio personale. Con ‘Biblioteca del Corpo’, Ivo continua il suo percorso di esplorazione fisica nel quale il corpo è visto come un sensore e un documento delle vite e delle esistenze.

Dall’8 al 10 ritorna al Piccolo Arsenale Virgilio Sieni per presentare il nuovo lavoro ‘De Anima’, che accoglie le suggestioni del testo di Aristotele: l’anima, come forma del vivente, apre a squarci dell’umano. Danzatrice della storica compagnia di Wuppertal, Cristina Morganti a Ca’Giustinian il 12 e il 13 presenterà l’assolo ‘Moving with Pina’, una conferenza danzata sulla poetica, la tecnica, la creatività di Pina Bausch, per capire com’era la carismatica coreografa durante le prove. Due spettacoli per il brasiliano ‘Balè teatro Castro Alves’ direttamente da Salvador de Bahia.

festival biennale danza venezia coppia 1Dal 13 al 17 alle Corderie dell’Arsenale ‘1POR1PRAUM’: dieci danzatori si esibiranno ognuno per un singolo spettatore, in brevi performances. ‘A quem possa interesser’, dal 14 al 16 alle Tese, mette a confronto la ricerca di un’identità individuale all’interno della collettività. E’ uno spettacolo da non perdere, anche , se non soprattutto, perché sulla scena ci sarà la strepitosa chitarrista e cantante brasiliana Badi Assad, creatrice di un personalissimo linguaggio musicale. Dal 14 al 16 la Biennale si sposta in un nuovo spazio, l’ex convento e la chiesa benedettina del XIII secolo dei Santi Filippo e Giacomo, per ospitare il lavoro della coreografa indiana Shobana Jeyasingh, ‘TooMortal’, nel quale la tradizionale danza classica indiana nello stile Bharatanatyam si fonde con quella contemporanea occidentale. Leone d’oro alla carriera nel 2010, William Forsythe presenterà alle Artiglierie dell’Arsenale dal 15 al 17 e dal 22 al 24 l’installazione coreografica ‘Nowhere and everywhere at the same time’, nella quale l’artista si chiede: “dal momento che danza e coreografia sono due pratiche differenti, è possibile per la coreografia esprimere i suoi principi e i suoi concetti in assenza del corpo?” Un interessante lavoro sulla voce il 15 e il 16 al Piccolo Arsenale a cura dell’islandese Erna Omarsdottir, ‘We saw Monsters’, nel quale si risale alle radici primordiali delle paure umane, attraverso un uso della voce che conduce più vicino all’anima.

Apripista della scena moderna della danza africana in Europa, al Piccolo Arsenale il 19 e il 20 Kokki Koko, dal Benin, proporrà ‘La Beauté du Diable’, per affrontare il paradosso della vita, la dualità universale ed umana del bene e del male. Il 21 e il 22, gli allievi del III anno di corso di Teatro Danza della scuola d’Arte Drammatica ‘Paolo Grassi’ di Milano, interpreteranno ‘Line Up’, un progetto di Trisha Brown, figura chiave del post modern americano. Al Malibran, ennesimo appuntamento imperdibile il 22. Sylvie Guillem, artista dalla perfezione tecnica unica, che rivoluzionò negli anni ’80 l’estetica della ballerina classica porterà il suo ultimo spettacolo, ‘6000 miles away’, composto da un trittico di pezzi, creati per lei dai più grandi coreografi. L’ultimo spettacolo,’ booty Looting’ il 23 e il 24 alle Tese vedrà 6 performer, coordinati dal fiammingo Wim Wandekeybus, più un musicista ed un fotografo, entrambi dal vivo, impegnati a “rubarsi l’un l’altro ciò che è già stato rubato”.

Il festival si conclude il 24 con una non stop al piccolo Arsenale dalle 15 alle 20, ‘Marathon of the unexpected’. Si tratta di brevi performances, di non più di 15 minuti ognuna, scelte tra le proposte – rivolte a quei danzatori e coreografi che hanno avuto esperienza professionale coreografica e di spettacolo – che arriveranno entro il 15 maggio all’indirizzo marathon@labiennale.org“>marathon@labiennale.org. Alle 22 e 30, scatta l’atto conclusivo, ‘Awakenings dance party’, nel quale la danza sarà celebrata come una fondamentale espressione della gioia di vivere. Per ulteriori informazioni, visitare www.labiennale.org.