Trentino, le Comunità di valle sconfiggono il referendum abrogativo grazie al fortissimo astensionismo

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Maccani corte costituzionale
Il presidente della provincia di Trento, il leghista Maurizio Fugatti.
Maurizio Fugatti 1Alle urne solo il 27,37% degli aventi diritto. Fugatti: “una vittoria di Pirro del governatore Dellai”

Il referendum per l’abrogazione delle Comunità di valle è stato affossato dalla scarsissima partecipazione degli elettori alle urne, con solo il 27,37% degli aventi diritto che ha espresso il proprio diritto/dovere del voto. In questo modo, vince la linea dettata dalla maggioranza di centro sinistra autonomista che aveva basato tutta la propria campagna elettorale giocata volutamente sottotono per non dare risalto all’iniziativa sull’astensionismo. Di fatto, a favore del referendum c’è stata solo la Lega Nord, con l’apporto sul finale del Fli e di Sel, mentre il PdL, pur espressosi a favore del referendum abrogativo, si è impegnato in modo molto flebile. Tra i 113.157 elettori che si sono diligentemente recati alle urne per esprimere il loro voto, i favorevoli all’abrogazione del quinto livello di governo di un territorio abitato da poco più di 500.000 persone sono stati il 93,56%, i No il 6,44%, i rimanenti schede bianche e nulle.

Amareggiato il segretario della Lega Nord Maurizio Fugatti, che nel referendum si è impegnato al massimo assieme alla base del Carroccio: “la Lega Nord esce a testa alta dalla consultazione elettorale, visto che abbiamo sopportato praticamente da soli il peso dell’organizzazione referendaria. Un risultato non disprezzabile, che avrebbe potuto essere decisamente migliore se anche altri partiti che a parole hanno supportato il referendum abrogativo fossero passati dalle enunciazioni ai fatti. Ma così non è stato”. Sull’altro fronte, canta vittoria il governatore della provincia di Trento, Lorenzo Dellai: “è stata sconfitta l’antipolitica e i cittadini ci hanno rinnovato la fiducia. Ora sta a noi dimostrare nel lavoro quotidiano che la Comunità di valle è un’istituzione utile per i cittadini”.

Lorenzo Dellai accordo pat telecom rete fibra ottica 1Un’istituzione che però necessità di aggiustamenti per continuare il suo cammino: “ora è necessario completare il cammino di riforma istituzionale e l’esito del referendum ci stimola a farlo nel più breve tempo possibile” dice Dellai.

Nonostante l’esito delle urne, rimane l’evidenza di una realtà come la provincia autonoma di Trento che amplifica invece che ridurre i livelli di governo del proprio territorio, incrementando di conseguenza i costi di gestione della politica. Una situazione già pesantemente criticata dai principali commentatori nazionali e locali che vedono nei cinque odierni livelli di governo del territorio provinciale un inutile spreco, reso possibile solo dalla grande disponibilità di fondi pubblici garantiti dall’autonomia speciale, che non sempre, almeno negli ultimi anni, sono stati gestiti al meglio.