Imprenditori tartassati e sempre più arrabbiati

0
423
Vardanega (Unindustria Treviso): “bene la proposta Alfano di compensare debiti e crediti con lo Stato”. Tomat: “servono tagli alla spesa pubblica, altro che tasse”

Gli imprenditori sempre più mazziati e tartassati accolgono con vivo interesse e favore la proposta lanciata dal segretario del Pdl Angelino Alfano nel corso di un comizio a Conegliano, volto ad accelerare il pagamento dei debiti dello Stato verso i propri creditori, spesso in difficoltà finanziarie proprio a causa della lentezza con cui incassano il dovuto.

“Per compensare i crediti degli imprenditori verso lo Stato con trattenute sulle tasse da versare basterebbe un articolo di legge”. Lo dice il presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, commentando la proposta Alfano, sottolineando come “fra privati le voci si compensano normalmente, anche per prestazioni diverse. Qui la situazione è invece paradossale perché abbiamo imprese che fanno da banca impropria per la pubblica amministrazione, che avanzano crediti ma che poi al 16 del mese successivo devono versare i contributi e guai a sgarrare nei pagamenti anche di un solo giorno”. Fra le possibili soluzioni, Vardanega suggerisce tre strumenti: smobilitare il credito cedendolo alle banche; trasformare i crediti in titoli di Stato “a condizione che questi possano essere immessi sul mercato attraverso il sistema bancario”; la compensazione.

L’esasperazione degli imprenditori del Veneto è ben descritta dal francesismo utilizzato dal presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat: “non mi iscrivo al partito dell’antipolitica, ma mi sono rotto i c…ni”. Tomat si è soffermato sull’inerzia del governo in relazione alle iniziative di taglio delle spese:: “parliamo sempre di tasse, ma quando è che cominciamo a parlare di tagli? Lo dico anche al presidente Napolitano: siamo stufi di chi spende male, non solo di chi evade. Chi ruba e chi spende male ha diritto di cittadinanza in questo paese?” Il leader di Confindustria veneto ha parlato quindi di “rischio di desertificazione industriale, anche nel NordEst. L’agenzia che si occupa di nuove imprese in Carinzia – ha aggiunto – non ce la fa più ad evadere le domande di chi arriva dall’estero. E se non è la Carinzia, è il Ticino”. Tomat ha sottolineato soprattutto l’aspetto fiscale: “c’è gente che aspetta da mesi i rimborsi Iva con imprese che avanzano anche parecchi milioni di euro. Al contrario, abbiamo verifiche fiscali, tasse pagate al minuto e guai se tardi di un mese perché rischi la galera. Ma che Stato è questo? Se c’è qualcuno che ha qualche idea – ha concluso Tomat – la tiri fuori alla svelta. Se fossimo al pronto soccorso, nel vedere un paziente come lo Stato italiano direbbero ‘lo stiamo perdendo’”.