Anche in Alto Adige è strategico sospendere o allungare la durata dei crediti

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ebner 1Ebner (presidente Camera di commercio di Bolzano): “provvedimenti importanti per le imprese altoatesine”

La moratoria proposta dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che prevede una sospensione delle rate o l’allungamento della durata dei crediti, ha riscontrato ottimo successo in tutta Italia, raccogliendo l’adesione di molti istituti bancari. Le banche altoatesine non hanno a tutt’oggi valutato più di tanto questa possibilità. Una moratoria potrebbe essere invece importante, soprattutto per le imprese in difficoltà; lo evidenziano anche i membri della giunta camerale della Camera di commercio di Bolzano. Il presidente Michl Ebner sottolinea come “la sospensione delle rate dei mutui è particolarmente importante per le aziende; auspico una maggiore partecipazione da parte delle banche locali a questo provvedimento che finora è stato trascurato”.

Grafico Moratoria ABI 1Il 28 febbraio 2012 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero per lo Sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana ABI e altre associazioni imprenditoriali hanno concordato una moratoria, consistente nell’allungamento della durata dei crediti. L’Associazione Bancaria Italiana ABI comunica ora che oltre l’80% delle banche ha aderito alla sospensione dei crediti. Tra queste non figura purtroppo nessuna banca altoatesina, fatta eccezione per la Banca di Trento e Bolzano.

La moratoria prevede concretamente una sospensione del pagamento delle rate fino a un anno oppure l’allungamento della durata dei crediti fino a un massimo di tre anni. Ne potranno usufruire solamente le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato non superiore a 50 milioni di euro o un bilancio fino a 43 milioni di euro.

Secondo quanto dichiarato dall’ABI, circa 260.000 imprese hanno goduto dell’ultima moratoria introdotta in Italia nel 2009 che aveva portato all’economia reale liquidità per 15 miliardi di euro. In Alto Adige ne avevano usufruito 280 imprese, per un debito residuo di circa 210 milioni di euro.