La realizzazione dimostra che con costi contenuti (solo il 5-7% in più di una costruzione standard) è possibile risparmiare notevolmente energia e rispettare l’ambiente
Cresce la domanda di edilizia sostenibile a NordEst e a Roncone in Trentino sorge la prima casa passiva certificata in Italia “a energia zero” che potrebbe essere definita una “casa attiva”, visto che l’energia che produce, grazie al sole (impianto fotovoltaico integrato a film sottile da 6 kWp), ai materiali (su tutto il legno delle foreste Pecf) e alle tecnologie con cui è stata realizzata, fa sì che essa produca più di quanto consumi.
Progettata e realizzata da un’azienda trentina, la Armalab di Pergine Valsugana, in collaborazione con l’architetto Paolo Boni, seguendo il protocollo di efficienza energetica del Passivhaus Institute e quello di sostenibilità dell’Associazione nazionale architettura bioecologica, la villa, commissionata da una famiglia di Brescia in procinto di trasferirsi nella località giudicariese, è una casa Arca (il sistema di certificazione appena lanciato dal progetto legno della provincia di Trento) del livello più elevato, simile al più noto e diffuso CasaClima Gold. Il tutto ad un costo di poco più alto di una costruzione standard del suo genere, di un 5-7% circa, ammortizzabile in pochi anni grazie ai risparmi che si realizzeranno sul fronte del riscaldamento.
Fin dalle fasi iniziali della progettazione, si è puntato sull’ottimizzazione degli aspetti energetici e ambientali dell’edificio, integrandoli con quelli più propriamente architettonici; l’obiettivo era quello di rendere la villa, disposta su tre piani, energeticamente indipendente ed ecosostenibile mediante l’utilizzo prevalente di materiali di origine naturale, a partire dal legno. Nel progetto sono state spese un numero importante di competenze professionali; una volta completato, la costruzione verrà certificata come “Passivhaus” e come edificio di classe A+ secondo la normativa provinciale di certificazione energetica. Il calcolo dell’efficienza energetica dell’edificio, ai fini della stesura dell’attestato di certificazione energetica, porta ad un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale pari a 4,00 kWh/mq/anno.
“Attualmente – hanno detto i progettisti Fabio Ferrario e Mirko Taglietti – ci sono in Italia solo 5 case certificate ‘Passivhaus’, e questa è la prima ad energia zero. La struttura è stata concepita per ricevere il maggiore apporto possibile dal sole. La disposizione delle aperture, in particolare delle grandi finestre, garantisce un apporto energetico gratuito considerevole all’abitazione, che viene mantenuto e sfruttato grazie ad un involucro termico estremamente efficiente. Il calore viene distribuito su tutti gli ambienti con un sistema di ventilazione meccanica, assistita da sensori, che minimizza dispersioni e sprechi; la limitata porzione di potenza termica ancora necessaria per raggiungere un adeguato confort è garantita da piastre elettriche radianti posizionate all’interno delle murature e collegate ad un sistema fotovoltaico”.