Il motocross in Val di Non continua a far discutere

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APRILIA MXV 450 motocross azione 1La provincia di Trento ha dato il via libera alla costruzione della nuova pista di Coredo, sollevando le proteste degli operatori turistici. Anche gli albergatori di Asat contrari all’impianto

 

La costruzione della nuova pista di motocross a Coredo continua a fare discutere. Anche se la provincia di Trento ha dato il proprio benestare alla realizzazione dell’impianto non sollevando alcun problema di impatto ambientale al progetto che prevede precise azioni di mitigazione dell’impatto ambientale e nonostante che anche le prove acustiche abbiano dato esito negativo, in Val di Non i contrari all’impianto non desistono dalla loro opposizione.

Dopo il parere negativo dell’Apt della Val di Non che non ravvede in un simile impianto alcun elemento di promozione turistica della valle, ora arriva anche il parere negativo di una delle due associazioni di albergatori del Trentino, l’Asat, che per il tramite del suo presidente Luca Libardi espone alla provincia di Trento la contrarietà della categoria ad un simile impianto, anche in considerazione del fatto che va a contrastare con quanto fin ora fatto per promuovere il turismo locale, che fa leva “sull’ambiente, sulla sostenibilità e sul territorio incontaminato”. Per Libardi “la locale Apt ha giustamente fatto osservare come la realizzazione della pista di motocross sia in profonda contraddizione con le scelte definite nel proprio piano strategico, piano che presiede alla definizione e gestione della politica turistica della Valle”.

Se gli albergatori dell’Asat sono contrari alla realizzazione della nuova pista, Michele Corradini, presidente del Motoclub Rallo proponente dell’opera accettata dal comune di Coredo, si dice “sorpreso di tutte queste polemiche, perché la pista rispetta tutte le normative ambientali e i contrari criticano senza conoscere il progetto”. L’area interessata dal progetto si estende su 5 ettari in una zona lontana dalle abitazioni, di cui 3,5 interessati dalla pista, 1 dallo spazio di parcheggio e 5.000 mq per l’area paddok. Per Corradini “il progetto ha ricevuto tutte le autorizzazioni ambientali ed urbanistiche da comune e provincia, senza dimenticare che a Coredo il motocross si pratica da vent’anni senza alcun problema, mentre altre piste di minori dimensioni sono attive a Malé e a Tuenno. Credo che i contrari dovrebbero ricredersi, perché il nostro obiettivo è di fare un impianto dove si possa praticare uno sport con tutti i crismi della sicurezza e del rispetto ambientale”.