Zanon: “è uan specie di lettera scarlatta”. Zilio: “mi ricorda la stella di David affissa sulle vetrine dei negozi degli ebrei nel 1938”
La proposta lanciata dal direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera di apporre un “bollino blu” a riprova della correttezza fiscale degli esercenti ha mandato in bestia tutti i commercianti del Veneto e buona parte degli artigiani.
La proposta di Befera non piace assolutamente ai commercianti dell’Ascom Confcommercio di Padova: “il ‘bollino blu’ di Befera per i negozi onesti – commenta il presidente dell’Ascom padovana, Fernando Zilio – mi ricorda tanto, anche se al contrario visto che verrebbero segnalati i ‘buoni’, la stella di David affissa nel ’38 sulle vetrine dei negozi gestiti dagli ebrei”. Per Zilio “il dovere civico di pagare le tasse è una cosa, le gogne mediatiche sono un’altra. Oggi, per fortuna – prosegue Zilio nel parallelo con le leggi razziali -, non viviamo in un regime dittatoriale, ma evidentemente non abbiamo perso l’abitudine a saccheggiare lo Stato di diritto introducendo, surrettiziamente, l’inversione dell’onere della prova: se ad un commerciante assegno il bollino blu, tutti gli altri sono automaticamente grandi evasori? E per averlo il commerciante deve per forza di cose subire un controllo, magari di intere settimane? In pratica: tutti evasori, salvo qualcuno?”.
Zilio prende di mira il direttore dell’Agenzia: “Befera ha parlato di ‘bollino blu’ in un contesto universitario. Voglio credere si trattasse di un ragionamento di scuola, che non avrà conseguenze sul piano operativo. Ma se ciò dovesse accadere l’Ascom Confcommercio di Padova è pronta ad organizzare manifestazioni a Padova e non solo”.
Decisa contrarietà è anche da parte del presidente regionale di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon che definisce “il ‘bollino blu’ come la lettera scarlatta. Una trovata di certi ambienti alla ricerca del capro espiatorio, che non farà che creare tensioni nell’opinione pubblica”. Per Zanon, “la gente siamo anche noi. Le tasse le devono pagare tutti, questo è pacifico, ma lo Stato non può usare metodi che neanche immaginate ai tempi della gogna. Così non si fa che sviare l’attenzione dalle vere situazioni di evasione e di elusione”.