Controlli della Guardia di Finanza in Trentino in città e nelle località turistiche

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GDF guardia di finanza pattuglia controlli strada 1300 interventi, 18% di violazioni, chiuso un albergo. Esercenti recidivi nella stessa giornata

Nessuna tregua per i furbetti dello scontrino. La Guardia di Finanza ha replicato in Trentino il blitz effettuato due settimane facendo le cose in grande: oltre 300 controlli con 100 pattuglie in negozi, bar, alberghi e ristoranti di Trento e Rovereto e delle più note località turistiche di montagna, ancora affollate per le settimane bianche e i fine settimana di una fine stagione caratterizzata dalla scarsità di neve, solo in parte supportata dagli impianti di innevamento artificiale.

GDF trento comandante Francesco AttardiI risultati confermano quanto già venuto alla luce durante l’operazione condotta a febbraio: i finanzieri in borghese hanno accertato 50 violazioni sull’emissione di scontrini e ricevute fiscali, con un’incidenza di circa il 18%. Il caso più grave in val di Fassa, ai piedi delle Dolomiti, dove al titolare di un albergo-ristorante è stato contestato un numero così alto di violazioni che è stata proposta la chiusura dell’intero esercizio. Analoghi provvedimenti potrebbero scattare per altri albergatori e ristoratori, colpiti da amnesia da ricevuta fiscale: le loro posizioni sono tuttora al vaglio delle Fiamme Gialle. Nella rete dei finanzieri è incappato anche l’esercente di un bar della val di Fiemme, accusato di evasione totale perché che dal 2009 si era dimenticato di presentare la dichiarazione dei redditi.

Nel mirino dei finanzieri anche i possessori di auto di lusso. In cento, molti dei quali turisti in vacanza sulla neve, sono stati fermati e sottoposti ad accertamenti. La Guardia di Finanza vuole verificare la loro reale capacità contributiva, per questo ha segnalato i loro nominativi ai reparti delle loro regioni di provenienza. “Il nostro piano di controllo economico del territorio – osserva il comandante regionale della Guardia di Finanza, gen. Francesco Attardi – è volto a tutelare, da un lato, gli operatori economici ‘regolari’ dalla sleale ed illecita concorrenza degli abusivi e di coloro che vendono merci fuori norma e, dall’altro, gli esercenti che rispettano gli obblighi di emissione dei documenti fiscali”.

Intanto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, plaude al nuovo blitz e chiede di estendere i controlli e di aumentarne la frequenza in tutta Italia. “Questi blitz sono utilissimi per il Paese, al punto che dovrebbero essere ripetuti ogni settimana, a rotazione, nelle varie città a vocazione turistica o dove c’è la movida, nei ristoranti, bar e locali notturni”. Per Rienzi i controlli “vanno estesi a tutti i giorni della settimana per quanto riguarda anche le altre categorie a rischio evasione, dalle grandi imprese ai gioiellieri, che dichiarano in media 13.500 euro all’anno. E’ ora di dire basta ai furbetti dello scontrino, che contribuiscono ad alimentare l’evasione e ad inasprire le tassazioni a danno dei cittadini onesti”.

Per il vicepresidente vicario dei deputati leghisti e segretario della Lega Nord in Trentino, Maurizio Fugatti, “i dati relativi al blitz della Guardia di Finanza in Trentino confermano l’alta adesione alle regole del Fisco rispetto alla media generale. E’ giusto che la Finanza prosegua con queste iniziative – aggiunge – però a questo punto dovrebbero concentrarsi nelle aree dove l’evasione fiscale è maggiore o endemica. Per capire su quali zone concentrarsi, basta far parlare i numeri: nel blitz a Napoli lo scorso febbraio è stato riscontrato un livello d’irregolarità dell’82%. E’ giusto che anche il Sud inizi a dare un maggiore contributo alle finanze dello Stato tramite una regolarità fiscale simile a quella delle regioni del Nord”.