bilanci degli alberghi trentini La stagione invernale segna la perdita del 20%

0
514
settore turistico alberghiero
albergo hotel insegna esterna FbySh 1La mancanza di neve e la crisi economica falcidia circa 300 milioni di euro di fatturato

Nonostante l’assessore provinciale al turismo, Tiziano Mellarini, abbia fatto sforzi sovrumani per dimostrare che in Trentino la neve ci fosse finendone per rimanere lui stesso vittima di una brutta caduta sugli sci scendendo su una pista non in perfette condizioni, la stagione invernale trentina si appresta a chiudere con un segno fortemente negativo, complice anche la crisi economica che ha tenuto molti potenziali turisti lontano dalle piste da sci e dalle tradizionali settimane bianche.

“La stagione invernale non è stata positiva: le imprese del turismo in Trentino perdono il 20% di fatturato, pari a circa 300 milioni di euro di indotto”. Con questa premessa, il presidente dell’Associazione albergatori e imprese turistiche del Trentino (Asat), Luca Libardi, ha sottolineato la necessità di proroghe per l’accesso al credito. Secondo Libardi, “per la provincia di Trento, nel merito del rientro dei nove decimi di gettito fiscale nel proprio bilancio ciò significa non incassare 150 milioni di euro. E anche la prossima stagione estiva non si profila rosea”.

A seguito del recente accordo nazionale tra Abi (Associazione banche italiane) e le associazioni di categoria, al prossimo tavolo tecnico provinciale del credito l’Asat intende proporre di prorogare l’accesso al credito anche alle imprese che ne hanno usufruito nel 2009 (data dell’ultima moratoria) e di estendere da 12 a 18 mesi la sospensione del pagamento delle rate dei mutui. Per raccogliere le opinioni degli imprenditori trentini in proposito, l’Asat ha avviato un’indagine, che rivela come il 35% delle imprese locali, complessivamente 1.500, si sia impegnata per investimenti per 1 milione di euro, e il 12% per oltre 2 milioni di euro. All’indagine, che produrrà risultati definitivi entro la prossima settimana, hanno risposto finora 350 aziende, di cui il 52% si è detto favorevole alla proroga di accesso al credito e di sospensione dei pagamenti dei mutui fino a 18 mesi.

Intanto, la situazione turistica provinciale dimostra senza più alcun dubbio la necessità di reinventare in profondità l’offerta turistica del Trentino, che da troppi anni vive sugli allori del passato. Per stare al passo con la migliore concorrenza, più che le milionate di euro dispensate nella promozione da una Provincia che ha sempre più evidenti problemi di bilancio, meglio puntare su nuove idee e su nuovi uomini che possano portare una ventata sulle ali della stanca farfalla trentina, così come insegnano tutte le migliori tecniche della promozione, senza riciclare in posizioni diverse della stessa feluca che imbarca acqua sempre gli stessi timonieri che, alla fine, non fanno che ripetere sempre sé stessi e gli stessi errori a spese delle aziende private e dei contribuenti.