Domani a Bolzano e poi a Trento e Silandro l’Orchestra Haydn diretta da Stefano Ranzani presenterà pagine di Čajkovskij e Šostakovič.
Al violoncello Enrico Dindo
Stefano Ranzani torna sul podio dell’Orchestra Haydn per dirigere il Capriccio Italiano di P.I Čajkovskij e due partiture di Dmitrij Šostakovič: il Primo Concerto per violoncello op. 107 (solista Enrico Dindo) e la Suite n. 2 per orchestra jazz, il cui “Valzer n. 2″ è stato reso celebre dalla colonna sonora del film di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shut”.
Tre gli appuntamenti in cartellone, a partire da martedì 6 marzo all’Auditorium di Bolzano (ore 20.00) e quindi mercoledì 7 all’Auditorium di Trento (ore 20.30) e giovedì 8 alla Kulturhaus di Silandro (ore 20.00).
Stefano Ranzani è nato nel 1959 a Milano, dove ha intrapreso gli studi musicali, si è diplomato in violino nel 1979, continuando anche lo studio del pianoforte e della composizione. Entrato a far parte dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano nel 1980, dal 1983 si è dedicato anche alla direzione d’orchestra, seguendo i corsi di perfezionamento di Leonard Bernstein, diventando assistente di Gianandrea Gavazzeni e debuttando con l’Orchestra della Scala nel 1987. Nel 2007 e 2008 ha ricoperto la carica di direttore musicale del Teatro Massimo Bellini di Catania.
In campo sinfonico ha diretto tra l’altro l’Orchestra Sinfonica di Amburgo, i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra della Toscana a Firenze, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Radio Bavarese di Monaco, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, l’Orchestra Filarmonica di Tokio e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della rai di Torino. Prossimamente apparirà al Teatro Reale Danese di Copenaghen (con Cavalleria e Pagliacci), alla Bayerische Staatsoper di Monaco (con Madama Butterfly), al Metropolitan di New York (con La bohème), all’Opéra du Rhin di Strasburgo (ancora con La bohème) e a Tel Aviv (con Madama Butterfly).
Enrico Dindo, nato a Torino nel 1965, si è diplomato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” della sua città. Perfezionatosi con Egidio Roveda e Antonio Janigro, ha ricoperto il ruolo di primo violoncello solista nell’Orchestra del Teatro alla Scala dal 1987 al 1998. Nel 1997 ha conquistato il primo premio al Concorso “Mstislav Rostropovich” di Parigi. Da quel momento ha iniziato l’attività da solista, suonando con tutte le più importanti orchestre.
Ospite di festival e sale da concerto a Budapest, Dubrovnik, Evian, Göteborg, Kronberg, Lockenhaus, Londra (Wigmore Hall), Lucerna, Manchester (Cello Festival), Montpellier, Parigi, Santiago de Compostela, Stoccarda, Stresa e Vienna (Musikverein), nel maggio 2000 gli è stato conferito dall’Associazione Nazionale Critici Musicali Italiani il Premio “Abbiati” come miglior solista nella stagione 1998/99; nel 2005 gli è stato consegnato dal presidente Carlo Azeglio Ciampi il Premio “Vittorio De Sica” per la musica.
Nel dicembre 2001 ha fondato I Solisti di Pavia, un’orchestra da camera di cui è direttore musicale, e l’Accademia musicale di Pavia, dove è docente di violoncello; nel febbraio 2007 è stato nominato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo.
Enrico Dindo ha inciso diversi cd per Chandos e Decca; suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 della Fondazione Pro Canale.