Confartigianato trasporti Friuli Venezia Giulia in assemblea a villa Manin

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Confartigianato trasporti FVG Tavolo Relatori Del Boca Chiandussi
Confartigianato trasporti FVG Tavolo Relatori Del Boca ChiandussiSituazione critica: in regione 4 anni persi 2.500 posti di lavoro e 750 imprese. Chiandussi: “non chiediamo privilegi ma solo il rispetto delle regole”. Del Boca: “subito il decreto per le sanzioni ai committenti che non applicano i costi sulla sicurezza o riprenderemo il fermo”

L’assemblea regionale di Confartigianato trasporti riunitasi a Villa Manin di Passariano, alla presenza del presidente nazionale Francesco Del Boca è stat l’occasione per fare il punto sulla situazione dell’autotrasporto nella regione Friuli Venezia Giulia, dove in quattro anni hanno chiuso i battenti 750 imprese del settore autotrasporti e sono andati in fumo, così, 2.500 posti di lavoro. La tenuta dell’occupazione è ulteriormente a rischio, oggi, “in una situazione che è diventata insostenibile”, fra rincari del carburante, azzeramento del credito alle imprese e concorrenza sleale dei paesi dell’Est, come sottolinea il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Confartigianato trasporti, Pierino Chiandussi: “non chiediamo privilegi, ma soltanto legalità, trasparenza e sicurezza. Noi rispettiamo le regole ma devono essere uguali per tutti, in un’ottica di reciprocità che coinvolga l’intera filiera. Dobbiamo andare verso un’armonizzazione europea delle normative. Non possiamo rimanere a galla sul mercato ed essere competitivi rispetto alle aziende dei paesi dell’est. Il cabotaggio ci ha messo in ginocchio. Le imprese dell’Est Europa che, peraltro ci rubano il lavoro ma non fanno qui le dichiarazioni dei redditi, si sono accaparrate una grande fetta del mercato dei trasporti nazionale proprio perché il differenziale dei costi, fra noi e loro, è del 40%. Non possiamo sopravvivere se dobbiamo confrontarci con 80 divieti all’anno contro i 40 degli altri paesi. Le nostre imprese boccheggiano e saranno costrette, se continua così, a tagliare posti di lavoro”.

COnfartigianato trasporti Unatras presidente Francesco Del BocaNell’ottica della trasparenza e della legalità, dalla piattaforma emersa dopo la sospensione del fermo dal confronto fra il governo Monti, le associazioni di categoria e i sindacati, sono state predisposte nuove importanti misure. È già entrato in vigore l’articolo 83 bis sui costi della sicurezza, ma mancano ancora due firme per il decreto interministeriale, che deve essere sottoscritto da quattro dicasteri, per poter applicare le sanzioni previste per i committenti inadempienti. Spetterebbe infatti ai committenti il pagamento delle spese per la sicurezza relative ai servizi di trasporto, ma la maggioranza dei clienti non li sta pagando, come conferma Chiandussi. Confartigianato trasporti chiede, per voce del presidente nazionale Francesco Del Boca, tempi brevi per l’emanazione del decreto, vista la situazione di gravissima difficoltà in cui versa il comparto. “Ci aspettiamo, entro fine marzo – spiega Del Boca – risposte concrete sul decreto per l’applicazione delle sanzioni da parte del Governo. È l’ultimo tassello che manca. Confindustria e Confetra hanno presentato ricorso contro il decreto al Tar del Lazio ma da parte nostra confidiamo nel Governo, che ha sposato questo provvedimento. Diversamente, se non vedrà la luce, siamo pronti a proclamare nuovamente lo stato di agitazione e a intraprendere una nuova campagna di protesta”. Il fermo, che è stato sospeso, non è stato infatti revocato. In assenza di provvedimenti da parte del Governo, Unatras, il cartello sindacale nazionale che rappresenta l’85% delle imprese (e che è presieduto dallo stesso Del Boca) indirà nuovamente il fermo.

All’assemblea regionale di Confartigianato trasporti, alla quale hanno partecipato anche il presidente di Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Graziano Tilatti, l’avvocato Stefano Zunarelli, uno dei massimi esperti a livello europeo di diritto dei trasporti, Giorgio Moretti della Federazione regionale Confartigianato Trieste e Luciano Gover, vicepresidente provinciale di Confartigianato trasporti Udine, sono state illustrate anche le misure accolte dal governo Monti: sono stati messi a disposizione fondi per 400 milioni di euro, predisposti i decreti per la restituzione delle accise sui carburati del 2011 e del primo trimestre 2012, è stato inserito nel decreto sulle liberalizzazioni un emendamento che modifica l’attuale normativa di accesso alla professione e che viene parzialmente incontro alle richieste delle associazioni di categoria.