Visita a Valvasone, piccolo e caratteristico borgo nel Pordenonese ricostruito dopo il terremoto
Valvasone, con il suo borgo medioevale recuperato nel dopo-terremoto, il castello in fase di restauro, l’organo cinquecentesco del Duomo e altre pregevoli attrattive rappresenta uno degli elementi di riferimento dell’offerta turistica del Friuli Venezia Giulia che è complementare a quella delle nostre grandi spiagge e dei poli montani. Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, che ha visitato il centro monumentale del Pordenonese, soffermandosi su alcune delle principali attrattive per poi incontrarsi con la popolazione, al termine della giornata, nella sede civica.
Valvasone, abitato di origini romane, situato in una posizione anticamente strategica, tra i guadi dei fiumi Tagliamento e Meduna, fu un importante centro commerciale della Destra Tagliamento fino allo spostamento verso la Bassa pianura pordenonese e friulana delle direttrici dei traffici. E’ stato riscoperto grazie agli interventi successivi al sisma del 1976 che hanno consentito di recuperare in parte l’aspetto originario della cittadina. Promossa in particolare in occasione della suggestiva rievocazione medioevale, ormai giunta al ventennale e che si svolge nel mese di settembre, Valvasone richiama ogni anno dai 35 ai 40.000 visitatori. La località del pordenonese rappresenta dunque, come ha rilevato il sindaco, Markus Murmair, che per il presidente Tondo è un giovane molto appassionato della realtà che è stato chiamato ad amministrare, una delle attrattive specifiche del territorio e dell’intera regione.
Dopo la visita al castello, all’interno del quale trova posto un significativo teatrino del ‘700, che è forse il più piccolo d’Italia, il Presidente Tondo, che era accompagnato dal vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, e dal presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, intervenendo nell’affollata sala del consiglio comunale ha voluto trasmettere alla popolazione locale, e non solo, un messaggio rassicurante rispetto alla crisi economica generale in atto. Una crisi, che come ha evidenziato il Tondo non è paragonabile agli effetti devastanti del terremoto del Friuli. All’epoca del sisma del 1976, il Paese e l’Europa stavano attraversando un periodo di boom economico. E il Friuli Venezia Giulia si trovava immerso in un tessuto sociale ed economico, dapprima ideale per la ripresa, poi adatto per lo sviluppo della nostra realtà terremotata. Così è stato anche per le risorse pubbliche, che allora avevano consentito di recuperare e di valorizzare Valvasone. Un borgo di grande interesse storico e culturale che Tondo ha dichiarato di avere ‘riscoperto’ e apprezzato oggi, rivisitandolo a distanza di una trentina d’anni.
Il presidente ha comunque raccolto le attese della comunità locale, che erano state sintetizzate in precedenza dal sindaco, auspicando di poterne tenere conto in occasione della predisposizione della prossima legge Finanziaria della Regione. Ma ciò dipenderà anche dall’evoluzione della situazione economica generale. Comunque, secondo Tondo, che ha voluto rassicurare i presenti, gli indicatori economici evidenziano al momento una situazione di stabilità delle risorse a disposizione dell’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia. E, nell’occasione, ha ricordato gli interventi attuati dalla Regione a fronte della crisi nonostante la riduzione delle disponibilità finanziarie, concretizzati specialmente attraverso gli ammortizzatori sociali. Che sono intervenuti in particolare nel pordenonese, essendo, il territorio della destra Tagliamento fortemente industrializzato. Peraltro, come ha ribadito Tondo sono proprio le aree che hanno vissuto nel benessere a risentire maggiormente degli effetti dell’attuale congiuntura sfavorevole. E ha citato gli importanti interventi della Regione sulle infrastrutture, come il completamento della A 28 e l’apertura dei lavori della terza corsia dell’autostrada A4.
Venendo a trattare delle opportunità di un ulteriore sviluppo per Valvasone e per la sua comunità, il presidente ha ricordato che il turismo moderno non privilegia più solamente le grandi realtà balneari, ma ricerca nuove occasioni di interesse. Si muove soprattutto alla scoperta di ‘chicche’ come il borgo medioevale di Valvasone. Si tratta, ha precisato Tondo nel concludere citando le impressioni raccolte di recente alla Bit di Milano, di un turismo di qualità del quale sicuramente si avvantaggeranno le nostre realtà della ristorazione, della ricettività, del commercio. Un turismo di pregio che ricerca gli elementi di attrattività rilevanti del territorio, come lo è Valvasone.