Seminario di Confindustria Udine con testimoni promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori
Apprendere dalla viva voce di alcuni esponenti eccellenti dell’imprenditoria italiana che da anni lavorano negli USA preziosi suggerimenti su come organizzare la presenza commerciale negli States: è stato questo il filo conduttore a palazzo Torriani della tavola rotonda “Fare impresa negli Stati Uniti – testimonianze imprenditoriali dall’America” promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine, assieme allo Studio legale NCTM e alla Confederazione degli Imprenditori italiani negli USA (CIIM) e con il patrocinio della Banca Popolare di Vicenza. “Il deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro e i segnali di ripresa dell’economia USA lasciano intuire un 2012 che potrebbe riservare buone soddisfazioni alle aziende desiderose di fare business con gli Stati Uniti d’America. Per questo motivo – ha spiegato il presidente dei Giovani, Enrico Accettola – abbiamo voluto dare un taglio prettamente operativo all’incontro. Tra l’altro ricordo che noi Giovani saremo in giugno a visitare la Silicon Valley facendo seguito alla precedente missione a New York nel marzo del 2009”.
Per il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci “l’internazionalizzazione è un fattore competitivo su cui l’Associazione sta insistendo al fine di accompagnare nel migliore dei modi le imprese sui mercati stranieri. Gli USA sono una meta di riferimento: l’export friulano nell’ultimo anno è raddoppiato della metà, passando da 99 a 153 milioni di euro sotto il traino delle macchine, degli impianti, della siderurgia e dei mobili”.
Dal canto suo, il presidente del CIIM, Tomaso Veneroso, ha puntato i riflettori sulla valenza di questo incontro “che rappresenta un’opportunità importante per confrontare le nostre esperienze imprenditoriali in nome del cambiamento. Ognuno di noi è responsabile del successo dell’Italia ed è nostro dovere fare gruppo diventando promotori e moltiplicatori di innovazione”.
Roberto Siagri, ceo di Eurotech, ha raccontato l’esperienza positiva di un’azienda friulana negli States: “per chi opera nel settore delle tecnologie e per chi punta a crescere di dimensione gli Usa sono un must. Il rischio connesso è però che come si sale rapidamente, altrettanto rapidamente si può anche scendere”.
Alfonso Santilli, responsabile della Direzione Estero della Banca Popolare di Vicenza, ha invece evidenziato come “la banca deve essere vicina agli operatori non solo per concedere fidi ma anche per dare assistenza e strutturare specifici strumenti a sostegno delle transazioni internazionali, anche in un paese evoluto come gli USA. Particolari strumenti di regolamento, come le lettere di credito stand-by, pur non essendo ben conosciuti, sono sempre più richiesti ed utilizzati; la loro conoscenza è di sicuro interesse tanto per le imprese esportatrici quanto per quelle importatrici”.
Sul sistema fiscale americano hanno relazionato Luigi Ravanello e Andrea Lovisatti, dello Studio Legale NCTM: “gli Stati Uniti sono il primo mercato al mondo e il mercato nel quale nascono i nuovi modelli di business. Tra i molti organismi e le tante associazioni presenti in America, il nuovo CIIM, sotto la guida di Tomaso Veneroso e dei suoi 5.000 iscritti, offre un concreto aiuto associazionistico alle imprese italiane che vogliano esportare negli USA o ivi stabilire una loro presenza”.
Il convegno – cui hanno partecipato pure Leonardo Pais, ceo di Bravo Sports inc. e presidente ZXero Wheels, Marco Casella, vice-presidente CIIM, e Jean Ergas, professore associato della New York University e opinionista televisivo (presenti anche il delegato all’Internazionalizzazione di Confindustria Udine, Marco Bruseschi e il capogruppo Energia e Servizi a Rete, Antonio Nonino – era inserito nell’ambito di una dimostrazione su scala nazionale dedicata a tutti quegli imprenditori italiani di piccole e medie imprese che desiderino avere un primo e diretto contatto con imprenditori e professionisti americani, ricevendo alcuni spunti di riflessione sul versante legale, fiscale e finanziario.