Protesi dentarie ed innovazione tecnologica non regolamentate avvantaggiano solo il “low-cost”

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odontecnico protesi dentale lavorazione 1Per gli odontotecnici di Confartigianato Veneto, le non scelte del Ministero in materia finiscono solo per penalizzare i consumatori

Ricerca & Innovazione contengono sempre una componente di rischio, di abuso o di utilizzo improprio che vanno previste e adeguatamente gestite. E’ il caso della tecnologia cad-cam 3D applicata alle protesi dentali. Per Evelino Signori, presidente veneto degli odontotecnici di Confartigianato “siamo di fronte all’ennesimo regalo ai centri dentali ‘low-cost’ a discapito della gente. Non è ammissibile che il Ministro della Salute ammetta l’utilizzo di queste nuove strumentazioni, e quindi il processo produttivo, assimilandoli ad un atto di cura nell’ambito di un trattamento protesico chirurgico svolto dal medico. Un centro odontoiatrico, in particolare quelli di grandi dimensioni, che grazie alle nuove macchine produce dispositivi medici su misura senza essere iscritto al registro dei fabbricanti presso il Ministero della Salute e che non provvede inoltre alla emissione della dichiarazione di conformità e delle istruzioni per l’uso (e più in generale non applica alcuna delle disposizioni previste all’allegato VIII al D. Lgs 46/1997) è e non può che essere fuori legge”.
Gli studi odontotecnici sono, nel solo Veneto oltre 1.300 aziende artigiane, lanciano l’allarme nel giorno in cui, in seguito ai casi di rottura delle protesi al seno PIP, il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, John Dalli, ha invitato gli stati membri ad intraprendere azioni immediate per aumentare il controllo e assicurare la piena applicazione della normativa comunitaria sui dispositivi medici, tra cui rientrano anche le protesi dentali.
“Proprio nel momento in cui – dice Signori – per gli Stati membri e la Commissione diventa una priorità rafforzare i controlli e fornire una maggiore garanzia della sicurezza dei dispositivi medici, per ripristinare la fiducia del paziente nella legge che lo protegge, il Ministero della salute italiano va nella direzione opposta, allargando le maglie e rendendo di fatto impossibile una vera tracciabilità delle protesi dentarie, nel caso in cui esse siano realizzate direttamente presso uno studio dentistico con software e macchine Cad-Cam 3D”.
Gli odontotecnici non hanno nulla contro le nuove tecnologie che hanno fatto evolvere il mercato, sia nei metodi di lavorazione che nei materiali utilizzati, rendendo certamente più agevole e fruibile il metodo di produzione classico per la realizzare quel manufatto protesico che partiva dalla realizzazione di un calco in gesso e della successiva lavorazione di apposite materia prime: “quello che non è accettiamo – conclude Signori – è che la tecnologia sia presa a pretesto per scardinare i principi giuridici del nostro Paese”.