Provincia di Bolzano, Durnwalder si prepara alla visita a Monti di giovedì prossimo

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Durnwalder: “rispettare l’autonomia”. Varato anche il nuovo piano per il risparmio casa

Finanziamento dell’autonomia, liberalizzazioni, nuove competenze, rispetto dell’Accordo di Milano. Questi i temi che giovedì 2 febbraio, a Roma, saranno al centro dell’incontro del presidente della Giunta provinciale di Bolzano, Luis Durnwalder, assieme al suo collega trentino, Lorenzo Dellai, con il premier Mario Monti. “Siamo pronti a fare la nostra parte – ha spiegato Durnwalder – a patto che venga rispettata l’autonomia delle nostre province”.
Durante l’incontro di giovedì a Roma, al quale parteciperà anche il governatore trentino Lorenzo Dellai, il presidente Durnwalder consegnerà a Monti un pacchetto di proposte, riflessioni e richieste: “questo governo tecnico si sta impegnando a fondo per ridare all’Italia un’immagine positiva e noi continueremo ad essere disposti a fare la nostra parte, a patto che venga rispettata l’autonomia. Bolzano e Trento sono due province virtuose, che hanno già dato un grande contributo finanziario all’opera di risanamento dei conti pubblici”. I punti che verranno affrontati con il Presidente del Consiglio riguarderanno essenzialmente il finanziamento dell’autonomia, il passaggio di nuove competenze dallo Stato alle Province, il rispetto dell’Accordo di Milano, il via libera ad alcune importanti norme di attuazione e le liberalizzazioni.
Quest’ultimo punto è considerato di particolare importanza dalla Giunta provinciale perché, come ha ricordato Durnwalder, “rivoluzionerà in profondità la vita di tutti noi”. Il decreto che sta dominando l’agenda politica nazionale, ma anche quella locale, prevede nuovi criteri che liberalizzeranno orari di apertura dei negozi, rilascio delle licenze professionali, apertura di esercizi commerciali e molto altro. “Siamo consapevoli che dovremo accettare gran parte delle nuove misure – ha precisato il presidente Durnwalder – ma cercheremo di intervenire in quegli ambiti dove la Provincia può esercitare le proprie competenze come ambiente urbano, salute sul luogo di lavoro, tutela del paesaggio, sicurezza, sviluppo urbanistico del territorio”.
Proprio in tema di liberalizzazioni degli orari dei negozi, la Giunta provinciale di Bolzano ha dato il via libera alla proposta di legge che verrà immediatamente sottoposta all’attenzione del Consiglio provinciale e del Consorzio dei Comuni, in maniera tale da arrivare alla discussione in aula entro il 23 marzo. “I Comuni – ha spiegato Durnwalder – potranno avere la possibilità di vietare in determinate zone l’apertura di strutture commerciali e riservate al tempo libero, oppure di limitarne gli orari di apertura, mentre per quanto riguarda il verde agricolo le attività commerciali potranno riguardare solamente i prodotti agricoli, gli articoli di giardineria e quelli legati ad attività sportive come il golf e il ciclismo. Ci sarà inoltre la possibilità di mettere alcuni paletti nel rilascio di licenze, ad esempio per le feste campestri, al fine di tutelare la quiete pubblica”.
Sulla base della media ponderata tra consistenza e fabbisogno, la Giunta provinciale di Bolzano ha poi determinato il numero degli alloggi pubblici e i mezzi finanziari (sussidio casa, agevolazioni) dell’edilizia abitativa agevolata da destinare nel 2012 a cittadini UE e cittadini extra UE tramite due graduatorie separate. Passo avanti anche verso l’introduzione del modello “Bausparen” (risparmio casa), il risparmio edilizio ai fini della prima casa. “Partiamo dai presupposti di non voler penalizzare i richiedenti locali, di non voler contribuire ad aumentare ulteriormente il costo degli affitti sul libero mercato e di non voler caricare il bilancio provinciale con una spesa oltre il possibile”, ha ricordato Durnwalder. Il calcolo tiene conto di un coefficiente 3 nel calcolo della media ponderata tra la consistenza dei cittadini – UE oppure extracomunitari – e il loro fabbisogno di abitazioni in base alle domande presentate. Secondo tale calcolo, per il 2012 ai richiedenti non comunitari vanno il 12,48% degli alloggi pubblici in affitto: nel concreto, a fronte di una previsione complessiva di 312 appartamenti in locazione, 39 saranno quelli assegnati a cittadini extra UE. Ai cittadini extra UE spetta inoltre il 10,08% dei mezzi finanziari stanziati per contributi e agevolazioni, pari a circa 12 milioni di euro su un totale di 106 milioni.
Sempre in tema di edilizia abitativa agevolata, la Giunta provinciale ha analizzato le proposte in discussione sul “Bausparen”, il risparmio per l’acquisto della prima casa che dovranno confluire in un disegno di legge: “un sistema innovativo pensato per le future generazioni, con la possibilità di costruire in banca il risparmio da investire poi a condizioni vantaggiose nell’alloggio”, ha ricordato Durnwalder. Il lavoro per individuare il modello migliore richiede ulteriori approfondimenti nelle prossime settimane. Una prima impostazione di fondo prevede una soluzione legata alla previdenza complementare: nell’acquisto o nella costruzione della prima casa una quota fissa (attorno al 4%) del reddito viene destinata alla costruzione del capitale di risparmio e successivamente, una volta acquisito l’alloggio, tale quota viene dirottata su un fondo di previdenza complementare. Per il cittadino sarebbero previsti condizioni fiscali migliori e incentivi mirati. Il secondo modello di massima si basa invece sul patrimonio risparmiato, su un credito a condizioni favorevoli e su un contributo provinciale a fondo perduto maggiorato. Un esempio: la Provincia potrebbe garantire retroattivamente un contributo del 2% sulla somma risparmiata in 10 anni dal cittadino per acquistare una casa. Le banche a loro volta garantirebbero un credito ventennale per una somma pari a quella risparmiata e al tasso del 3,5%. In più la Provincia potrebbe concedere un contributo a fondo perduto maggiorato indicativamente del 20% rispetto agli attuali. Il secondo modello, caldeggiato da Durnwalder, non richiederebbe alcuna modifica di legge. In ogni caso, ha concluso il presidente, in qualsiasi soluzione di “Bausparen” che verrà avviata “i costi per estinguere il mutuo non dovranno essere superiori all’affitto”.