Autostrada del Brennero investe oltre 2 miliardi di euro in infrastrutture

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Paolo Duiella

 

Paolo DuiellaNonostante l’incertezza sul rinnovo della concessione, l’amministratore delegato Paolo Duiella è ottimista sul futuro

Per la società concessionaria dell’autostrada del Brennero, il 2011 è stato un anno d’oro per i risultati economici, solo in parte offuscato dall’incertezza circa le pratiche per il rinnovo della concessione che scade il 30 aprile 2014, sulla quale da mesi sono in corso le “grandi manovre” della politica, divisa tra favorevoli ad un rinnovo tout-court in capo alla stessa società e i fautori del libero mercato e della gara europea. Con l’amministratore delegato della società Autostrada del Brennero Spa, Paolo Duiella, il punto della situazione con uno sguardo verso il futuro.

La società è una realtà che macina utili su utili, ma è sotto la spada di Damocle del rinnovo della concessione…
Il 2011 lo abbiamo chiuso all’insegna di un ottimo risultato economico che conferma l’Autobrennero come una delle migliori società autostradali italiane ed europee, con un risultato operativo lordo di 167,7 milioni di euro (+9,5%) e un vero boom degli utili, 78 milioni di euro (+21,5%). Nonostante questa base, il 2012 sarà un anno di transizione, con il completamento delle procedure per l’attivazione dei progetti in corso e con i dubbi ancora derivanti dalle pratiche per il rinnovo della concessione d’esercizio da parte di Anas.
Nonostante l’incertezza sul rinnovo della concessione, la società ha in corso un piano d’investimenti notevole.
La società si muove nel quadro del piano finanziario vigente approvato da Anas che prevede interventi per oltre 3 miliardi di euro. Quello che riusciremo a portare a compimento entro la data di scadenza della concessione lo faremo senza problemi. Per il dopo, si vedrà chi sarà il nuovo concessionario: la società attuale o altri protagonisti. Chiunque sia il concessionario, dovrà comunque portare a termine gli impegni già sottoscritti con Anas.
Quali sono le opere in cantiere?
La costruzione della terza corsia tra Modena e Verona è senza dubbio l’opera più importante nell’immediato, un progetto da 750 milioni di euro d’investimento, i cui i cantieri si apriranno all’inizio del 2013, sempre che non succedano ostacoli nelle pratiche di appalto dei lavori con ricorsi e controricorsi da parte delle aziende partecipanti.
A22 cispadana-ferraramare 1 Altro cantiere di notevole importanza strategica e finanziaria è costituito dalla nuova concessione regionale della Cispadana da Reggiolo Rolo a Ferrara, dove A22 è presente al 51% in Associazione temporanea d’imprese ARC Autostrada Regionale Cispadana spa con i costruttori Coopsette e Pizzarotti, più altri soggetti. Si tratta di 63 km di nuova autostrada per un investimento di 1,2 miliardi di euro. L’Ati ARC ha già firmato concessione con regione Emilia Romagna e ora siamo impegnati nella realizzazione progetto definitivo dopo avere esperito gli incontri su territorio con le amministrazioni locali interessate ai lavori. Dovremo fare valutazione impatto ambientale nazionale e successivamente espropri, prima di dare via alla gara di appalto vera e propria. Abbiamo poi partecipato alla gara Anas con stessa compagine di ARC per il completamento e riqualificazione dell’attuale superstrada Ferrara Porto Garibaldi: sono altri 53 km di tracciato con un valore di circa 650 milioni di euro. A22 si è aggiudicata la gara, ma rimane da superare la fase dei ricorsi dei concorrenti soccombenti. C’è poi la bretella Campogalliano-Sassuolo di 16 km e circa 450 ml di costo opera sempre in Ati con Coopsette e Pizzarotti più altre realtà locali. Qui il progetto comprende anche la riqualificazione del raccordo tra A22 e A1, in modo da renderlo più fluido e funzionale. Infine, A22 si è fatta promotrice del progetto della “Mediana” da realizzare in provincia di Verona per collegare Nogarole Rocca attraverso Isola della Scala e proseguire verso est incrociando la Transpolesana e raccordarsi con l’A4 nei pressi di Soave. Anche in questo frangente, A22 ha costituito un’Ati, ma l’iniziativa è stata bocciata dalla provincia di Verona, provvedimento su cui Autobrennero ha fatto ricorso al Tar Veneto e siamo in attesa di giudizio. Sottolineo che per quest’opera A22 è obbligata a erogare alla provincia di Verona un contributo di 35 milioni di euro per la sua realizzazione, indipendentemente dal fatto che sia Autobrennero a realizzarla.
La “Medio padana” Nogara-mare Adriatico vi vede indifferenti?
A22 è presente nell’assetto azionario della società promotrice, ma al momento siamo fuori dalla compagine esecutrice.
Altra opera interessante è costituita dal nuovo casello autostradale a servizio dell’aeroporto di Verona.
Si tratta di un’opera molto importante sia per l’autostrada che per il territorio circostante. E’ un intervento già previsto nel quadro dei lavori da eseguire nel comparto veronese. Inizialmente, il casello era previsto a Pastrengo, poi la provincia di Verona ha chiesto di spostarlo a servizio dell’aeroporto Catullo, dove è più utile anche a livello tecnico e logistico. La conferenza dei servizi ha già discusso un progetto preliminare, trovando le compatibilità sul territorio. Il problema è ora costituito dalle autorizzazioni urbanistiche: la provincia di Verona e il comune di Villafranca sono in ritardo con le pratiche. Autobrennero è pronta a partire da subito con il cantiere, per dare una risposta al congestionamento della tangenziale nord di Verona, oltre che per dare un accesso diretto anche al Quadrante Europa (anche se la realizzazione della specifica opera di raccordo non è di nostra competenza) per drenare il grande volume di traffico pesante dalle tangenziali cittadine.
Quanto agli investimenti pro-ferrovia del Brennero e il relativo tunnel di valico, nelle ultime settimane il governo austriaco pare avere raffreddato la propria disponibilità. Rallentare la costruzione della nuova linea può dare problemi all’autostrada in termini di congestione del traffico, specie quello pesante?
Non credo che il governo austriaco intenda rimangiarsi tutto il lavoro fatto sul potenziamento della linea ferroviaria del Brennero, anche guardando a tutto il lavoro finora fatto. Potranno esserci degli allungamenti temporali, ma credo che la nuova linea ferroviaria sarà una realtà nell’arco dei prossimi 10-15 anni. Quanto ai problemi di saturazione dell’autostrada, la crisi economica del 2007-2008 ha ridotto considerevolmente il numero dei passaggi di camion. Nel 2010-11 c’è stata una bella ripresa, seguita da un nuovo rallentamento negli ultimi mesi del 2011 a causa della nuova crisi economica. A lungo termine, il potenziamento ferroviario è una necessità anche per l’autostrada, perché da Bolzano al valico del Brennero non è possibile effettuare potenziamenti dell’attuale tracciato, salvo costruirne uno del tutto nuovo.
Che fine ha fatto la corsia dinamica tra Verona e Bolzano?
E’ in via di completamento. Ci spiace che Anas non abbia ancora dato il via libera alla sperimentazione nel tratto tra Trento e Rovereto, dove tutto è pronto. Dovevamo iniziare a settembre, poi a ottobre. Siamo a gennaio e ancora non si sa nulla.
In questi giorni, gli autotrasportatori hanno protestato duramente contro il caro autostrade e il caso carburanti. Si può fare qualcosa per limitare il costo del viaggio da parte delle autostrade?
Se si decide di costruire nuove autostrade con la tecnica del project financing a causa delle ristrettezze di bilancio degli enti concedenti e di quelli territoriali, è ovvio che gli investimenti finanziari vanno remunerati con le entrate da pedaggio. Diverso per le autostrade già ammortizzate, dove i costi sono minori. Ma c’è sempre il fatto che i pedaggi devono coprire altri due costi: quelli di manutenzione e di miglioramento, oltre ai canoni di concessione annuali. Ogni anno, su un’infrastruttura autostradale ci sono sempre lavori da fare, sia di manutenzione periodica come la sostituzione degli asfalti, che straordinari come, nel caso di Autobrennero, il rifacimento dei 140 sovrappassi realizzati 40 anni fa quando esistevano esigenze di portata ben differenti da quelli di oggi. Poi c’è la questione del canone annuale di concessione da versare nelle casse di Anas che viene deciso dal Governo: per Autobrennero sono 47 milioni di euro che incidono non poco su un volume di entrate da pedaggio di 315 milioni di euro. Se si calassero i canoni, si potrebbe agire sulle tariffe di pedaggio. Quanto al costo dei carburanti, nel caso di Autobrennero tutti i gestori sono vincolati ad applicare un prezzo alla pompa che non sia superiore al livello massimo dei distributori esistenti nelle immediate vicinanze al di fuori dell’autostrada. Di conseguenza, il prezzo di benzina e gasolio non risente delle royalties che la società incassa dalle compagnie petrolifere.
autostrada Tracciato Nogara MareTornando al bilancio 2011, i risultati faranno contenti gli azionisti della società, specie di quelli “meridionali”…
Al netto dell’accantonamento pro-ferrovia del Brennero di 27,5 milioni di euro, rimangono circa 70 milioni di euro da distribuire. Spetterà all’assemblea dei soci del prossimo aprile stabilire il riparto tra fondo riserve e fondo dividendi. I soci della zona sud propongono di incrementare a 15 euro il dividendo per ogni azione posseduta, anche per portare un’iniezione di risorse fresche nei bilanci di enti locali con forti problemi di liquidità a seguito dei tagli decisi dal governo alla finanza locale. Ogni 1% di capitale posseduto, questo significa un’entrata di circa 220-240.000 euro di dividendo.
In vista del rinnovo della concessione, è opportuno incrementare gli accantonamenti?
Non è una necessità stringente, in quanto la società è adeguatamente liquida e abbiamo risorse sufficienti ad ogni necessità.
Quanto al rinnovo della concessione, con il cambio di governo e di maggioranza avete la speranza che cambino anche le regole del bando?
La speranza c’è sempre, anche se quanto sta emergendo in questi giorni non dà molte speranze in merito. L’unica cosa certa è che lo scorso 29 novembre il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente il nostro ricorso sulle modalità della gara per il rinnovo indetta da Anas e che il prossimo 9 maggio sarà il Tar del Lazio a pronunciarsi nel merito in udienza collegiale il ricorso che abbiamo presentato sul bando di gara fatto da Anas. Quanto ad Anas, l’ente concedente ha ora la facoltà di fare riprendere la gara con le regole già note dando un breve termine, oppure modificare i termini e i contenuti del bando, con nuovi termini temporali, oppure fermare il tutto in attesa della sentenza del Tar.
In queste settimane, la politica ha dato segnali di disponibilità verso Autobrennero…
Leggo anch’io i giornali e quanto si è visto mi sembra positivo, anche se ci sono ancora molte incognite, visto che gli emendamenti proposti sono al momento finiti nel nulla. Comunque, lascio la parte politica agli azionisti di Autobrennero.
Tornando alla gara, Autobrennero ha già pronta un’alleanza capace di soddisfare tutte le richieste presenti nel primo bando di Anas?
Su questo non dico nulla (Duiella sorride sornione, ndr.). Ovvio che non siamo stati con le mani in mano ad attendere gli eventi. Dico solo che qualunque cosa succeda, Autobrennero sarà un protagonista della gara, che sarà una vera competizione affollata e combattuta, anche da protagonisti internazionali. Quanto ad Autobrennero, la nostra intenzione è di vincere e di rendere la gara dura, molto dura per tutti.