Giustizia, il parlamento approva proposta “svuota carceri”

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Sergio Divina

Sergio DivinaDivina: “decisione pericolosa quella di chiudere anche gli ex manicomi criminali”

Il Parlamento ha votato a larga maggioranza la proposta del Governo monti di alleggerire l’affollamento carcerario. All’interno del provvedimento, un comma che prevede anche la chiusura dei manicomi giudiziari che ha sollevato la polemica del senatore Sergio Divina, capogruppo della Lega Nord in Commissione giustizia: “seguendo una logica tipica della sinistra ideologizzata, si è saputo di un emendamento che impone di chiudere entro il 31 marzo 2013 gli ospedali psichiatrici giudiziari. Per usare un linguaggio più crudo, ma forse più comprensibile, stiamo parlando di manicomi criminali, dove sfortunati esseri umani incapace di intendere e di volere ma con incontrollabili istinti criminali vengono tenuti rinchiusi sia per tentare di guarirli sia per impedire loro di fare del male a loro stessi e ad altri. Questa è una decisione pericolosissima”.
Per Divina “nell’emendamento si prevede che questi manicomi debbano essere ospitati in apposite strutture regionali che nella stragrande maggioranza delle regioni non esistono neppure sulla carta e che, quindi, certamente non saranno pronte entro la data prevista. Non si capisce dove queste persone, in alcuni casi pericolosissime, andranno a finire. Insomma, una sorta di ‘legge Basaglia’ che tanti problemi ha creato alle famiglie italiane, con il contenuto esplosivo che questa volta si tratta di criminali, anche se incolpevoli in quanto malati”.
Per il parlamentare trentino “è fin troppo facile prevedere che questi sventurati finiranno in situazioni ancora più insostenibili o addirittura liberi, pronti a fare ancora del male. Criticabilissima poi è la copertura finanziaria trovata per costruire queste nuove strutture, che di fatto azzera i fondi per la cooperazione internazionale”. Pur riconoscendo che il problema dello stato di degrado di alcuni istituti esiste e va immediatamente superato, come Lega “riteniamo che una materia così delicata non possa essere affrontata a colpi di emendamento, non consentendo alcuna miglioria al testo”. La strada maestra, aggiunge infine Divina, “sarebbe stata quella di presentare, data l’importanza dell’ argomento, una legge da discutere in Parlamento, dando alle forze politiche la possibilità di ragionare e di esprimere un provvedimento concreto, fattibile e realizzabile in tempi certi”.