La provincia di Bolzano vuole estendere il pedaggio su tutti i passi alpini dolomitici

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Stelvio 2010 tornanti strada visti da sopra 1

Stelvio 2010 tornanti strada visti da sopra 1Contrarietà di Trentino e Veneto. Messner: “meglio la chiusura delle strade a fasce orarie”

Per transitare sulle Dolomiti in Alto Adige gli automobilisti e motociclisti in futuro dovranno pagare un pedaggio, come già avviene sulle strade austriache e svizzere.
La Provincia di Bolzano va infatti avanti sulla strada dei valichi alpini “a pagamento” e, dopo aver introdotto il pedaggio a passo Rombo e prossimamente sullo Stelvio, ora intende estenderlo anche sui passi dolomitici Sella, Gardena e Campolongo. Uno scenario che non convince lo scalatore Reinhold Messner, secondo cui è “meglio chiudere i passi tutti i giorni dalle 10 alle 17”. Scenario che, però, non piace affatto al presidentissimo Luis Durnwalder, che si promette di riportare tutta la faccenda all’esame della giunta provinciale.
Non sarà un ‘dazio’ aggiuntivo a carico dei già ipertartassati automobilisti, ma una sorta di “biglietto d’ingresso” per le Dolomiti, che dal 2010 sono patrimonio Unesco: per l’assessore provinciale ai trasporti Florian Mussner “il nostro intento non è assolutamente quello di fare cassa, ma di valorizzare e proteggere una zona alpina molto sensibile e unica nel suo genere”. Con l’entrate dai pedaggi dei valichi alpini saranno finanziate sia la manutenzione di queste strade di montagna, che solo per lo Stelvio ammonta a 500.000 euro all’anno, ma anche “il trasporto pubblico sui passi e altre iniziative paesaggistiche e culturali o tenere in funzione gli impianti di risalita anche d’estate” ipotizza l’assessore.
E’ dal 2004 che la giunta altoatesina porta avanti il progetto. Il primo passo venne fatto sei anni fa a passo Rombo, in val Passiria, ma non fu una vera rivoluzione perché sul versante austriaco si pagava già il pedaggio. Il progetto pilota ha funzionato bene e ora sarà esteso, anche se modificato. Mentre a passo Rombo si paga a un casello posto al valico, per lo Stelvio e i passi dolomitici Mussner pensa invece ad un bollino da applicare sul parabrezza, valido un giorno per tutti i passi, da acquistare ad appositi distributori lungo le strade e in alberghi e aziende di soggiorno. L’assessore ipotizza un prezzo di 15 euro per le auto e di 5 euro per le moto, “ma alcuni operatori turistici hanno chiesto di aumentare il prezzo ed estendere la validità a due, tre giorni”. Mussner ribadisce che la Provincia di Bolzano cercherà ancora il consenso con i comuni e le province limitrofe. Speranze ridotte al lumicino, perché dal Trentino e dal Bellunese arriva un fermo “no, grazie”.
Trento sembrerebbe d’accordo, a certe condizioni, mentre da Belluno per il momento arriva solo un ‘no grazie’. Per l’assessore al turismo della provincia di Trento Mellarini questa “è una fuga in avanti che non ci trova d’accordo, perché non siamo favorevoli all’estensione del pedaggio sui passi dolomitici. Si potrebbe fare una chiusura limitata a qualche periodo dell’anno, ma il pedaggio proprio no”. Anche per l’assessore ai trasporti Alberto Pacher definisce “inutile il pedaggio sui passi, che servono solo per fare cassa invece di limitare gli accessi motorizzati all’alta quota”, che rifiuta l’istituzione di pedaggi sui passi a cavallo tra Alto Adige e Trentino. Contraria pure la provincia di Belluno.
Se si vuole valorizzare adeguatamente il patrimonio Unesco costituito dalle Dolomiti, meglio pensare ad altri sistemi, visto che l’idea di kaiser Durnwalder penalizzerebbe solo i “soliti noti”, le tante famiglie che di fronte alla prospettiva di spendere 15 euro per salire ad un valico dolomitico, preferirebbero altre méte, avvantaggiando altre località turistiche, con danno per tutti gli operatori turistici d’alta montagna. Se poi la vera, inconfessabile motivazione del pedaggio è quella di raccogliere i fondi per la manutenzione delle strade d’alta quota, Durnwalder faccia uno sforzo di efficienza del pachiderma provinciale che amministra da vent’anni per rinvenire tra le pieghe del pingue bilancio le risorse necessarie per mantenere praticabili tutto l’anno i valichi alpini senza ulteriori oneri per i già tartassati cittadini automobilisti.