Per il “Giorno della memoria”, i Virtuosi Italiani con Pavel Vernikov in concerto dedicato alla cultura ebraica

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Pavel Vernikov violinista 1
Pavel Vernikov violinista 1In prima esecuzione nella Sala Maffeiana di Verona il “Divertimento ebraico” di Hoffmann

 

 

Riparte domenica 14 gennaio la XIII Stagione concertistica dei Virtuosi Italiani nella Sala Maffeiana a Verona. Il primo appuntamento del nuovo anno sarà un omaggio al “Giorno della memoria”, che cade il 27 dello stesso mese, in ricordo della Shoa e delle vittime delle leggi razziali, e vedrà salire sul palco l’orchestra veronese insieme al violinista Pavel Vernikov e al tenore Mati Turi. In programma musiche di Bruch, Hoffmann e Shostakovich.
Il concerto apre con Kol Nidrei, breve “Adagio su melodie ebraiche” per violoncello e orchestra, che sarà interpretato nel ruolo di solista dal primo violoncello dei Virtuosi Italiani, Leonardo Sapere. Il brano è diventato tanto popolare per la sua toccante vena lirica da rendere celebre l’autore tedesco Max Bruch, che lo scrisse nel 1881. A seguire, in prima esecuzione a Verona, il “Divertimento ebraico” per violino solo, cantor e orchestra che il compositore russo Leonid Hoffman ha dedicato proprio a Pavel Vernikov, presentato la prima volta all’Estate Musicale a Portogruaro del 2007 e riproposto con altrettanta fortuna al Festival delle Nazioni dell’anno successivo. Un brano in cui Hoffman ha ritrovato le proprie radici ebraiche, dando vita a uno stile personale che utilizza le tradizioni musicali sacre e profane di questa cultura all’interno di un processo compositivo colto. Mentre l’orchestra ha un’impostazione necessariamente classica, nell’uso del violino solo l’autore ha attinto alle tecniche popolari del klezmer e del tutto inconsueta è la presenza del cantor, che è invece figura essenziale all’interno della tradizione ebraica della musica per il culto. La modalità esecutiva dei canti di questa tradizione lontanissima e immutata richiede una vocalità molto particolare che in questo caso sarà associata a testi tratti dalla Bibbia e da canzoni tradizionali, pagine di profeti e di teologi, canti di nozze e salmi per raccontare in maniera descrittiva ed evocativa le suggestioni e le memorie di un intero popolo. Chiuderà il concerto la “Sinfonia da Camera” op.110a, trascrizione per orchestra d’archi di Rudolf Barshai dal Quartetto n.8 di Dmitrij Shostakovich.