Netto aumento dell’avifauna nelle valli da pesca della provincia di Venezia

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I dati emergono dal censimento degli uccelli svernanti appena concluso

Raddoppiato rispetto allo scorso anno il numero delle alzavole, graziose piccole anatre che fanno delle valli da pesca il loro habitat, presenti sul territorio della provincia di Venezia. La seconda giornata del ventesimo Censimento degli uccelli svernanti nella Laguna di Venezia e nella Laguna di Caorle e Bibione, che si è concentrata sulle valli da pesca tra Mira e Campagna Lupia, stima infatti in 180.000 gli esemplari di alzavole. Contro i 90.000 dello scorso anno.
Confermando un andamento in crescita della presenza sul territorio di uccelli svernanti passati da 74.000 nel 1993, epoca del primo censimento, a oltre 300.000 lo scorso anno (279.014 nella laguna di Venezia e 34.500 nella laguna di Caorle). Dato destinato quest’anno ad essere decisamente rivisto al rialzo confermando il ruolo della provincia di Venezia come primo territorio in Italia per numero di uccelli acquatici svernanti e per estensione delle sue zone umide. Segnalate oltre 70 diverse specie tra cui i gruppi più numerosi sono rappresentati dalle anatre, dalle folaghe provenienti dall’Europa settentrionale, dalle oche e dai trampolieri provenienti soprattutto dalla Siberia.

Soddisfatto dei dati il vicepresidente della provincia di Venezia Mario Dalla Tor: “l’incremento del numero dei volatili svernanti nelle valli da pesca è dato non solo dalla straordinarietà di questo ambiente, ma soprattutto da una gestione attiva, cui va dato merito al personale, che permette di valorizzarle sotto il profilo ecologico. Grande merito va inoltre ai tecnici della provincia di Venezia, alla polizia provinciale e ai Faunisti Veneti che rendono possibile la realizzazione di questa ricerca, ai quali vanno i miei ringraziamenti”.
Il censimento sta impegnando oltre cento persone tra cui circa 30 agenti della polizia provinciale, oltre ai tecnici della Provincia e ai membri dell’Associazione Faunisti Veneti che hanno ricevuto specifico incarico della Provincia. È realizzato in questo periodo dell’anno, il più indicato per questo tipo di ricerca in quanto non interessato da flussi migratori che potrebbero falsarne gli esiti. È effettuato in contemporanea anche nel resto d’Italia e in Europa per poi inserirne i risultati in una banca dati europea e ottenere un quadro completo dell’incidenza delle singole specie e delle loro variazioni numeriche a livello continentale.