Dopo Stella (Corriere della Sera) tocca a Maugeri. Dellai “solo caricature velenose”. Fugatti: “una rappresentazione reale della realtà locale”
Continuano gli attacchi della grande stampa alle autonomie speciali. Dopo il Corriere della Sera con gli editoriali di Stella, ora tocca al “il Sole 24 Ore” con un editoriale di Gennaro Maugeri dove si descrive un Trentino dove gli imprenditori “prelevano dal bancomat provinciale”, con “una concentrazione di potere (e di denari) che non ha pari tra i governatori italiani”. L’articolo, dal titolo ‘Il Trentino aiuta a proliferare le lottizzazioni e le poltrone’, parte citando la presenza di “531.000 abitanti con la disponibilità di 4,5 miliardi di euro” e conta “sei livelli per la struttura politico amministrativa: Regione, Provincia, Comune, Circoscrizioni, 99 Asuc, amministrazioni separate usi civici e Comunità di valle”.
L’attacco frontale non ha lasciato indifferente il presidente della provincia di Trento, Lorezo Dellai, che la guida da 15 anni: “mi dà l’idea che non ci sia solo chi fa caricature velenose dall’esterno, ma che ci sia chi aiuta dall’interno”. Per Dellai “ciò significa tagliare il ramo su cui si è seduti e invito i trentini, uniti, a non farsi abbattere da queste caricature offensive. Mi ribello come cittadino e non come presidente e mi pare si faccia troppo poco”.
A proposito delle risorse finanziarie a disposizione della Provincia, Dellai sottolinea che “sono quelle che produciamo noi e possono essere usate bene o male, ma deve essere mantenuto il rispetto per le istituzioni. Che sia giusto o sbagliato avere tanti Comuni, istituzioni restano e vanno rispettate, perché rappresentano da secoli la democrazia. Cercheremo di migliorare. Ma non perché Roma o Milano lo chiedano. Noi i vitalizi li abbiamo eliminati dal 2006 e la sobrietà è nel nostro Dna”.
Secondo Dellai “il Trentino in qualche decennio è passato dall’essere terra a forte emigrazione a eccellenza riconosciuta per potenzialità d’insediamento delle imprese, qualità della vita, socialità e valori civili. Tutti i trentini dovrebbero essere solidali con l’autonomia, cioè con se stessi. E non è un privilegio, ma una grande responsabilità. Altrimenti ciascuno di noi rischia di diventare un utile idiota di chi vuole male all’autonomia, e non mi riferisco a qualcuno in particolare. D’altra parte se qualcuno pensa di raggranellare voti in più così facendo, faccia pure”.
Anche il vicepresidente della provincia Alberto Pacher (PD) commenta gli articoli di questi giorni: “un’elaborazione politica incompiuta quella di chi va contro all’autonomia da dentro. Ciò che preoccupa di più sono proprio le dinamiche interne perché non necessariamente tutti devono volere bene al governo del Trentino, ma all’autonomia sì. Agire come fosse il contrario non è solo tagliare un ramo, è mettere elementi nocivi nella radice dell’albero. Ed è una responsabilità acuta per i politici di tutte le posizioni. Diverso è agire in un punto di equilibrio della normale dialettica politica, anche critica”.
Diverso il giudizio da parte delle opposizioni alla maggioranza di centro sinistra a governo del Trentino attaccata dalla stampa nazionale: “mi sembra una lettura corretta della realtà, senza nemmeno essere troppo critica nei confronti di un sistema di potere che ha permeato tutti i gangli di governo dell’autonomia trentina” chiosa il segretario della Lega Nord, il deputato Maurizio Fugatti, secondo cui “dopo 15 anni di ininterrotto potere, il sistema di governo del presidente Dellai sembra essere giunto al termine, con i nodi che arrivano al pettine”.
Per Fugatti, “Dellai ha poco da lamentarsi, perché il primo a non avere coltivato con saggezza l’autonomia e le sue potenzialità è stato lui e la sua maggioranza di centro sinistra, che ha usato la specialità solo a fini clientelari, ingolfando all’inverosimile la burocrazia e il numero dei dipendenti pubblici, aumentando i livelli di governo del territorio, favorendo i gruppi di potere vicini alla maggioranza, alimentando speculazioni private con i soldi pubblici”. Una situazione “sotto gli occhi di tutti e Dellai non ha titolo per lamentarsi quando i panni sporchi della sua maggioranza vengono lavati in pubblico” conclude l’esponente leghista auspicando altre “operazioni verità come queste”.