Tondo presenta lo scenario. Critiche da Lega Nord e PD. Solidarietà dal Pdl
Ammortizzatori sociali, politiche di sostegno e sviluppo alle imprese, turismo, agricoltura, politiche della casa e sicurezza del territorio: sono queste le priorità della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia per l’ultimo anno e mezzo di legislatura indicate a Udine dal presidente della regione, Renzo Tondo, in una conferenza stampa alla quale erano presenti sette assessori (assenti giustificati i leghisti Federica Seganti e Claudio Violino).
Nel suo intervento, Tondo ha ricordato le difficoltà del momento “che sono europee” e ribadito, che nonostante tutto, “il Friuli Venezia Giulia sta meno peggio di altre regioni italiane”. Ha quindi invitato la comunità regionale ad avere fiducia nel futuro nonostante i sacrifici cui gli italiani tutti sono chiamati in questa fase politico-sociale e storica. “Per quanto riguarda il nostro territorio in questi 4/5 di legislatura abbiamo fatto molte cose – ha detto Tondo – altre seguiranno nell’anno e mezzo che manca alle elezioni del 2013”.
Tra le priorità, Tondo ha ricordato gli ammortizzatori sociali “per i quali dovranno essere recuperate risorse per dare sicurezza a chi perde il posto di lavoro”; le politiche di sostegno e sviluppo alle imprese “perché il Friuli Venezia Giulia è la prima regione italiana per export”; le politiche per il turismo e l’agricoltura “per sostenere le nostre eccellenze nel settore agroalimentare”; le politiche per la casa e la messa in sicurezza del territorio. “Dovremo trovare risorse anche per la messa in sicurezza delle scuole – ha aggiunto Tondo – e in particolare per quelle di Trieste ospitate in palazzi che necessitano di profonde ristrutturazioni”.
Nell’indicare le priorità della sua Giunta e nel confermare che “squadra che vince non si tocca”, Tondo ha precisato che si può guardare al 2012, che “sarà comunque un ano difficile, con la consapevolezza di poter agire con determinazione. Ciò che mi da fiducia – ha concluso – è il livello dell’impegno delle nostre imprese che nonostante tutto investono più delle altre del resto d’Italia”.
Per Tondo “spiace constatare che l’opposizione in Consiglio regionale non capisca l’importanza sulla riduzione del debito che abbiamo intrapreso da subito fin dal 2008. Questa passerà alla storia come la legislatura delle infrastrutture, con 750 milioni di euro in opere pubbliche già cantierizzate e con l’inserimento del Friuli Venezia Giulia nell’asse europeo Adriatico-Baltico. Ma la madre di tutte le battaglie è stata la riduzione del debito, che ci ha permesso questi investimenti. Per l’opposizione invece va tutto male e nulla si salva di quello che abbiamo fatto. Tutto questo dispiace ma ancora di più dispiace – ha aggiunto – che l’opposizione non capisca la battaglia sulla riduzione del debito”.
Tondo ha criticato l’opposizione anche sulle polemiche che di volta in volta solleva a proposito della terza corsia sull’A4: “sono stufo di rispondere su questa tematica perché ogni volta che è sorto un problema noi lo abbiamo superato e risolto. Sarà così anche per il finanziamento da 2,3 miliardi di euro che serviranno per la terza corsia i cui lavori sono già cominciati”.
La regione è stata attiva anche sul taglio dei costi della sua organizzazione, con la riduzione di 1.400 dipendenti pubblici. Il dato è stato reso pubblico dal presidente, Renzo Tondo, e dall’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti. Nel ricordare questo come “uno dei tratti salienti” dei cinque anni di governo di centrodestra in Friuli Venezia Giulia, Tondo ha spiegato che 584 dipendenti sono stati tagliati nel comparto della sanità, mentre il restante nella riorganizzazione del comparto unico degli Enti locali. Sempre sui costi della politica, Tondo ha voluto ricordare l’accelerazione data in Friuli Venezia Giulia dopo il suo intervento in Consiglio regionale di fine settembre. “Alcune cose – ha aggiunto – sono già state fatte, come la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori. Altre cose, come la riorganizzazione degli Ater e degli Erdisu, andranno in Aula nei prossimi mesi”. Il presidente ha anche annunciato una riforma profonda del settore sanitario regionale (completamente a carico del Friuli Venezia Giulia): “lo faremo con una legge che prevederà un’azienda regionale unica e altre razionalizzazioni. Cercheremo la collaborazione di tutti, anche dell’opposizione, tenendo sempre al centro i bisogni della gente. Non abbiamo pregiudizi o tabù – ha concluso Tondo – ma intendiamo ragionare sulle cose da fare”.
Il bilancio positivo di quanto fatto è stato commentato negativamente da parte di Lega Nord e del Pd. “Ho dei dubbi sulla solidità dell’alleanza con il Pdl e l’Udc, perché sento più di qualche scricchiolio”. Lo ha detto il segretario regionale della Lega Nord e presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini, commentando le dichiarazioni del governatore Renzo Tondo. “Su diversi temi per noi fondamentali, come la sicurezza, la difesa delle piccole imprese, le liberalizzazioni nel commercio – ha spiegato Fontanini – con il Pdl non siamo molto in sintonia”.
Sul commercio il segretario regionale della Lega Nord ha detto che “le regole per le aperture domenicali facevano parte del programma quando siamo andati al governo con Tondo, mentre adesso il presidente sembra aver cambiato idea”. Secondo Fontanini, inoltre, “ci sono diverse cose che la Lega Nord non può condividere del governo Monti, mentre a Roma il Pdl è alleato con la sinistra a sostegno di questo esecutivo. Per la Lega Nord sono inaccettabili il pagamento dell’Ici per le case popolari e la maggiorazione dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione sugli autoveicoli. In quest’ultimo caso c’è una disattenzione da parte della nostra Regione – ha continuato Fontanini -, mentre le province autonome di Trento e di Bolzano hanno già legiferato in materia e non applicheranno la maggiorazione”.
Sulla ricandidatura di Tondo alla presidenza della regione per il centrodestra, Fontanini ha commentato affermando che “prima va chiarito il quadro politico, visto che appunto a livello nazionale il Pdl è alleato con il Pd e noi della Lega siamo all’opposizione. A questo punto devo forse pensare che Tondo si alleerà’ con la Serracchiani e Moretton? Spero di no – ha continuato – perché questo sarebbe un papocchio incredibile”.
Fontanini resta convinto della proposta di un Friuli autonomo con l’unificazione della province di Udine, Pordenone e Gorizia, a fianco di Trieste città metropolitana, “per contribuire in modo sostanziale – ha detto – alla riduzione dei costi della politica, esercitando la nostra autonomia in materia di enti locali. Non vedo alternative – ha proseguito – e se Tondo ha qualche altra idea la manifesti oppure dica che vuole chiudere tutte le province”.
Infine il segretario della Lega Nord si è detto ‘allibito’ rispetto alla metodologia con cui è stata costruita l’ultima finanziaria regionale: “ci sono almeno cento commi con contributi ad hoc e trovo che questa sia una politica di piccolo cabotaggio e non un modo serio di legiferare.
“Il Friuli Venezia Giulia deve avere fiducia nel futuro, nonostante la Giunta Tondo” ha detto Debora Serracchiani, segretario regionale del Pd, a commento della conferenza stampa a Udine del presidente Renzo Tondo, secondo cui “siamo già passati attraverso prove difficili e ce la faremo pure stavolta a uscire dalla crisi – ha aggiunto – anche se la guida della regione è affidata a mani debolissime. C’è da chiedersi che cosa ha fatto la giunta Tondo fino ad ora, visto che le priorità di Tondo per il 2012 – ha spiegato Serracchiani – sono le stesse del 2008 e rappresentano in sostanza il programma elettorale di un candidato al primo mandato”.
Secondo Serracchinai “visto che Tondo usa ripetere che questa è la legislatura delle infrastrutture, sarebbe bene lo chiarisse anche a chi non se n’è accorto, per esempio ai pendolari che si muovono all’interno della regione o a chi deve raggiungere Roma o l’est Europa in treno. O meglio ancora a chi si imbottiglia nella A4, la cui terza corsia non è ancora, purtroppo, così a portata di finanziamento come ci viene raccontato”. Per Serracchiani “il fatto è che Tondo è costretto ad alzare il tono delle rivendicazioni e delle promesse perchè la sua maggioranza politica è debole, incrinata alla base da una Lega nord in dichiarata libera uscita. Una Lega con cui noi invece non vogliamo sedere a nessun tavolo”.
A supporto di Tondo giunge il Pdl per bocca del coordinatore regionale Isidoro Gottardo, che rispone anche alle critiche lanciate dalla Lega Nord: “per il Pdl le ragioni che nel 2008, in un contesto di affermata autonomia regionale, ci hanno portato a costruire una coalizione politica regionale composta da Pdl, Lega Nord, Udc e Pensionati e quindi non omogenea con il livello nazionale non sono venute meno. Queste ragioni si sono anzi consolidate alla luce della crisi economica intervenuta e dell’attacco che l’autonomia speciale sta subendo”. Per Gottardo “questa coalizione nella conduzione della regione, delle province di Udine e Pordenone e di moltissimi comuni, ha dato ottima prova di se e di coerenza con i principi ed i valori che l’hanno ispirata”.
Gottardo ha ripercorso le scelte politiche della scorsa primavera, quando il centro destra si è diviso a causa delle pressioni nazionali, con la conseguenza di consegnare molti enti locali al governo della sinistra: “oggi vi sono ragioni ancor più forti per rimotivarla nella sua unità, consolidarla e metterla nelle condizioni di affrontare al meglio le nuove sfide che si sono aperte, a partire dalle garanzie di lavoro e di crescita economico-sociale per la nostra comunità regionale che possono avvenire nel quadro di una rimotivata autonomia”.
Il coordinatore regionale degli azzurri “non sottovaluta gli ‘scricchiolii’ che avverte il segretario politico della Lega Nord e intende agire per rimuovere le ragioni di un possibile logoramento della coalizione. Siamo certi che se tutti gli artefici della costituzione di questa coalizione di centrodestra, saranno ancora capaci di ribadire il valore e le ragioni della nostra autonomia, anche politica, la comunità regionale potrà continuare a godere di una proficua stabilità politica per altro coerente con la volontà della maggioranza dei cittadini della regione. Se ciò nonostante – ha concluso Gottardo – la Lega Nord decidesse di creare scricchiolii, come li chiama Fontanini, per avere mani libere, sappia che si assume pienamente la responsabilità di destabilizzare il centrodestra con tutto ciò che ne consegue”.