Il blitz del Fisco a Cortina continua a fare discutere, sia per metodo che risultati

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Federico Razzini
Federico Razzini
Federico RazziniCommercianti e albergatori preoccupati per l’effetto negativo sulla loro clientela. I politici auspicano pari trattamento per tutt’Italia

Il blitz del Fisco condotto a Cortina tra San Silvesto e Capodanno non cessa di fare discutere sia sulle modalità con cui è stato condotto che sui risultati conseguiti. Di più: molti amministratori locali auspicano che l’attenzione prestata alle attività e ai cittadini del Nord Italia sia estesa anche al resto del Paese. “I controlli a tappeto dell’Agenzia delle entrate a Cortina? Bene. Ma perché non ripetere operazioni simili a Capri, Taormina, Tropea e Ischia?”. Lo chiede il leghista Federico Razzini, presidente della Commissione Attività Produttive della regione Friuli Venezia Giulia, rilevando come “al Nord siamo abituati a simili blitz. Non ce ne lamentiamo, giusta e ineccepibile la lotta all’evasione fiscale. Ma perché ostinarsi a perseguitare solo le regioni del Nord, quando è noto che i professionisti dell’evasione, del nero e dell’illegalità sono concentrati ad altre latitudini? Perché non organizzare un raid nelle principali località turistiche del Sud? Per paura? Di chi, o di cosa?”. Secondo Razzini “la retata di Cortina è un’operazione anche mediatica, preziosa per pizzicare il superevasore che gira in Ferrari. Ma sarebbe più logico e più concreto dare corpo a un lavoro serio e organico a partire da regioni come Campania e Calabria dove la percentuale di evasione raggiunge, rispettivamente, il 60% e il 90%”.

Luca Zaia

 

A Razzini fa seguito il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, leghista pure lui, che chiede la par condicio da parte dell’Agenzia delle Entrate: dopo il blitz a Cortina se ne faccia uno analogo al Sud d’Italia: “l’Agenzia delle entrate ci dice che l’evasione ipotetica al Nord è attorno al 14%, contro punte massime del 66% in alcune zone del Sud. In virtù della sperequazione dei controlli ci auguriamo che, per coerenza, blitz così importanti come quello di Cortina siano replicati anche al Sud”. Ma se così non fosse, aggiunge Zaia, “dovremmo prendere atto che siamo di fronte ad una autentica operazione mediatica, della quale fa le spese sempre la gallina dalle uova d’oro”. I veneti, puntualizza Zaia, “non hanno nulla contro i controlli e hanno ben chiaro che l’evasione fiscale è uno dei mali da sconfiggere a livello nazionale”. Il governatore veneto ricalca poi le obiezioni espresse dal sindaco di Cortina, Andrea Franceschi: “con i mezzi a disposizione oggi chiunque è in grado di capire che auto o barca ha il cittadino e dove va in vacanza e quindi il suo tenore di vita. Trovo inspiegabile un blitz come quello di Cortina fatto nel cuore del periodo delle vacanze – attacca Zaia – quando gli operatori dedicano il massimo sforzo e concentrazione per i loro clienti”. Peraltro, ricorda il governatore, “in una regione come il Veneto che è la prima d’Italia per turismo, con 62 milioni di presenze turistiche e 12 miliardi di fatturato. Con il conseguente logico gettito di tasse”.
Dalla Lega Nord all’Udc: “non esiste una lotta all’evasione del Nord e una lotta all’evasione del Sud: esiste la lotta all’evasione fiscale punto e basta”. E’ quanto sostiene Antonio De Poli, deputato e portavoce nazionale dell’Udc, commentando il blitz di Cortina e le polemiche seguite, secondo cui “l’operazione di Cortina, in un Paese normale, non avrebbe suscitato così tanto clamore. E’ assurdo – rileva De Poli – attaccare l’Agenzia delle entrate come fanno Zaia e Cicchitto che parlano di operazione mediatica. Dobbiamo premere l’acceleratore sul fronte della lotta all’evasione fiscale e per questo mi auguro che il blitz di Cortina possa replicarsi in tutto il Paese. Solo così gli italiani, un giorno, pagheranno meno tasse e ce ne saranno grati”. De Poli un cruccio ce l’ha: “non possiamo non nascondere un aspetto negativo in quest’operazione, ovvero il danno d’immagine. Una cosa è realizzare un’operazione di controllo e monitoraggio che ritengo doverosa, ben altra è gettare fango su Cortina, come sta succedendo in questi giorni. E’ giusto che la gente sappia che i grandi evasori a Cortina costituiscono una percentuale bassissima rispetto al totale delle presenze”.
Ai politici fanno eco i rappresentanti delle associazioni dei contribuenti: per Carlo Covino, segretario generale di Federcontribuenti Veneto, “le dichiarazioni sgangherate di Cicchitto, Santanché, Gelmini e altri politici di area Pdl, in seguito ai controlli fiscali effettuati a Cortina, ci fanno capire ancora meglio come una parte importante del centrodestra italiano sia marcita, trasformandosi in una sorta di sindacato degli evasori”. Per Covino, “è soprattutto a loro che dobbiamo la situazione di miseria culturale ed economica in cui il paese versa. Sia ben chiaro, nessuno ce l’ha con i ricchi. Ma a volte la ricchezza di un cittadino furbo è la diretta causa della povertà di un onesto contribuente”. Covino ne ha anche per Equitalia: “Le tasse, lo ribadiamo con forza, se dovute vanno pagate da tutti. Pieno sostegno all’Agenzia delle Entrate per questa operazione. Discorso diverso per Equitalia, l’agenzia di riscossione dotata di poteri estorsivi contro la quale a partire da domenica 15 gennaio avvieremo una mobilitazione che da Roma si allargherà a tutte le città d’Italia, a cui affiancheremo una raccolta firme per chiederne lo scioglimento”.

Ben vengano i blitz a campione a Cortina come a Capri, Taormina, Costa Smeralda. Lo affermano Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori sulle verifiche fiscali a Cortina che giudicano “pelose le difese d’ufficio erette dalla politica verso gli incalliti evasori di Cortina. Difese vergognose ed offensive verso milioni di contribuenti onesti svenati e dissanguati”. Se esiste come affermano le due associazioni dei consumatori “un’evasione ed elusione fiscale di 270 miliardi di euro l’anno, che porta i contribuenti onesti a subire una pressione fiscale del 45%, che arriverà al 47% nel 2014, significa che esiste un diffuso sistema di connivenze anche di ordine istituzionale, di contiguità, vero e proprio favoreggiamento verso gli evasori ed elusori fiscali, che occorre combattere per restituire dignità ad uno Stato di diritto, che ha spesso strizzato gli occhi, arrivando a chiuderli entrambi, verso frodi fiscali ed ordinari abusi di diritto, che hanno coinvolto primari studi tributari anche contigui con i Governi”.
Per Lanutti e Trefiletti, “ben vengano blitz a campione a Capri, Taormina,Costa Smeralda, Cala Galera, Ischia, o nelle lussuose località turistiche che confinano con l’Italia, dove sono ormeggiate panfili e lussuosi yacht da milioni di euro, rigorosamente intestati a società di comodo battenti bandiera panamense o registrate nei paradisi fiscali e/o legali, con posti auto ed automobili con targa italiana, per scovare con l’incrocio dei dati evasori ed elusori, anche perché i consumatori ed i contribuenti onesti, si sono proprio stufati di pagare per i furbetti e per i loro solerti ‘politici’ difensori d’ufficio, annidati in grandissima parte nell’ex maggioranza di Governo, che ha scudato i capitali facendo pagare l’obolo del 5% invece del 50% con un vero e proprio riciclaggio di Stato”.
Di ben altro avviso gli esponenti delle categorie economiche interessate dai controlli.

Caustico Gherardo Manaigo, presidente dell’Associazione Albergatori Cortina che parla di dati urlati e non verificati “per un’operazione in pieno stile hollywoodiano”. Gli albergatori ampezzani si ribellano e parlano di un “agguato” fiscale con risultati volutamente travisati: “prima di lanciare questo polverone qualcuno si è chiesto che effetto, turisticamente parlando, potrà avere tutto questo? Gli accertamenti sono ancora in corso, al momento sono solo stati estrapolati dei dati ‘da scoop’ e lanciati facendo di tutta l’erba un fascio con il rischio – secondo Manaigo – di ritrovarci a fine indagine di fronte ad una realtà completamente travisata. Ma che lascerà comunque un segno indelebile sul territorio. E a pagarne le conseguenze saremo tutti noi che già stiamo rispondendo a disdette sulle prenotazioni”. Per il presidente degli albergatori cortinesi “i nostri ospiti sono visibilmente infastiditi,  si sentono nel mirino per il solo fatto di essere venuti in vacanza a Cortina. E’ forse una colpa venire in vacanza a Cortina?” Manaigo dice di concordare con il sindaco nel pretendere “una seria operazione di trasparenza e di verità: ci aspettiamo che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, risponda punto per punto a tutte le domande che gli ha posto il sindaco, perché le cose fatte così in maniera roboante e spettacolarizzata, hanno gettato discredito generale nei confronti del sistema imprenditoriale, economico e sociale di Cortina d’Ampezzo. Non dimentichiamolo, una punta di diamante del turismo italiano.

Fabrizia DerriardAlessio Berthod, presidente degli albergatori di Courmayeur, guarda con preoccupazione ai controlli sui turisti effettuati dagli ispettori dell’Agenzia delle entrate a Cortina, l’altra perla turistica italiana: “un blitz del fisco durante il pienone delle vacanze di fine anno ci penalizzerebbe: i nostri turisti stranieri non capirebbero questa iniziativa bizzarra. Come potremmo spiegare agli inglesi, ai francesi, agli americani un clima da Stato di polizia nei giorni di Capodanno? Si chiederebbero ciò che ci chiediamo anche noi: a cosa servono?” Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizia Derriard, sindaco di Courmayeur, che commenta con sarcasmo il blitz del fisco nella località concorrente del turismo montano di elite: “i controlli a Cortina degli ispettori dell’Agenzia delle entrate mi sono sembrati una gita superflua. Sia chiaro, i controlli sono legittimi e vanno fatti, ma ci possono essere metodi di verifica diversi e possono essere effettuati dagli uffici per via telematica, senza creare imbarazzo nei turisti e in chi, in questi giorni, sta lavorando per accoglierli al meglio”.

Luca De CarloNon va meglio con il primo cittadino di Calalzo, Luca De Carlo che dice veemente: “l’ho detto al sindaco Franceschi, se io fossi un cittadino di Cortina mi costituirei parte civile per chiedere i danni a chi, sui quotidiani di oggi, sta cercando di svilire la città e farla passare per la Gomorra delle Dolomiti”. De Carlo critica “la teatralità dei controlli, che hanno svilito un territorio e la sua gente, facendola passare per delinquente” aggiungendo che “se gli ispettori fossero andati a Capri o Taormina probabilmente la percentuale di evasione scoperta sarebbe 20 volte superiore. Ammesso che al Sud sappiano cosa sono gli scontrini fiscali”. Per il sindaco di Calalzo, che dice di solidarizzare, “pur da non leghista”, con il governatore Zaia, “c’è la classica disparità di trattamento: da una parte un Paese che tira, il Nord, dall’altra un Paese che è al traino del primo da anni e dove si evadono molto di più le tasse”.