Per il mercato dell’auto italiano il 2011 si chiude peggio che nelle previsioni iniziali: -10,8%

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Il mercato torna indietro di 15 anni. Crollo di Fiat, tengono bene gruppo Volkswagen e il settore del lusso

Il mercato italiano dell’automobile non si salva dalla crisi economica mettendo a segno nel 2011 un crollo a due cifre: -10,8%. Fa peggio il gruppo Fiat con una flessione del 13,4%, con oltre 514.500 immatricolazioni e una quota di circa il 29,4% nel mercato italiano dell’auto. A dicembre il Lingotto incassa un pesante -19,7% con 31.699 nuove registrazioni, complice anche una gamma prodotto ancora molto ridotta e con poco appeal per il pubblico. In Italia la flessione dell’ultimo mese è pari al 15,3% con 111.211 pezzi.

Risultati negativi che fanno fare al settore un balzo indietro di 15 anni, al 1996, annota l’Unrae, l’associazione delle case estere in Italia, che rileva il dato “preoccupante” degli acquisti dei privati e delle famiglie, con una quota di mercato ai minimi storici: 66,3% contro la media del 77,4% degli ultimi 20 anni. Un mercato colpito dai botti dei rincari, sottolinea l’Anfia, l’associazione dei costruttori automotive italiana: “il settore automotive continua a collezionare rincari di ogni genere, dai pedaggi autostradali ai rialzi delle addizionali sulle accise in sei regioni, che appesantiscono ulteriormente il carico fiscale sui prezzi dei carburanti, di per sé già alle stelle” afferma il direttore generale Anfia, Guido Rossignoli.

In dicembre, le auto registrate da Fiat Group Automobiles sono 31.700 per una quota del 28,5%. La classifica delle vetture più vendute vede Punto e Panda al primo e secondo posto. Il marchio Fiat ha immatricolato nel 2011 oltre 363.000 vetture ottenendo una quota del 20,8%. A dicembre, le auto Fiat vendute sono circa 22.800 per una quota vicina al 20,5%. Le immatricolazioni Alfa Romeo sono oltre 58.000 e la quota di mercato è del 3,3%. Rispetto al 2010 i volumi crescono del 12% e la quota aumenta di 0,7%. Il marchio in dicembre ha venduto oltre 3.000 vetture, per una quota del 2,7%. Lancia chiude l’anno con più di 85.500 immatricolazioni di vetture nuove, ottenendo una quota di quasi il 5%. In dicembre le immatricolazioni sono quasi 5.300 per una quota del 4,7%. Jeep con oltre 7.800 immatricolazioni, quasi il 118% in più rispetto al 2010, ha ottenuto una quota del 0,5%. In dicembre le Jeep vendute sono circa 650, in crescita del 75% rispetto a dicembre 2010. A dicembre 2011 i trasferimenti di proprietà di auto usate sono stati 386.710, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010.

Filippo Pavan BernacchiA dicembre il volume globale delle vendite (497.922 autovetture) ha dunque interessato per il 22,34% auto nuove e per il 77,66% auto usate, dice il ministero dei Trasporti. Usato in crescita nel 2011 (+0,59%). Se si confronta il 2011 con l’anno record 2007, la perdita diventa un baratro: -30%, ossia 745.000 vetture in meno. “Il mercato degli autoveicoli è stato vittima dei botti di fine d’anno – dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione dei concessionari – per noi i fuochi d’artificio si chiamano Iva, imposta di trascrizione, superbollo, accise sui carburanti, rincari sulle assicurazioni e sui pedaggi autostradali. Oltre ai posti di lavoro in meno, paradossalmente il primo danneggiato è lo Stato, che incasserà circa 2 miliardi in meno grazie alla penalizzazione del settore”.

Il quadro particolarmente negativo del mercato italiano dell’auto registrato in dicembre (-15,3%) e nell’intero 2011 (-10,8%), per un totale di 1.700.000 immatricolazioni) non esclude tuttavia la possibilità che possa delinearsi una modesta ripresa delle vendite o, più probabilmente, un’attenuazione della debolezza della domanda. E’ quanto ipotizza il centro studi Promotor, spiegando che questa possibilità “è strettamente legata, da un lato, all’efficacia delle misure di rilancio dell’economia che il Governo varerà e, dall’altro, alla possibilità che tra queste misure vi sia, come si è ventilato, un pacchetto per rilanciare i ‘prodotti verdi’ e tra questi le auto a basso impatto ambientale”. In particolare, spiega ancora Promotor, “eventuali misure di sostegno potrebbero riguardare le alimentazioni alternative (metano e gpl) e l’auto elettrica. Le vetture a gpl e soprattutto quelle a metano beneficiano già di prezzi dei carburanti sensibilmente inferiori a quelli di benzina e gasolio”. Per il metano, in particolare, si prevede inoltre che la rete dei distributori possa salire a 1.000 unità nel corso del 2012, mentre l’offerta di auto alimentate anche a metano da parte delle case automobilistiche copre praticamente l’intera gamma delle autovetture (dalle city car alle ammiraglie).

Gianni FilipponiL’Unrae, che parla di “anno particolarmente difficile”, indica tra le cause l’andamento generale dell’economia, a cui si aggiungono la riduzione dei consumi, in particolare di quelli dei beni durevoli e la contrazione dei redditi disponibili, colpiti dalla pesante imposizione tributaria. “In questo contesto – dice il direttore Gianni Filipponi – gli automobilisti risentono del forte impatto delle ulteriori recenti misure introdotte sia con la manovra estiva, sia con quella definita ‘Salva Italia’ relative all’assicurazione Rc Auto, alle accise sui carburanti, all’Iva, all’IPT, al superbollo, ai pedaggi autostradali. Basti pensare che solo l’aumento delle accise sui carburanti, genererà un’ulteriore spesa, per gli automobilisti, di 4,8 miliardi di euro”. Per questo l’associazione ribadisce la propria stima per l’anno 2012 di un immatricolato totale al di sotto di 1.700.000 autovetture, “qualora il Governo italiano dovesse continuare a non riconoscere al comparto automotive l’attenzione che merita”. Secondo Filipponi, infatti, bisogna intervenire in modo concreto con misure a sostegno delle famiglie, per stimolare la sostituzione di auto più vecchie con vetture più sicure e meno inquinanti.
Tornando al mercato, la raccolta ordini – secondo un primo scambio di informazioni fra Unrae e Anfia – ha segnato una flessione complessiva di quasi il 18% con circa 135.000 contratti, il livello più basso mai registrato per il mese di dicembre, che porta a fine anno ad un portafoglio ordini inevasi particolarmente contenuto e stimato a 157.000 unità. Inoltre aumentano sia in valore assoluto (+6,7%) che in termini di rappresentatività (dal 46,2% al 55,4%) le autovetture diesel mentre scendono dell’80% quelle alimentate a GPL e del 42% quelle a metano. A fronte di una domanda dei privati che si contrae del 17,4% rispetto al 2010, gli acquisti delle società di noleggio sono aumentati del 7,6% e hanno guadagnato circa 2,5 punti percentuali di quota come pure quelli effettuati dalle aziende.

Quanto ai modelli, particolarmente significativa la caduta della domanda di autovetture dei segmenti cosiddetti di ingresso A e B che rappresentano solitamente il 60% del mercato e che nell’anno appena trascorso hanno registrato flessioni di molto superiori alla media del mercato: il segmento A-piccole -23%, mentre il segmento B-utilitarie -15%.

– Nel mese di novembre 2011 la Motorizzazione ha invece immatricolato 132.579 autovetture, con una variazione di -9,25% rispetto a novembre 2010.
A dicembre 2011 sono stati registrati – fa ancora sapere il ministero dei Trasporti – 386.710 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010, durante il quale furono registrati 413.050 trasferimenti di proprietà (nel mese di novembre 2011 sono stati invece registrati 390.822 trasferimenti di usato, con una variazione di -6,56% rispetto a novembre 2010). Nel mese di dicembre 2011, il volume globale delle vendite (497.922 autovetture) ha dunque interessato per il 22,34% auto nuove e per il 77,66% auto usate.

Tra i marchi esteri a primeggiare ancora è Ford con 146.764 nuove unità, anche se in calo del 19,54% sul 2010. Al secondo posto si colloca Volkswagen con 138.770 nuovi pezzi con un incremento dell’1,67%. Terza si colloca Opel con 116.651 nuove unità, registrando tuttavia una variazione in calo dell’8,50%. Profonda flessione per Citroen (-22,79%) che nel 2011 registra 81.600 nuove unità. La supera Renault con 83.222 nuovi pezzi, in calo tuttavia del 21,45%.

Tra le autovetture alto di gamma e lusso, vince Audi con 60.578 nuove immatricolazioni e una quota del 3,47%, in leggera crescita (+0,97%); Mercedes batte di poco Bmw mettendo a segna 50.983 nuovi pezzi (quota 2,92%) anche se in calo del 6,23% sull’anno precedente. Bmw totalizza invece 50.666 nuove immatricolazioni, in calo del 5,95% sull’anno. Tra le giapponesi calo a due cifre per Toyota (-11,22%) con 68.872 nuovi pezzi.