Progetto pilota per l’apprendistato a Treviso: i giovani delle scuole professionali possono alternare la formazione scolastica a quella lavorativa presso aziende convenzionate

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L’esperienza dell’Ipsia “Giorgi” di Treviso in collaborazione con Confartigianato Marca Trevigiana

L’Istituto professionale “Giorgi” di Treviso e Confartigianato Marca Trevigiana hanno avviato una collaborazione volta a testare un progetto formativo innovativo, unico a livello regionale, che risponde ai bisogni individuali di un giovane studente che deve completare il percorso di studi obbligatorio. L’Ipsia “Giorgi” tramite l’organizzazione sindacale artigiana di zona si è convenzionato con un’autofficina per consentire ai propri alunni di assolvere all’obbligo di frequenza previsto dall’ordinamento scolastico effettuando il tirocinio presso l’azienda artigiana.

Il valore di quest’esperienza risiede nella possibilità, prevista dalla legge Treu, di offrire a tutti quegli studenti che abbiano difficoltà di varia natura a stare in aula di completare il percorso di studi obbligatorio, riducendo il rischio di abbandono scolastico, accrescendo al contempo la formazione dei singoli, migliorandone l’inseribilità sociale.

Il progetto pilota amplia ulteriormente le relazioni tra la scuola ed il mondo del lavoro a vantaggio dei giovani, oltre a consentire alle aziende di entrare in contatto con ragazzi che potranno diventare dei validi collaboratori e dei futuri imprenditori. Per il comparto artigianale, l’esperienza della “bottega” è stata ed è tuttora fondamentale, costituendo il trampolino di lancio verso l’imprenditorialità dei singoli, per lo sviluppo del proprio progetto lavorativo e di vita. Un canale utile anche per ridurre il numero dei disoccupati tra la popolazione giovanile tra i 25 e i 34 anni, che in Italia sono ben 1.944.000, il 25,9% del totale della popolazione giovanile.

La difficile situazione del mercato del lavoro giovanile italiano è fotografata da un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato, dove si rileva come la crisi pesi in particolare sulle spalle dei giovani: tra il 2008 e il 2011, gli occupati con meno di 35 anni d’età sono diminuiti di 1.130.000 unità, con un calo del 15,6%, oltre il doppio di quello fatto registrare nell’Eurozona (-7,1%).

Nell’ambito della provincia di Treviso, le previsioni di assunzioni da parte delle imprese parlando di un 38,6% rivolte ai giovani con età fino a 29 anni. Un dato che colloca la Marca al 32esimo posto tra le province italiane. Di qui la necessità di avvicinare i giovani al mondo del lavoro per riallineare i tassi di disoccupazione giovanile a quello degli altri paesi europei che passa prioritariamente attraverso lo strumento dell’apprendistato. In Italia, gli apprendisti sono 530.368 e, tra i giovani con lavoro dipendente, il 19.5% è inquadrato con questo tipo di contratto. Nella sola provincia di Treviso (dati Inps 2010) gli apprendisti presenti nelle imprese artigiane sono 4.500, pari al 32,4% del totale apprendisti occupati nella Marca. Gli apprendisti assunti nella formula “diritto-dovere” (riservata in particolare ai giovani tra i 16 e i 18 anni) nella regione Veneto sono stati 2.589, di cui 1.871 maschi e 473 femmine (1.390 nel settore artigianale, 483 in quello del commercio turismo e servizi, 473 nell’industria e 243 nell’edilizia). Nel solo 2009, sul territorio del Veneto sono stati assunti 407 apprendisti, calati nel 2010 (a seguito della crisi economica) a 394.

Una formula, quella dell’apprendistato, utile sia a formare nuovi lavoratori e, possibilmente, futuri imprenditori, che a far conoscere i giovani alle aziende in vista di una possibile assunzione a tempo indeterminato.