Il decreto “Salva Italia” porta un po’ di sburocratizzazione: acconciatori ed estetisti esentati dal registro e denuncia “taglienti”

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Lino Fabbian
Lino Fabbian

Lino FabbianLa semplificazione vale mediamente 500 euro di risparmio all’anno per azienda

Dalle pieghe del decreto “Salva Italia” arriva una piccola semplificazione burocratica, destinatari, gli esercizi di acconciatura ed estatica, che non saranno più costretti a tenere appositi registri e a effettuare la dichiarazione ambientale annuale per l’eliminazione dei rifiuti cosiddetti “taglienti”.

“Certo, la nuova manovra nel suo complesso comporterà per molti ulteriori sacrifici, e restiamo in attesa di scelte che permettano all’economia di ripartire – commenta il padovano Lino Fabbian, presidente veneto e nazionale di Confartigianato Benessere – ma tra le scelte per far ripartire l’economia, la semplificazione burocratica è strategica, e la decisione dell’esecutivo di eliminare un’incombenza complessa a fronte di pochi grammi di rifiuto all’anno è da salutare positivamente. Una sburocratizzazione non banale per i nostri saloni che spendevano per il conferimento, in media, 500 euro all’anno”.

I rifiuti taglienti utilizzati dalle aziende di estetica sono costituiti sostanzialmente da lamette. Piccole quantità di affilato metallo, che vengono smaltite tramite aziende autorizzate e per le quali, prima del “Salva Italia”, vigeva l’obbligo di complessi adempimenti burocratici. Un errore, una dimenticanza, e fioccavano sanzioni pesanti.

Per Fabbian “è evidente che dover tenere un registro per pochi grammi di rifiuti taglienti era una vessazione, un assurdo. Tra l’altro, questa scelta era già stata fatta dalla Provincia autonoma di Bolzano, perciò ci trovavamo di fronte a normative differenti in realtà territoriali confinanti. E’ un primo passo per una normativa che sia meno burocratica e più sostanziale, per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e la loro tracciabilità. Un risultato per il quale Confartigianato si è spesa molto ma che non si conclude, in quanto rimangono ancora non definiti alcuni aspetti relativi al Sistri. Dal Governo dei tecnici ci aspettavamo una decisione più coraggiosa nel senso che, oltre alla eliminazione del registro e della denuncia dei rifiuti, per la categoria attendevamo anche l’eliminazione dell’obbligo di adesione al Sistri. Purtroppo ciò non è ancora avvenuto, ed è un controsenso”.