Assemblea Confindustria Trieste, preoccupa la crisi locale

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Sergio Razeto
Sergio Razeto

Sergio RazetoRazeto: “sofferenza del settore, con numerosi crisi di settore, ad iniziare dall’edilizia”

La situazione dell’economia di Trieste è “non meno preoccupante” di quella nazionale. Lo ha affermato oggi il presidente di Confindustria Trieste, Sergio Razeto, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Ricordando alcuni dati come la disoccupazione al 4,4% (nel 2010), 1.399.492 ore di cassa integrazione autorizzate da gennaio a novembre (di cui 905.506 nel settore manifatturiero), scarsa presenza del settore industriale e delle costruzioni, flessione della crescita delle grandi imprese (0,7% del totale) e conseguente sofferenza delle aziende dell’indotto (82,5% del totale costituito da microimprese sotto i 10 dipendenti; 11,9% da piccole e 1,9% da medie), Razeto ha definito quella giuliana “economia poco dinamica”.

 

“Riteniamo sia quanto mai urgente – ha aggiunto il presidente degli industriali – puntare a uno sviluppo armonico dei vari settori che compongono l’economia della provincia (industria, turismo, innovazione e ricerca, porto e logistica), avviare un percorso volto alla crescita dimensionale delle aziende e irrobustire le azioni di trasferimento tecnologico verso le imprese, sfruttando la presenza sul territorio di numerose eccellenze scientifiche”.

Tra gli obiettivi, individuati insieme alla Fondazione NordEst, il presidente degli industriali giuliani ha indicato “sostenibilità, in cui coinvolgere il sistema scientifico e tecnologico locale con imprese di diversi settori; caffè, che punti a reinventare un settore tradizionale fortemente consolidato a Trieste; qualità della vita per la popolazione anziana, volto a creare soluzioni innovative dotate di grande mercato potenziale – ha concluso – nel rispondere ai problemi della terza eta”.

Donatello Cividin

Nel settore industriale non va vene per il settore edilizio. Nell’ultimo triennio 60 imprese triestine del settore delle costruzioni hanno chiuso i battenti, per un totale di 700 posti di lavoro in meno, compresi i settori collegati all’edilizia. Il dato è stato reso noto da Donatello Cividin, presidente dell’Ance di Trieste, intervenuto accanto a Razeto nella conferenza stampa di Confindustria Trieste.

Per Cividin “l’anno 2011 può essere considerato come uno dei momenti più difficili e dagli effetti più preoccupanti. E’ l’economia complessiva di Trieste ad aver vissuto una quasi paralisi produttiva”. Per il presidente dei costruttori giuliani la Banca d’Italia ha evidenziato una significativa caduta nei finanziamenti per investimenti in edilizia non residenziale che sono passati dai 28 milioni investiti nel 2009 agli 11 del 2010. I mutui erogati per interventi di edilizia residenziale hanno invece segnato, sempre nel medesimo periodo, un -7,9% e nel 2011 un calo del 5,6%, per un totale di -13,5% nel triennio. “A questi dati, di per sé gravissimi – ha concluso Cividin – si somma la difficoltà nei rapporti con le banche riscontrata dal 40% delle aziende che hanno partecipato all’indagine promossa ad aprile da Ance nazionale”.