Distretto in piena salute anche per il Ministero del Lavoro
La crisi economica non arresta il successo del Conegliano Valdobbiadene e a giovarne è anche l’occupazione. Il Ministero del Lavoro, infatti, proprio in questi giorni sta analizzando il Distretto del Prosecco Superiore come uno dei cinque casi studio per combattere la crisi.
Come dimostrato dal dati presentati dal Centro Studi di Distretto Conegliano Valdobbiadene, osservatorio voluto nel 2004 dal Consorzio di Tutela, il Prosecco Superiore vale 65,7 milioni di bottiglie, con un incremento medio annuo in volume, dal 2003 a oggi, del + 9,5% ed una crescita complessiva del 60% valore, passato da 250 milioni di euro a 400 milioni. Questo sviluppo ha permesso la creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare nelle mansioni specializzate di export manager (+2% nell’ultimo anno) e di enologo (1,5 per cantina) e oggi le 166 aziende produttrici impiegano più di 5.000 persone. Si tratta di un distretto in piena salute, il cui successo, secondo l’indagine del Centro Studi, è dovuto a due fattori, come spiegato da Vasco Boatto (Università degli Studi di Padova). Il primo è l’incremento del mercato nazionale che, nonostante la crisi, ha registrato un +51,7% rispetto al 2003, arrivando ad un volume pari a 40,77 milioni di bottiglie. In particolare, come evidenziato da Giancarlo Gramatica (Symphony Iri Group), cresce il canale della Distribuzione Moderna, e il Conegliano Valdobbiadene si dimostra lo spumante docg più venduto e più amato d’Italia con vendite di 12,89 milioni di bottiglie (+ 4,4%) in questo canale.
Export in ascesa
Negli ultimi otto anni, l’esportazione è cresciuta del +98%, arrivando ad un volume di 24,73 milioni di bottiglie, mentre nel 2003 superava di poco i 12 milioni. Oggi, circa il 40% dell’intera produzione viene esportato nei cinque continenti. Primo mercato si conferma la Germania, con il 34,3%, seguita da Stati Uniti (+81,9% in raffronto al 2009) e il Canada (+44,6%), che detengono complessivamente il 19% dell’export. Al terzo posto si colloca la Svizzera, con il 15% delle vendite. In netta crescita risulta lo Spumante, che raggiunge il 90% dei volumi, a dimostrazione che il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è sempre più bollicine di alta qualità.
La crescita dell’export si deve alla capacità imprenditoriale delle aziende, che hanno saputo diversificare la propria strategia: oggi l’80% esporta il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore in oltre 50 paesi.
Il profilo del consumatore e le sfide per il futuro
Dall’indagine presentata da Eugenio Pomarici (Università Federico II di Napoli) e compiuta sul panel Ac Nielsen, il consumatore del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è caratterizzato da un reddito medio-alto e da buona fedeltà alla marca. Su quattro famiglie che acquistano questo vino, tre comprano esclusivamente Conegliano Valdobbiadene quando si parla di Prosecco. Malgrado questo, anche la doc Prosecco cresce e ciò significa che i cambiamenti avuti nel 2009 hanno portato esiti positivi e oggi non vi è competizione ma complementarietà tra le due categorie.
Non mancano però le sfide per il futuro, come sottolineato durante la presentazione del Centro Studi da Daniele Fornari (Cermes – Università Bocconi di Milano), che ha evidenziato come per il futuro vitale sia la difesa del valore del Conegliano Valdobbiadene, sia nel canale moderno (grande distribuzione) che nel canale tradizionale (ristoranti ed enoteche).
Proprio in questa direzione va la strategia del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene, che nel 2012, potenzierà il piano di promozione per fare conoscere il Prosecco Superiore. “Possediamo tre elementi distintivi: la storia e quindi l’esperienza, il territorio e quindi la tipicità, il capitale umano e quindi la competenza” afferma il presidente del Consorzio Innocente Nardi e “valorizzarli sarà il nostro obiettivo per rafforzare la nostra identità. Accanto a questo l’impegno con gli altri consorzi sarà la tutela del nome Prosecco nel mondo”. In questo senso importanti novità sono state comunicate dall’On. Giancarlo Scottà, europarlamentare veneto, membro della Commissione Agricoltura, che ha evidenziato come nei giorni scorsi si sia raggiunto il traguardo dell’inserimento del Prosecco nell’accordo bilaterale Usa – Europa.