Nel 2011 tra crisi ed incertezze dell’economia, “tiene” il mondo dell’artigianato in termini di occupazione, produzione, ordini e fatturati. Fermi gli investimenti

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Giuseppe Sbalchiero
Giuseppe Sbalchiero

Giuseppe SbalchieroRadiografia del presidente dell’Artigianato veneto, Sbalchiero in occasione della XX indagine congiunturale sull’artigianato

Come va l’economia veneta ed in particolare il comparto dell’artigianato, settore principe dell’economia regionale? Le risposte sono contenute all’interno della XX indagine congiunturale sull’artigianato presentata dal presidente Confartigianato Imprese Veneto, Giuseppe Sbalchiero: “sei mesi son passati dal luglio scorso, quando l’allora Governo Berlusconi si vedeva costretto a varare la prima manovra d’estate, che portava le prime nuvole in uno scenario sino a quel momento “tendente al miglioramento”.
Sei mesi drammatici caratterizzati da uno spread impazzito, dallo spettro della recessione, dal rischio default per il Paese. Sei mesi che hanno portato altre due manovre correttive, che sommate alla prima avranno un effetto complessivo nel quadriennio 2011-2014 pari a 161,1 miliardi di euro. Una “tempesta perfetta” che ha visto però la “corazzata” dell’artigianato veneto barcollare ma non “perdere la rotta”.

Per Sbalchiero “se l’Italia non fallirà, come affermano con determinazione il Capo dello Stato ed il Primo Ministro, molto lo dovrà al suo cromosoma artigiano che con caparbietà, flessibilità ed immensi sacrifici, non scarica sul Paese tensioni e frustrazioni. Certo è che la manovra “salva Italia” sconta a nostro avviso un forte deficit di equità. Non c’è traccia di riduzioni: parlamentari, contributi ai partiti, sprechi vari; sono scomparse liberalizzazioni e vendita del patrimonio immobiliare dello Stato.
Si torna invece a far pagare territori e imprese e per far cosa? Interventi calibrati su un’unica taglia dimensionale che non è quella della piccola impresa. Le parole d’ordine del rigore, della crescita e dell’equità devono avere lo stesso peso. Per questo auspichiamo una patrimoniale che finanzi il taglio dell’Irpef oltre che dell’Irap e gli incentivi allo sviluppo come il credito d’imposta per ricerca e innovazione e l’aiuto alla crescita”.

Ma come stanno le imprese? Ecco i contenuti dell’indagine.

La Produzione/domanda

I numeri dicono che le imprese artigiane sono in attesa. L’andamento del secondo semestre 2011 evidenzia, dopo i timidi segnali di ripresa in termini di produzione/domanda dell’ultimo semestre, una sostanziale stagnazione sia rispetto al 1° semestre (- 0,3%) che come valore tendenziale rispetto allo stesso periodo del 2010 (-0,2%). Le previsioni per i primi mesi del 2012 invece indicano una timida ripresa dei volumi produttivi, con quasi un terzo delle imprese che prevedono un trend positivo.

Il fatturato

Stessa dinamica per quanto riguarda il fatturato. Ridottosi nei volumi rispetto ai primi mesi dell’anno interrompendo un rimbalzo durato un anno e mezzo, con una variazione che si attesta a -0,3%, nel prossimo semestre dovrebbe registrare una nuova inversione di tendenza (+0,3%). La conferma del fatto che ci sia un situazione di attesa viene dalla contrazione dei costi per materie prime e fornitori. L’inflazione attesa resta comunque tiepida (+1,8%) con oltre il 70 per cento delle imprese che non si aspetta per il prossimo semestre particolari incrementi.

Salvaguardata l’occupazione

Un piccolo miracolo sta invece avvenendo sul fronte occupazionale: prosegue anche nella seconda parte del 2011, seppur parzialmente, il ridimensionamento del flusso in uscita (-0,3% a livello congiunturale e -0,8% a livello tendenziale). Una dinamica avviata ad inizio 2010 che non si è infranta di fronte alle nuove difficoltà ed incertezze. Le previsioni per la seconda parte dell’anno sono caratterizzate da una sostanziale stabilità: la variazione media attesa è nulla.

Investimenti “timidi”

Le difficoltà economiche delle aziende si ripercuotono anche sulla propensione agli investimenti. Sia nel semestre appena trascorso che nel prossimo più di otto imprese su dieci dichiarano di non avere intenzione di fare investimenti. L’entità media dei valori investiti è però in aumento: (3,2%). Atteggiamento attendista che permane anche per il prossimo semestre. Gli scarsi progressi previsti per la produzione/domanda ed il fatturato fanno ipotizzare investimenti vincolati alle effettive condizioni economiche che si realizzeranno (4,1% investimenti programmati e 10,7% possibili).

I settori: si conferma il ruolo del manifatturiero, soffrono i servizi alla persona

Uno sguardo alle singole categorie economiche permette di evidenziare alcune differenze sostanziali tra i comparti, che consentono di individuare quelli che meglio di altri stanno affrontando la crisi. Conforta la dinamica del manifatturiero, che vale il 27% dell’artigianato regionale. Fa registrare nel secondo semestre 2011 indicatori in campo positivo; positivo anche il trend degli investimenti (16,2%). Buona la performance su base annua per produzione (+0,6%) e fatturato (+0,7%); mentre ordini e occupazione confermano il trend congiunturale. Per i prossimi sei mesi si prevede segno positivo per produzione (+0,2%), fatturato (+0,3%), ordini (+0,2%), mentre è stabile l’occupazione (-0,1%). Le aziende dell’alimentare, della meccanica, dell’elettronica e dei prodotti in metallo evidenziano le dinamiche migliori; legno e mobili assieme a chimica-plastica e carta si collocano in una fascia intermedia. Stentano infine tutti i settori della moda. Male ancora l’edilizia (-1,0% la domanda e -0,7% i fatturati nel secondo semestre). Ma sono le performance su base annua a testimoniare le difficoltà incontrate dal settore (domanda -0,7%; fatturato: -0,9%; occupazione -1,4%); per il prossimo semestre ci si attende un sostanziale stallo a tutti i livelli anche nella propensione ad investire. Tengono infine i servizi alle imprese, mentre quelli alle persone scontano il calo diffuso dei consumi: domanda e occupazione, rispettivamente -0,8% e -0,6%. Qualche piccolo segnale di miglioramento, ad esclusione dell’occupazione, viene dalle previsioni per il prossimo semestre.