Con il “Patto di stabilità verticale”, la regione Veneto consegna altri 40 milioni di euro a Comuni e province

0
558

 

Ciambetti: “se lo Stato seguisse il nostro esempio, la finanza pubblica sarebbe ben altra cosa”

Sono 114 gli enti locali del Veneto, per l’esattezza 109 comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti e cinque province, che beneficeranno dell’ulteriore plafond finanziario di 40 milioni di euro resi disponibili dalla Regione, relativi all’applicazione del cosiddetto “Patto di stabilità verticale”, grazie al quale potranno effettuare pagamenti in conto capitale peggiorando il proprio saldo programmatico. Lo stabilisce la deliberazione approvata dalla Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al bilancio e agli enti locali, Roberto Ciambetti.

In termini pratici, si tratta dello sblocco del denaro “immobilizzato” nelle casse degli enti locali che fino ad oggi non poteva essere utilizzato pena lo sforamento dei limiti di spesa fissati dal “Patto di stabilità”. Ma essere penalizzate da questo procedimento sono soprattutto le aziende private che, pur avendo già realizzato i lavori a loro assegnati, attendono da mesi di essere pagate. “Un meccanismo perverso e demenziale quello del ‘Patto di stabilità’ – rileva l’assessore Ciambetti – al quale abbiamo solo parzialmente posto rimedio con questo intervento, che testimonia però la grande attenzione che la regione del Veneto attribuisce alla funzionalità dei comuni e delle province e il forte di senso di responsabilità verso il mondo dell’impresa che, oltre a doversi misurare con gli effetti devastanti della grave recessione in atto, deve anche subire il danno, talvolta irrimediabile, dei mancati pagamenti per le prestazioni e le opere eseguite. Se lo Stato facesse con le Regioni quello che noi abbiamo fatto con gli enti locali, mantenendo inalterati a livello nazionale i saldi del ‘Patto di stabilità’, come si è dimostrato possibile fare, potremmo restituire un po’ di fiducia e prospettive migliori non solo alle amministrazioni locali ma anche al nostro sistema imprenditoriale ed economico”.

Che la Regione stia contribuendo con decisione a rendere meno penalizzanti le storture di questo meccanismo lo dimostra anche la decisione di aumentare di 10 milioni di euro il budget, inizialmente previsto di 30 milioni, della seconda tranche di questa operazione. “Ammonta così a 80 milioni complessivi la cessione da parte della Regione della propria possibilità di spesa a favore degli enti locali – sottolinea Ciambetti – che mi auguro utilizzino questa disponibilità per pagare le ditte fornitrici che stanno aspettando da tanto tempo il saldo delle proprie spettanze. In questo modo intendiamo dare attuazione a quel principio di sussidiarietà che qualcuno predica a parole e che noi realizziamo con i fatti. E’ questa la risposta più convincente a quanti attribuivano ingiustamente alla Regione una propensione accentratrice. Stiamo dimostrando, invece, non solo con questa operazione, ma anche tenendo costantemente aperto il dialogo con le Associazioni rappresentative degli enti locali e con il costruttivo confronto in sede di Conferenza regionale delle autonomie locali, che il nostro obiettivo è quello di cercare di uscire da questa fase di grande difficoltà attraverso un gioco di squadra con le altre amministrazioni e istituzioni pubbliche del Veneto”.