Mercoledì 30 novembre un balletto firmato da Maurizio Monteverde portato in scena dal Junior Balletto di Toscana
Sarà il Junior Balletto di Toscana, vivaio di giovani talenti della danza, a presentare al pubblico trentino – per il secondo appuntamento con la stagione InDanza – un’originale Coppelia.
Il balletto in scena al Teatro Sociale di Trento mercoledì 30 novembre, ore 20.30, è un originale remake del titolo ottocentesco di Arthur Saint Léon su musiche di Léo Delibes firmato da Fabrizio Monteverde, autore tra i più autentici, prolifici e stimati del nostro panorama coreutico.
L’aggettivo Junior non lascia dubbi: l’ensemble è un vivaio di giovani talenti di età compresa tra i 16 e i 21 anni. Ma non per questo meno attraenti di potenziali concorrenti senior. Anzi, il Junior BallettO di ToscanA si annovera oggi tra i più agguerriti ensemble danzanti d’Italia.
Nato nel 2002 come naturale sviluppo all’attività didattica dell’omonima scuola fiorentina con lo scopo di accompagnare i giovani di talento nel delicato passaggio dalla formazione scolastica alla professione vera e propria, il Junior BallettO di ToscanA si è presto trasformato in una realtà da seguire con attenzione.
Diretto da Cristina Bozzolini, attuale direttrice anche di un altro fiore all’occhiello coreutico italiano, Aterballetto, l’ensemble in sole otto stagioni si è distinto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi non solo nazionali e per gli stili coreografici nei quale si cimenta, ribadendo la sua innata versatilità e la sua voglia di sperimentazione. Ed è proprio l’apertura il segno distintivo del Junior BallettO di ToscanA: diversi sono infatti gli autori chiamati a creare appositamente per l’ensemble dalla direttrice artistica che, da sempre, ha un occhio di riguardo per la scena nazionale e per una progettualità capace di osare. Trasformando così la compagnia in una duplice, fondamentale, palestra per testare sia nuovi interpreti, sia nuovi autori.
Non mancherà di conquistare anche il pubblico di Trento con il più recente titolo del suo repertorio: Coppelia. Si tratta di un originale remake del titolo ottocentesco di Arthur Saint Léon su musiche di Léo Delibes (1870) firmato dal Fabrizio Monteverde, autore tra i più autentici, prolifici e stimati del nostro panorama, legato da un lungo sodalizio artistico, ormai ventennale, con la direttrice Cristina Bozzolini.
Scriveva il grande coreografo George Balanchine nel suo libro 101 Stories of the Great Ballets a proposito di Coppélia: “se Giselle rappresenta la grande tragedia del balletto, Coppélia è la sua grande commedia. Entrambi i balletti sono storie d’amore ed entrambi sono radicati nella vita reale come nella fantasia. Ma in Coppélia l’inadeguatezza della bambola fantastica di cera riporta l’eroe al suo vero amore e la fine del balletto è lieto. E mentre in Giselle Albrecht impara una lezione infelice da cui non si riprenderà mai del tutto, in Coppélia Franz impara una lezione che renderà la sua vita felice per sempre”. Tema, quello dell’amore sul quale ritorna anche Monteverde nella sua rivisitazione per nove coppie del Junior BdT, ma con un accento decisamente più contemporaneo. In campo ci sono le paure del “diverso”, dello sconosciuto e l’incombente terrore di rimanere soli. Così come l’istinto di Coppelius di voler donare la vita a una pupattola di sua invenzione “rispecchia – dichiara il coreografo – semplicemente la necessità di amare, la necessità di dare un senso all’esistenza”.