Risolta la polemica della chiusura della città alla domenica in concomitanza con il mercatino di Natale
C’è voluta la mezza rivolta dei commercianti del centro storico di Trento per smuovere dal suo torpore la giunta comunale del sindaco, Alessandro Andreatta, ed in particolare del suo assessore alle attività economiche, Fabiano Condini, colpevole di non avere autorizzato l’apertura domenicale dei negozi nelle due domeniche del 20 e del 27 novembre in concomitanza con l’apertura anticipata del mercatino di Natale, che anche quest’anno si conferma un’autentica calamita di presenze in città.
Il mancato recepimento della normativa provinciale che dà facoltà ai comuni di stabilire le aperture domenicali rischiava di trasformarsi in un pesante boomerang per la città e per la sua economia: che senso ha richiamare in città migliaia di persone con il bel mercatino di Natale allestito in piazza Fiera, quando tutti i negozi del centro storico limitrofo sono obbligati a tenere le serrande abbassate? Già, il rischio era quello di avere un centro storico chiuso al turista, con pure pochi esercizi pubblici in servizio, causando oltre un danno al fatturato dei negozi, pure un pesante disservizio alle migliaia di turisti presenti in città. Solo la decisa protesta dei commercianti del centro storico e delle forze politiche di centro destra che si oppongono alla maggioranza di centro sinistra sono riuscite a smuovere la giunta e l’assessore: il Consiglio comunale ha provveduto ad approvare in tutta fretta a larga maggioranza una delibera con cui in extremis si consente l’apertura per domenica prossima, recependo la normativa provinciale, con cui si attribuisce alla città la qualifica di comune ad alta attrazione commerciale, che consente agli esercenti di tenere aperto alle domeniche e tenere aperti i negozi anche alla sera fino alle 22.30, oltre a poter saltare il turno infrasettimanale di chiusura obbligatoria. Una vera rivoluzione per le abitudini dei commercianti e dei residenti della città, che equipara Trento ad altri comuni trentini che già da tempo consentono l’apertura domenicale. “Mi ha colto di sorpresa la volontà dei commercianti di tenere aperto anche le due ultime domeniche di novembre, perché questa richiesta è stata formulata non dalle categorie, ma dai singoli operatori” afferma l’assessore Condini nel presentare la delibera che risolve una situazione che rischiava di causare grandi danni all’immagine turistica della città. Motivazioni che non hanno convinto l’opposizione, ad iniziare dal capogruppo del PdL, Nicola Giuliano, secondo cui “quelle di Condini sono giustificazioni incredibili, che dimostrano in tutta la loro ampiezza la sua inadeguatezza all’incarico che ricopre e la mancanza di strategia e di programmazione da parte della maggioranza di centro sinistra”. Critico anche Vittorio Bridi, capogruppo della Lega Nord, che accusa la “maggioranza del sindaco Andreatta di avere dormito e di non avere fatto gli interessi della città, specie in un momento di crisi come l’attuale, dove è doveroso dare a chi ne ha voglia la possibilità di lavorare senza costringere alle chiusure obbligatorie degli esercizi”. Tra le voci critiche alla nuova delibera che rivoluziona gli orari di apertura dei negozi, Rifondazione Comunista, che ha parlato in una nota di “comune inchinato alla lobby del commercio e di umiliazione dei lavoratori del settore”, dimenticando però che per i lavoratori del settore è forse meglio patire un’umiliazione che subire l’irreversibile perdita del posto di lavoro.
Intanto, per evitare la cogestione del traffico che si riversa in città, fioriscono le iniziative per convogliare nei luoghi dove sono allestiti i mercatini di Natale in modo sostenibile. Le ferrovie tedesche Deutsche Bahn (DB) e austriache Österreichische Bundesbahnen (ÖBB) propongono ogni giorno 10 treni che collegano Monaco, Innsbruck, Bolzano, Trento, Verona, Bologna e Venezia con la politica dei piccoli prezzi.