Donazzan (Assessore all’istruzione): “un fatto di notevole importanza cui la Regione guarda con favore”
La riduzione dei finanziamenti e delle disponibilità al mondo della formazione universitaria aguzza l’ingegno e stimola a nuove soluzioni, impensabili fino a poco tempo fa, superando ostacoli e personalismi invalicabili.
I quatto atenei del Veneto hanno dato vita dinanzi al notaio a UniVeneto, l’alleanza federativa tra Ca’ Foscari e Iuav di Venezia, Università di Padova e Università di Verona. Un evento molto importante, che porterà ad una notevole razionalizzazione, liberando risorse per la missione fondamentale dell’università: la formazione e la ricerca. Per il rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro “abbiamo creduto e lavorato da subito a questa possibilità. Siamo i primi in Italia a creare e rendere operativa una struttura di coordinamento regionale delle attività universitarie dopo un anno e mezzo di studio dell’accordo”. L’accordo sottoscritto per Carraro “consentirà di unire le forze delle quattro università venete nel campo della didattica e della ricerca per fornire un servizio migliore agli studenti. Penso ai dottorati veneti che sono già una realtà e che hanno visto una crescita netta del numero di iscritti da un anno all’altro, a riprova della bontà dell’intuizione di lavorare assieme. Ma anche all’alta formazione (Univeneto è in procinto di entrare con un ruolo importante nel Cuoa) o alla formazione per gli insegnanti per la quale siamo già operativi”.
“E’ con favore che saluto la nascita di Univeneto, un percorso seguito con attenzione per l’importante segnale di coordinamento e di razionalizzazione dell’offerta formativa accademica che rappresenta”: commenta così l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Elena Donazzan, secondo cui “la giunta regionale non può che plaudere a questa lungimiranza e capacità di fare squadra, capacità che credo debba essere seguita anche dagli altri atenei italiani nelle diverse regioni”.
La federazione tra i quattro atenei regionali che prelude ad una fusione effettiva tra gli stessi nelle intenzioni della Regione potrebbe essere soggetto di una corsia preferenziale per l’accesso ai finanziamenti statali: “chiederò che si stabilisca un principio di premialità nel riparto nazionale delle risorse e dei posti, legato alla razionalizzazione dei corsi e del miglioramento dei risultati, nei quali il Veneto e le sue Università già spiccano come eccellenze” conclude Donazzan.