Il maltempo di questi giorni ha nuovamente preoccupato la popolazione circa il rischio di nuove alluvioni. In molti hanno tentato di assicurarsi contro il rischio, ma non hanno trovato risposta dalle compagnie. La regione Veneto è consapevole di questa situazione e sta cercando di risolvere il problema. Per il presidente della giunta regionale veneta Luca Zaia, “sulla questione assicurativa stiamo lavorando da un anno, sapendo che in tutta Italia non esiste per le famiglie, cioè per i privati, un prodotto assicurativo ‘catastrofale’, che copra i rischi da alluvione e terremoto. Anche se si ha casa in un luogo sicurissimo, oggi non è possibile assicurarsi contro il rischio perché manca un pacchetto del genere. Solo le imprese sono assicurabili contro l’alluvione, come effetto di una dinamica agganciata anche ad altre tipologie assicurative. Leggere che non si fanno assicurazioni perché non ci sono le opere è semplicemente una cattiveria”.
La Regione ha lavorato e sta tuttora lavorando, discutendo con le Compagnie, per trovare una soluzione – ha detto in sostanza Zaia – ma le ipotesi si orientano su costi annuali “non affrontabili” per un comune cittadino di 1.500 – 2.000 euro per ogni 100 mila euro di valore assicurato. E questo in un contesto come quello veneto dove 4 case su 10 non sono assicurate neppure contro l’incendio e quasi nessuna contro le trombe d’aria. Si potrebbe piuttosto pensare ad una polizza multirischi nazionale di tipo obbligatorio, sostenuta da contributo statale, come si fa per l’agricoltura.
Quanto alla prevenzione del rischio, servono una serie di lavori sul territorio: per Zaia “oltre 200 dei 250 cantieri attivati sono già stati conclusi e ci aiutano sul versante della messa in sicurezza. Ci servono i bacini di laminazione per i quali serve più tempo e occorrono risorse che al momento non ci sono. Abbiamo iniziato a finanziarne alcuni, ma non dimentichiamo che scontiamo su questa partita un ritardo di 80 anni”.